
(AGENPARL) – Fri 27 June 2025 COMUNICATO STAMPA
Federazione BCC Abruzzo e Molise, convegno per i 50 anni dalla fondazione
Desertificazione, nuovi modelli di welfare, presidio del territorio: i temi affrontati con autorevoli relatori
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CITTA’ SANT’ANGELO. Il presidio delle banche di comunità, i nuovi modelli di welfare comunitario in Abruzzo e Molise, la desertificazione bancaria nelle aree interne: sono questi alcuni dei temi affrontati nel corso del convegno organizzato dalla Federazione Banche di Credito Cooperativo Abruzzo e Molise (Fedam) in occasione dei 50 anni dalla sua fondazione. Questa mattina, 27 giugno 2025, negli spazi del Mood Hotel a Marina di Città Sant’Angelo si sono ritrovati autorevoli relatori e numerose autorità per celebrare questo importante anniversario della Federazione, presieduta da Alfredo Savini e diretta da Ermanno Alfonsi, e per discutere delle principali tematiche che riguardano il mondo bancario e, in particolare, il credito cooperativo.
La mattinata si è aperta con i saluti introduttivi del Presidente Savini; del Presidente Federcasse – Federazione Italiana BCC, Augusto Dell’Erba e dell’Arcivescovo della Diocesi Pescara-Penne Monsignor Tommaso Valentinetti ci sono stati poi i saluti istituzionali del Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, del Sindaco di Pescara, Carlo Masci e di Giovanni Giuseppe Ortolani direttore della Filiale Banca d’Italia di L’Aquila. A seguire, moderati dalla giornalista Evelina Frisa, sono intervenuti i relatori: Giuseppe Mauro, docente di Politica Economica nell’Università D’Annunzio Chieti-Pescara sul tema “Aree interne e presidio delle banche di comunità in Abruzzo e Molise” e Luigi Mastronardi, docente di Economia Ambientale e Sviluppo Sostenibile nell’Università degli Studi del Molise con un focus su “Le cooperative di consumo: nuovi modelli di welfare comunitario nelle aree interne dell’Abruzzo e del Molise”.
Dalla relazione di Mauro è emerso come il drastico ridimensionamento del settore bancario italiano sia strettamente legato al fenomeno della desertificazione bancaria, ovvero alla progressiva riduzione – e in alcuni casi alla completa scomparsa – degli sportelli bancari in molte aree del Paese. Un processo iniziato con la Grande crisi finanziaria del 2008 e ulteriormente accelerato a partire dal 2015, con effetti particolarmente evidenti nei territori economicamente più fragili. Secondo i dati della Banca d’Italia, gli sportelli delle banche commerciali attivi sul territorio nazionale (che comprendono Banche SpA, Banche popolari e filiali di banche estere) sono passati da 25.828 unità nel 2015 a 15.558 nel 2024, con una contrazione del 39,8%. Anche le BCC hanno subìto gli effetti delle trasformazioni strutturali, ma in misura decisamente più contenuta: nello stesso periodo il numero degli sportelli BCC si è ridotto di sole 336 unità, passando da 4.430 a 4.094 (-7.6%). Questo dato conferma come il credito cooperativo abbia mantenuto una maggiore capillarità e radicamento territoriale, contribuendo in parte a mitigare gli effetti della desertificazione bancaria, in particolare nelle aree interne e nei piccoli comuni. Nell’ultimo anno, mentre gli sportelli delle banche commerciali si sono ridotti di 512 unità (-3,2%) gli sportelli delle BCC sono aumentati di 4 unità, segnando un incremento dello 0,1% rispetto al 2023. Nel panorama nazionale, l’Abruzzo e il Molise rappresentano due casi particolari: in queste due regioni il numero degli sportelli BCC è rimasto stabile o in lieve crescita, mentre l’andamento delle banche commerciali ha seguito una traiettoria simile a quella nazionale: in Abruzzo, nel 2015 erano attivi 538 sportelli scesi a 308 nel 2024 (-42,8%), in Molise la contrazione è stata ancora più marcata, passando da 120 sportelli nel 2015 a 59 nel 2024 (-50,8%). Al 31 dicembre 2024, le filiali del credito cooperativo abruzzese sono aumentate di due unità rispetto all’anno precedente. In Molise il dato è rimasto invariato con 16 sportelli nel 2015 e altrettanti nel 2024.
Mastronardi nel suo intervento ha affrontato il tema del welfare di prossimità nelle aree interne dell’Abruzzo e del Molise, con l’obiettivo di definire strumenti innovativi di presidio territoriale, finalizzati a innervare percorsi virtuosi di sicurezza alimentare e, di conseguenza, favorire l’accesso al cibo di qualità ai residenti nelle aree interne. L’idea guida è che la cooperativa di consumo, attraverso la sua natura multifunzionale di vettore di prodotti e servizi, può facilitare la nascita di forme di partenariato in grado di promuovere lo sviluppo locale, la coesione e l’inclusione sociale, oltre che garantire la sicurezza alimentare e salvaguardare il paesaggio rurale, migliorando i livelli di benessere dei residenti nelle aree interne. Inoltre sono stati presentati i risultati delle analisi sull’accesso al cibo e al ruolo potenziale delle cooperative di consumo. In merito all’insicurezza alimentare, in Abruzzo si segnalano 180 comuni su 305 (59%) con difficoltà di accesso al cibo; in Molise 106 su 136 (78%). In Abruzzo è censita 1 Cooperativa di Consumo a Sulmona, in Molise nessuna. In Abruzzo vi sono 23 Cooperative di Comunità che potrebbero svolgere le funzioni delle cooperative di consumo. L’intervento ha poi posto l’accento sulla definizione di un nuovo paradigma di welfare comunitario basato su principi cooperativi, che tenga conto dei nuovi bisogni espressi dalle comunità che vivono distanti dai centri di offerta dei servizi pubblici essenziali.
Al termine, sugli stessi temi, si è svolta una tavola rotonda coordinata dal direttore generale di Federcasse – Federazione Italiana BCC, Sergio Gatti, con: Augusto Dell’Erba; Giuseppe Maino, Presidente ICCREA Banca; Roberto Tonca, Consigliere Cassa Centrale Banca; Tiziana Magnacca, Assessora alle attività produttive della Regione Abruzzo. Infine il Presidente della Fondazione Tertio Millennio ETS, Alessandro Azzi è intervenuto sul tema “BCC, banche di comunità per il benessere dei territori”. Prima di concludere sono state consegnate delle targhe celebrative.
“La nostra Federazione – ha dichiarato Savini – compie 50 anni. Nata il 26 marzo 1975 dalla lungimiranza dei Soci Fondatori con lo scopo di promuovere, incoraggiare, sostenere le Casse Associate e diffondere il Credito Cooperativo in Abruzzo e Molise, oggi possiamo affermare con orgoglio che questa nostra esperienza ha contribuito in modo significativo alla crescita territoriale, sociale e dimensionale delle 8 Banche di Credito Cooperativo aventi sede nelle nostre due Regioni. Dalle piccole cooperative di credito dei primi anni Settanta, si è arrivati, con gli stessi principi ispiratori di allora, a Banche solide patrimonialmente, efficienti nel presidiare gli spazi di mercato a tutela del risparmio delle famiglie, a servizio delle piccole e medie imprese, del territorio, delle Comunità locali, specie nelle aree interne. Le BCC abruzzesi e molisane hanno saputo interpretare nel tempo un modello di finanza mutualistica ed etica rispondendo alle esigenze delle persone, delle imprese impegnate nelle transizioni digitali e ambientali nei territori di riferimento. Fu un lavoro di diplomazia sottile dell’allora Presidente della Cassa Rurale e Artigiana di Pratola Peligna, Guido Colaiacovo, e del Direttore, Enea Margiotta, per convincere Presidenti e Direttori delle altre 9 Casse Rurali e Artigiane operanti in Abruzzo e Molise ad aderire a questo nuovo organismo interregionale. Nel 2019 con la nascita dei Gruppi Bancari la maggior parte delle attività di assistenza e di supporto alle BCC è stata trasferita alle rispettive Capogruppo: ICCREA (cui aderiscono 7 BCC) e Cassa Centrale Banca – Credito Cooperativo Italiano, cui aderisce una BCC delle nostre due regioni. Stiamo lavorando a una pubblicazione che racconterà i primi 50 anni della nostra Federazione e l’originario contesto storico del Credito Cooperativo in Abruzzo e Molise. Le nostre BCC, con enormi sforzi, riescono a mantenere la loro presenza nei comuni interni perché sono banche a vocazione tipicamente locale, vicine alle famiglie, agli artigiani, ai commercianti e ai piccoli imprenditori. Per il futuro sarà necessario l’impegno di tutti per rivitalizzare le zone interne, per offrire prospettive ai giovani e garantire i servizi essenziali anche alla popolazione meno giovane. È necessario, come ha affermato il Presidente dell’ABI, Antonio Patuelli, nella recente audizione in Commissione Parlamentare di inchiesta sul sistema bancario, finanziario e assicurativo, che le Istituzioni europee, statali e regionali investano sullo sviluppo sostenibile nelle zone meno popolate, incentivandone il ripopolamento e la modernizzazione infrastrutturale e tecnologica. Su questo fronte le BCC saranno sempre in prima linea garantendo fiducia e speranza, in un rapporto di leale e costruttiva collaborazione fra Istituzioni, imprese e famiglie. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato all’organizzazione di questo convegno, i relatori e quanti sono intervenuti”.
Ufficio stampa
Evelina Frisa