
(AGENPARL) – Tue 24 June 2025 *Lavoro. Fratoianni (Avs), dopo un anno di negoziato, sottoscritto
finalmente il rinnovo del contratto dell’Agenzia delle politiche attive del
lavoro (ex Anpal), con rilevanti aumenti retributivi (oltre il 14%) e
avanzamenti di livello.*
*Una vicenda che deve essere un esempio per i troppi contratti fermi nel
nostro Paese.*
Basta precari che ricollocano disoccupati: questa, la denuncia sollevata
dalle mobilitazioni che per anni, hanno riguardato buona parte delle
lavoratrici e dei lavoratori dell’Agenzia nazionale delle politiche attive
del lavoro, denominata prima Italia Lavoro, poi ANPAL Servizi, quindi
(oggi) Sviluppo Lavoro Italia. Centinaia di precari, tra rapporti di lavoro
a tempo determinato e rapporti di collaborazione, continue scadenze dei
contratti, continue prove selettive. Un paradosso, considerando l’obiettivo
dell’Agenzia, ricollocare nel mercato del lavoro, con contratti dignitosi,
disoccupati giovani e meno giovani. Quel paradosso è stato superato, grazie
alla mobilitazione permanente messa in campo dalle Camere del Lavoro
Autonomo e Precario, ma anche grazie al contributo delle forze politiche,
come Sinistra Italiana, che senza sosta si sono battute per sanare la
piaga: nel 2021, 600 precari sono stati stabilizzati, fu uno straordinario
successo.
Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs.
A distanza di 4 anni – continua il leader di SI –, e mentre l’Italia è
segnata da una vera e propria catastrofe salariale, come ci indicano tanto
l’Istat (-7,2% dei redditi reali, rispetto a 20 anni fa) quanto
l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (oltre l’8% dello stipendio
degli italiani eroso dall’inflazione, dal 2008 a oggi), un nuovo e
importante risultato: dopo 13 mesi di negoziato, le OO.SS. confederali, le
stesse CLAP, Fabi, hanno sottoscritto il rinnovo del contratto.
Un contratto che prevede un aumento complessivo delle retribuzioni di oltre
il 14%, nonché un piano automatico di adeguamento dei livelli che
riguarderà, nei prossimi anni, centinaia di dipendenti. Rinnovo, occorre
ricordarlo, che avviene a 14 anni dall’ultimo relativo alla parte
normativa.
Sembra evidente che, quanto più si affermano pluralismo e democrazia
sindacale, con essi partecipazione diretta e mobilitazione delle
lavoratrici e dei lavoratori, tanto più si vedono i risultati. Auspico
fortemente che la vicenda di Sviluppo Lavoro Italia – conclude Fratoianni –
possa essere esempio per le tante vertenze sui contratti in stallo da
troppo tempo. Senza rinnovi, i salari rimangono al palo e il lavoro perde
dignità.
Lo rende noto l’ufficio stampa – Roma, 24 giugno 2025