
(AGENPARL) – Wed 02 July 2025 Buon lavoro
COMUNICATO STAMPA
Sono contento che l’assessore De Santis abbia cambiato idea rispetto l’apertura di una seconda farmacia in centro storico. Durante la commissione che feci convocare a fine 2023 per richiedere formalmente una spiegazione ad una oggettiva e grave carenza di servizi, mi risposero che il numero esiguo di residenti rendeva sufficiente la presenza di un’unica farmacia, specificando per giunta che il centro storico non avrebbe potuto avere più di quanto hanno le frazioni e che il residente del centro, qualora trovasse chiusa l’unica farmacia, avrebbe potuto prendere la macchina e andare altrove. L’opposizione fu persino invitata a non “pensare sull’onda dell’emotività”: noi parlavamo di servizi, invece, e avevamo una visione chiara e prospettica della ripresa sociale del centro storico.
Oggi i residenti e lavoratori del centro storico che hanno sempre lamentato questa carenza possono dire di aver avuto ragione e possono salutare con soddisfazione l’apertura della nuova farmacia in via XX settembre, per anni ubicata in una struttura a carattere provvisorio emergenziale posta nel parcheggio di un centro commerciale che non aveva più motivo di rimanere là.
È stato un processo lungo, tanto che, nel corso di questi anni di braccio di ferro con l’amministrazione, arrivai a ipotizzare persino l’apertura di un dispensario farmaceutico presentando e vedendomi bocciare anche un emendamento in sede di bilancio; il dispensario farmaceutico è invece la soluzione alla quale i sindaci delle città d’arte ricorrono abitualmente, forti anche di una recente sentenza del Consiglio di Stato che ha decretato che il dispensario risponde a una logica diversa da quella delle farmacie, in quanto finalizzato esclusivamente a rendere più agevole l’acquisto di farmaci in zone territoriali circoscritte sprovviste o carenti di presidi farmaceutici, che non ha una diretta capacità lesiva dei criteri del “numero chiuso” e del “diritto di esclusiva” delle prerogative del farmacista titolare di sede. Continuo a ritenere valida la mia proposta anche in considerazione dell’estate, dell’importante flusso di turismo che ogni anno ci viene riferito e non da ultimo dell’avvio di L’Aquila capitale della cultura.
L’AFM, unica partecipata del Comune che può vantare bilanci fiorenti, potrebbe aprire il dispensario farmaceutico in centro – basterebbe un solo farmacista – almeno per tre giorni settimanali su sei e almeno per i mesi estivi: un progetto pilota che aiuterebbe il cittadino ad avere la certezza di poter trovare sempre aperto almeno un punto vendita di un servizio essenziale, come del resto era ante sisma.
Paolo Romano – L’Aquila Nuova