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Comunicato stampa
7 luglio 2025
Afghanistan: Save the Children, impennata di arrivi dall’Iran nel Paese. Già 80.000 bambini afghani hanno attraversato il confine a giugno
L’Organizzazione chiede alla comunità internazionale di intervenire adesso per garantire che i bambini afghani e le loro famiglie non vengano lasciati senza il sostegno e la speranza di cui hanno urgente bisogno in un Paese già alle prese con fame, povertà e le conseguenze di massicci tagli agli aiuti.
A giugno già circa 80.000 bambini afghani, dei quali circa 6.700 erano non accompagnati, hanno attraversato il confine rientrando in Afghanistan dall’Iran. Un numero totale di arrivi più che raddoppiato rispetto al mese precedente, che sta portando al limite un sistema già sovraccarico. Quasi il 39% dei minori arrivati è stato rimpatriato forzatamente.
È questo l’allarme lanciato oggi da Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro, che racconta che gli operatori presenti a Herat, al confine con l’Iran, hanno riferito di arrivi al valico di frontiera già affollato, dopo giorni di viaggio in autobus, e che la maggior parte delle persone portava con sé solo i bagagli dopo aver venduto la maggior parte dei propri averi.
Il 20 marzo, infatti, l’Iran ha annunciato nuovi criteri che gli afghani devono soddisfare per rimanere legalmente nel Paese, costringendo potenzialmente circa 4 milioni di persone ad andare via. Quasi 223.000 afghani sono tornati dall’Iran a giugno solo attraverso il valico di Islam Qala, rispetto a poco meno di 86.000 a maggio[1]. L’aumento degli afghani che stanno lasciando l’Iran è legato anche all’escalation delle ostilità in Medio Oriente dello scorso 13 giugno, eppure più di 36.000 persone hanno attraversato il confine il 26 giugno – il numero più alto di arrivi in un solo giorno dall’Iran nel 2025 – anche se dopo l’annuncio del un cessate il fuoco[2].
A giugno, le famiglie rappresentavano oltre due terzi di tutti i nuovi arrivi[3]. Save the Children ha allestito due centri di assistenza all’infanzia a Herat per offrire ai bambini, al loro arrivo, supporto psicosociale e un luogo sicuro in cui giocare. I centri sono pieni, e vengono frequentati ogni giorno anche da 400 bambini.
Parlando dal confine, Hameed*, responsabile della protezione dell’infanzia per Save the Children Afghanistan, ha dichiarato che “La situazione per bambini e famiglie non è buona. Sono sotto il sole cocente, senza alcun riparo o ombra. Alcune famiglie rimangono qui fino a due notti. Non hanno cibo a sufficienza e sono molto stressati. In Iran andavano a scuola. Ora si trovano ad affrontare un’emergenza inaspettata. Molti sono preoccupati e alcuni sono tristi perché i loro fratelli sono rimasti in Iran”.
L’Afghanistan registra già uno dei più alti numeri di popolazione di sfollati interni al mondo – 4,2 milioni di persone – cifre destinate purtroppo ad aumentare nel 2025, a causa degli afghani che vanno via o vengono deportati dall’Iran e dal Pakistan[4]. Inoltre, circa un bambino su cinque, nel Paese, prima di ottobre stava affrontando livelli di fame critici a causa dei tagli ai finanziamenti che riducono la quantità di aiuti alimentari disponibili per le famiglie.
“Molti bambini afghani stanno lasciando l’Iran con quasi nulla con sé e le famiglie attraversano il confine con solo quello che riescono a portare. Le persone sono esauste, spaventate e non sanno come sopravviveranno in un Paese già alle prese con fame, povertà e le conseguenze di massicci tagli agli aiuti. Solo nei primi sei mesi del 2025, più di un milione di afghani è tornato dall’Iran e dal Pakistan. Un milione di persone ha bisogno di cibo, alloggio e mezzi di sussistenza in un momento in cui quasi metà della popolazione afghana necessita già di aiuti. La nuova ondata di rimpatri sta spingendo, infatti, un sistema già sovraccarico sull’orlo del baratro” dichiara Samira Sayed Rahman, direttrice dell’advocacy di Save the Children in Afghanistan che prosegue “Abbiamo la responsabilità collettiva di non voltarci dall’altra parte. La comunità internazionale deve intervenire adesso per garantire che i bambini afghani e le loro famiglie non vengano lasciati senza il sostegno e la speranza di cui hanno urgente bisogno.”
Save the Children sostiene le comunità e tutela i diritti dei bambini in tutto l’Afghanistan dal 1976, anche durante periodi di conflitto e calamità naturali. Abbiamo programmi in 10 province e collaboriamo con partner in altre 11. Dall’agosto 2021, abbiamo intensificato la nostra risposta per supportare il crescente numero di bambini in difficoltà. Forniamo servizi che vanno dalla salute, alla nutrizione, all’istruzione, alla protezione dell’infanzia, all’alloggio, all’acqua, ai servizi igienico-sanitari e ai mezzi di sussistenza.
* I nomi sono stati modificati per proteggere l’identità degli intervistati
[1] Dati di maggio e giugno del Border Consortium dal valico di frontiera di Islam Qala a Herat. Il Border Consortium è un forum di 11 ONG e organizzazioni delle Nazioni Unite che guidano la risposta di emergenza per i rimpatriati in Afghanistan, tra le quali anche Save the Children.
[2]https://www.unhcr.org/news/press-releases/unhcr-sees-sharp-increase-afghan-returns-adverse-circumstances-iran-afghanistan
[3]Dati di maggio e giugno del Border Consortium dal valico di frontiera di Islam Qala a Herat. Il Border Consortium è un forum di 11 ONG e organizzazioni delle Nazioni Unite che guidano la risposta di emergenza per i rimpatriati in Afghanistan, tra le quali anche Save the Children.
[4]https://www.internal-displacement.org/countries/afghanistan/
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