
(AGENPARL) – Fri 27 June 2025 Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri
V Reparto – SM – Ufficio Stampa
Roma, 27 giugno 2025
COMUNICATO STAMPA
SI CELEBRA IL VENTENNALE DI FONDAZIONE DEL CENTRO DI
ECCELLENZA PER LE STABILITY POLICE UNITS (CoESPU)
A Roma, presso l’Aula Magna della Scuola Ufficiali Carabinieri, è stato celebrato il Ventennale
della fondazione del Centro di Eccellenza per la Stability Police Units (CoESPU), alla presenza del
Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli
Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale On. Antonio Tajani, del Ministro della Difesa On.
Guido Crosetto, del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Luciano Portolano e del
Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Salvatore Luongo.
Tra i presenti anche l’Ambasciatore degli Stati Uniti in Italia e a San Marino Tilman J. Fertitta, oltre
che diverse Autorità militari, civili, religiose e delegazioni di Paesi stranieri.
Il CoESPU, Centro di Eccellenza per le Stability Police Units con sede a Vicenza, rappresenta oggi
un punto di riferimento internazionale per la formazione avanzata delle forze di polizia specializzate
nell’ambito delle operazioni di peacekeeping e stabilizzazione in contesti post-bellici e di crisi.
Istituito nel 2005 grazie a una collaborazione tra il Governo italiano e quello degli Stati Uniti sotto
l’egida del G8 (oggi G7), il Centro si configura come un hub dottrinale e di ricerca, dedicato non
solo all’addestramento pratico e alle esercitazioni, ma anche allo sviluppo e alla diffusione di
dottrina, pensiero innovativo, buone pratiche e lezioni apprese a livello globale.
La conferenza dal titolo “CoESPU: experience, innovation and future challenges. 20 years and
beyond” e moderata dal Dottor Gianluca Di Feo – Vice Direttore de “La Repubblica”, è stata
incentrata in particolare sull’evoluzione e sull’impatto a livello globale dello Stability Policing,
ovvero quel complesso di attività di polizia volte a rafforzare o sostituire temporaneamente la
polizia locale allorquando non siano presenti o non idonee allo svolgimento di tali compiti, al fine
di contribuire al ripristino e/o alla difesa dell’ordine e della sicurezza pubblica, dello stato di diritto
e della protezione dei diritti umani.
Il Comandante Generale dell’Arma, intervenuto nell’occasione, ha esordito rivolgendo un deferente
saluto e la più sincera gratitudine al Presidente della Repubblica per la presenza odierna “in una
ricorrenza così significativa dell’impegno dell’Arma a favore della comunità internazionale”.
Ha dunque incentrato il suo discorso sul CoESPU, in particolare su quella che è stata l’intuizione di
fondarlo: “quel progetto, di 20 anni fa, si è dimostrato lungimirante, i numeri parlano chiaro e
testimoniano un successo straordinario: il Centro ha formato oltre 15.000 operatori provenienti da
128 Paesi e 17 Organizzazioni internazionali, realizzando una rete globale di capacità condivise,
interoperabili, fondate su valori comuni quali la legalità, i diritti umani, la prossimità ai cittadini”.
Si è soffermato poi sul futuro del Centro: “dovrà essere un vero e proprio ecosistema
dell’innovazione. Il rinnovamento ciclico ci permetterà di seguire il ritmo incalzante delle
trasformazioni globali, per trasmettere capacità al passo coi tempi, pur rimanendo saldi nei nostri
valori fondanti”.
Nel concludere, dopo aver ringraziato tutti i militari dell’Arma, i colleghi degli altri Paesi e i
professionisti civili che “in questi venti anni hanno reso il CoESPU un’eccellenza internazionale”,
ha evidenziato come il Centro rappresenti “un ponte tra continenti, tra culture, tra passato e futuro;
continuiamo a camminare su questo ponte e a costruire insieme, con cuore e con passione, il
domani della sicurezza internazionale”.
Ha preso, successivamente, la parola il Capo di Stato Maggiore della Difesa, il Generale Luciano
Portolano, il quale ha illustrato come il CoESPU sia nato 20 anni fa con la missione di contribuire
alla stabilizzazione internazionale attraverso la formazione di polizia in grado di operare
efficacemente nei teatri post conflitto. Il Generale ha poi messo in evidenza il concetto di ripristino
della legalità e della sicurezza, premessa per consolidare processi di riconciliazione, ricostruzione,
rifondazione dei paesi sconvolti da lunghi e sanguinosi periodi di conflitto. Inoltre, si è soffermato
sul metodo a cui si ispira il CoESPU, ovvero al modello dei Carabinieri: militari abituati a un
rapporto empatico e di contatto con le popolazioni civili locali anche in zone difficili, che
impongono senza prepotenza, ma senza accettare prepotenze, il rispetto per l’uniforme che portano e
per ciò che essa rappresenta.
Infine, è intervenuto il Ministro della Difesa On. Guido Crosetto:
“Signor Presidente della Repubblica, grazie di essere con noi oggi. A nome di tutte le Forze
Armate, in particolare oggi dell’Arma dei Carabinieri, e di questa straordinaria organizzazione
internazionale, ma molto italiana, rivolgo il ringraziamento per aver voluto essere qui in occasione
del ventennale. La presenza dello Stato italiano, della Repubblica – Presidente – è importante
perché è, non solo un momento di orgoglio internazionale, ma un momento di orgoglio per noi
italiani. È meglio accendere un cerino che imprecare contro le tenebre. Il CoESPU è proprio
questo: una fiammella che, in un mondo che a tratti ci appare avvolto nell’oscurità, continua a
tenere viva la luce. La luce dell’umanità, del diritto, delle conquiste civili che abbiamo raggiunto.
Non è l’unica fiammella, ce ne sono molte. Il nostro compito è custodirle, proteggerle, alimentarle.
Farle diventare un fuoco. Perché la libertà, la pace e il diritto devono divampare. In vent’anni, il
CoESPU ha fatto proprio questo: ha mantenuto viva una speranza concreta. La speranza che le
Forze Armate e le Forze di Polizia possano essere – quando animate non solo da competenza
tecnica, da equipaggiamenti o rigore militare, ma da un’anima – un elemento fondamentale nella
costruzione della pace. Non è un caso che il Centro sia sorto in Italia: c’è un preciso motivo, di cui
andare fieri, qualcosa di profondamente legato all’Arma dei Carabinieri. È un valore che nasce
dalla nostra cultura e dalla nostra storia: i militari italiani sono capaci di stare in mezzo alla
gente, di dialogare con la collettività. E penso ai Carabinieri chiamati ad operare in realtà difficili,
come quelli della Stazione di San Luca, che sono presidio dello Stato in un’area dove è difficile
essere simbolo di legalità. Questo è anche il motivo per cui a Rafah, l’Amministrazione americana
ha chiesto i Carabinieri, e questa proposta ha subito trovato l’accordo di israeliani e palestinesi. Le
nostre Forze Armate incarnano il rispetto per l’altro. Il CoESPU è nato per raccogliere questa
esperienza e per farle diventare esperienze comuni: per formare Forze di Polizia di altri Paesi.
Questo è il nostro contributo, profondamente italiano, alla stabilità del mondo e alla ricerca della
pace. Un contributo di cui siamo orgogliosi”.
Sul tema inoltre sono intervenuti illustri relatori, come il Professor Rosario Salvatore AITALA,
Primo V.Pres. della Corte Penale Internazionale, Mr. Faisal SHAKAR, United Nations Police
Adviser, l’Amb. Stefano SANNINO, Dir. Gen. della Dir. Gen. Medio Oriente e Nord Africa della
Commissione Europea (DG-MENA) e infine il Prof. Raffaele MARCHETTI, Dir. Centro per gli
studi internazionali e strategici, Università LUISS.
Nel corso dell’evento il Presidente della Repubblica ha consegnato le seguenti Croci al Merito
dell’Arma:
argento, a Michael Larmas SMITH, già Direttore per le Iniziative Globali presso il Bureau of
Political-Military Affairs del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti
argento, a Jennifer PULLIAM, già Direttrice per le Iniziative Globali presso il Bureau of
Political-Military Affairs del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti
bronzo, al Colonel US ARMY Joe BRUHL, Vice Comandante del CoESPU
bronzo, a Karen J. FINKENBINDER, Police Expert and Advisor
bronzo, a Michael J. DZIEDZIC, Col. (in quiescenza) US Air Force e docente presso la George
Mason University Schar School of Policy and Government.
Dalla sua fondazione il CoESPU ha promosso il dialogo tra forze di polizia civili e militari,
supportando il rafforzamento dello Stato di Diritto e diventando punto di incontro privilegiato tra
culture ed esperienze differenti, collaborando attivamente con numerose organizzazioni
internazionali – tra cui le Nazioni Unite, l’Unione Africana, l’Unione Europea e l’OSCE – e con il
mondo accademico, inclusi numerosi atenei italiani e stranieri.
Il Centro si distingue per il suo impegno nella diffusione della cultura della legalità e del rispetto dei
diritti fondamentali, con particolare attenzione alle sfide legate alla Protezione dei Civili e dei
soggetti più vulnerabili in contesti post-bellici o instabili, con un’attenzione particolare verso la
violenza di genere e l’agenda . Attraverso corsi di formazione,
progetti di ricerca e attività di cooperazione internazionale, il Centro contribuisce in modo fattivo
alla promozione della Pace, della Sicurezza e della Speranza nelle aree più fragili del pianeta,
offrendo un esempio concreto di responsabilità globale e servizio all’umanità.
Nell’ambito delle celebrazioni sono state organizzate ulteriori iniziative nella città di Vicenza, sede
del CoESPU, come la cerimonia di annullo postale presso la sala Stucchi di Palazzo Trissino ed il
concerto della Banda dell’Arma nella suggestiva cornice di Piazza dei Signori.