
(AGENPARL) – Tue 24 June 2025 Ruotolo: Ho chiesto alle due big tech risposte sullo spyware Graphite. I paesi democratici hanno l’obbligo di proteggere i propri giornalisti.
“Il caso Paragon è più che mai aperto. Ma non conosciamo ancora l’esatta dimensione. Sappiamo da Meta che sono 61 le utenze infette in 17 paesi europei e che Apple ha notificato attacchi in oltre 150 paesi. Ma chi sono gli spiati? Cosa fanno per essere spiati? Per questo ho scritto a Meta e ad Apple per avere delle risposte sui tanti interrogativi che ruotano intorno allo spyware mercenario Paragon Graphite.
Ho chiesto alle due big tech americane se conoscono i profili degli utenti notificati, e quanti tra loro sono giornalisti, attivisti, membri della società civile, oppositori politici.
Ho chiesto se hanno inviato la notifica a tutti coloro che hanno ricevuto l’intrusione o se li hanno selezionati.
E se li hanno selezionati come hanno distinto tra una sorveglianza legittima e un abuso? Come selezionano chi ha diritto a essere avvisato e chi no? E soprattutto: come fanno a sapere se chi è stato spiato, lo è stato legalmente oppure no?
Sono domande che riguardano tutti. I paesi democratici devono proteggere i propri giornalisti.
Per la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, sapere chi ha spiato i giornalisti italiani non è una priorità. Peccato per lei, ma l’Europa la pensa diversamente. Nel Media Freedom Act, che sarà pienamente in vigore dall’8 agosto, c’è un intero articolo dedicato proprio al divieto di sorveglianza illegittima nei confronti dei giornalisti.
E allora, se — come afferma il Copasir, l’organo parlamentare che vigila sui servizi segreti — non è stato il governo italiano a colpire con spyware almeno quattro giornalisti italiani, chi è stato? Una potenza straniera? Un soggetto privato? E soprattutto: perché non si fa di tutto per scoprirlo?
Il caso Paragon non riguarda solo l’Italia. È una questione europea e globale. Siamo di fronte a un attacco potenzialmente sistemico alla libertà di stampa, alla sicurezza digitale e ai diritti fondamentali nell’Unione europea”.
Lo dichiara Sandro Ruotolo, europarlamentare del Partito democratico e componente della segreteria.