
(AGENPARL) – Fri 27 June 2025 *Uber, uno studio dell’Università di Oxford conferma: i passeggeri pagano
di più, i guadagni degli autisti sono diminuiti*
La prestigiosa Università di Oxford, ha reso pubblico uno studio elaborato
dal proprio dipartimento di informatica in collaborazione con la Worker
Info Exchange, finalizzato ad esaminare a fondo i meccanismi algoritmici di
prezzo e retribuzione di Uber.
I dettagli emersi da questa accurata ricerca, che ha analizzato i dati di
258 autisti Uber del Regno Unito su oltre 1,5 milioni di corse tra il 2016
e il 2024, non fanno che confermare le tesi di chi già da tempo lancia
gridi di allarme sulla iniquità di un sistema che continua a cercare di
imporsi a tutti i costi.
Nella sostanza, i numeri dicono che i passeggeri ora pagano di più per
corsa ed al contempo i guadagni degli autisti sono diminuiti trascorrendo
più tempo non retribuito. Uber, oltretutto, attraverso una diversa
strutturazione delle commissioni è arrivata in molti casi ad incassare
oltre la metà del valore della corsa.
Nonostante già esista un’ampia bibliografia sui torbidi aspetti di questa
multinazionale, ampiamente e regolarmente ignorata dagli alfieri della gig
economy, riteniamo sia inammissibile non dare risalto a quanto emerso,
soprattutto in virtù dell’importanza dell’Istituto che ha prodotto la
ricerca.
Mentre Professori “nostrani” si sperticano su radio e tv in continui ed
accorati elogi sull’azienda in questione, offrendo analisi quantomeno
singolari su presunti benefici che alcuni modelli economici apporterebbero
alla mobilità, le evidenze scientifiche continuano a smentire certe tesi
funamboliche. Taluni docenti universitari avranno veramente il coraggio di
sorvolare su preziosi contenuti sviluppati da eminenti colleghi?
I fatti parlano chiaro: lungi dall’essere favorita, l’utenza è vessata
tanto quanto i driver, trascinata in una spirale dannosa ed antieconomica a
tutto vantaggio di chi mira esclusivamente a speculare.
Purtroppo rimaniamo amaramente convinti che anche questa volta, i mezzi di
informazione e gli “apostoli” del libero mercato se ne guarderanno bene dal
seguire un’etica corretta facendo per l’ennesima volta orecchie da mercante.
Chissà se si sceglierà di perseguire nuovamente una deleteria e
mistificante “mostrificazione” fuori luogo del tassista, oppure finalmente
si utilizzerà un briciolo di onestà intellettuale senza doppi fini per
parlare seriamente del futuro della mobilità urbana.
Ai posteri l’ardua sentenza.
Per quanto ci riguarda, continueremo ad impegnarci nello stigmatizzare ogni
rischio insito in progetti di destrutturazione del trasporto pubblico non
di linea al fine di tutelare consumatori e lavoratori. Soprattutto
attraverso prove schiaccianti come questa.
Uritaxi – UGL Taxi – Uti – Unimpresa – Associazione Tutela Legale Taxi –
Federtaxi Cisal – Fast Confsal Taxi – Consultaxi – ATI Taxi – Satam – TAM
– Sitan – Unione Artigiani – Claai – Prontotaxi 066645 – Samarcanda Taxi