
(AGENPARL) – Tue 24 June 2025 *Un welfare per la persona: l’impegno dell’Umbria per la sussidiarietà e
l’amministrazione condivisa.* *Presentato a Palazzo Donini il Rapporto
annuale*
(aun) – Perugia, 24 giugno 025 – Il Salone d’Onore di Palazzo Donini ha
ospitato la presentazione del Rapporto “Sussidiarietà e welfare
territoriale” della Fondazione per la Sussidiarietà, un momento di
confronto ad alto livello sui modelli di welfare più efficaci per
affrontare le disuguaglianze e fragilità sociali.
A portare i saluti istituzionali la Vicepresidente della Camera, Anna
Ascani, la Presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, seguiti
dagli interventi del Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà,
Giorgio Vittadini, e del Direttore IFEL, Pierciro Galeone.
L’iniziativa pone l’attenzione su un pilastro fondamentale della nostra
azione regionale: l’impegno costante dell’Umbria per un welfare realmente
inclusivo, capace di mettere al centro la persona, i suoi bisogni e le sue
necessità.
“Il tema della sussidiarietà segna il vero passaggio per la crescita della
nostra regione e siamo convinti che l’efficacia delle politiche sociali sia
direttamente proporzionale al coinvolgimento di chi ne è il destinatario –
ha dichiarato la Presidente Proietti. Per questo, in Umbria, abbiamo scelto
di abbracciare pienamente i principi della sussidiarietà e
dell’amministrazione condivisa. Non è un caso se la nostra Regione è stata
tra le prime in Italia a dare concreta attuazione a questi principi,
approvando una legge regionale che ha come fine ultimo quello di rafforzare
la collaborazione tra la pubblica amministrazione e il Terzo settore. Il
nostro obiettivo è chiaro: costruire un nuovo rapporto tra pubblico e
privato – ha sottolineato la Presidente – basato sulla convergenza degli
obiettivi e sull’aggregazione delle risorse, attraverso attività di
co-programmazione e co-progettazione di servizi e interventi”. La
partecipazione non è solo un principio etico, ma una condizione
indispensabile per l’efficacia delle politiche pubbliche. Lo sappiamo bene
in Umbria, dove questa cultura affonda le radici negli anni Settanta, con
la sperimentazione della gestione dei servizi sociali attraverso la delega
ai consorzi di comuni in forma partecipata. Un’esperienza antesignana che
ci ha insegnato l’importanza di farci carico collettivamente dei problemi,
condividerli e trovare insieme le risposte.
“Da allora, abbiamo continuato su questa strada – ha proseguito la
Presidente – dalla costruzione dei Piani di zona a partire dal 2000, fino
alla ferma volontà di rilanciare le forme partecipative nelle zone sociali
e a livello regionale. Dobbiamo riaprire i tavoli tematici, rafforzare la
concertazione e la co-progettazione. Le Case di comunità nei territori
dovranno assolvere proprio a questa funzione, offrendosi come luoghi di
incontro e partecipazione per la cittadinanza e per i soggetti del Terzo
settore. E, naturalmente, dovremo investire sulla formazione, per dotarci
di metodi e strumenti per la promozione e la gestione di processi
partecipativi di qualità. Il nostro Paese vanta una presenza straordinaria
di volontariato – ha concluso Proietti – una risorsa inestimabile che
emerge sempre con forza nei momenti di criticità. Era quindi necessario
fornire a questo prezioso Terzo Settore un quadro di principi e regole
comuni, per orientarsi e dare consistenza ai procedimenti di
co-programmazione e co-progettazione”.
Subito dopo la Vicepresidente della Camera Anna Ascani ha ricordato come
“la sussidiarietà sia la capacità concreta delle istituzioni, a ogni
livello, di lavorare insieme ai territori per prendersi cura delle persone
più fragili. In Umbria questo significa affrontare la disabilità, ma anche
la solitudine legata all’invecchiamento, con una popolazione sempre più
anziana e spesso sola. Non basta il sistema sanitario, serve una rete di
servizi territoriali capaci di ascoltare, accogliere, accompagnare. Come ha
ricordato la Presidente Proietti, è necessario mettere in campo tutte le
energie presenti sul territorio. Le fragilità non sono un problema da
nascondere – ha ribadito Ascani – ma una leva di trasformazione sociale,
soprattutto in una terra come l’Umbria, dove la tradizione francescana
insegna il valore della prossimità.
Il welfare non può essere trattato come un costo – ha concluso – è un
investimento strategico per prevenire disuguaglianze e conflitti. Quando
manca il dialogo tra istituzioni e cittadini si alimentano tensioni e
solitudini. È nostro dovere costruire reti, ascolto e vicinanza. Senza
relazione e senza visione non esiste welfare che tenga”.
Pierciro Galeone: “Welfare più vicino alle persone. Dalla sussidiarietà una
strada concreta per rafforzare i territori. Il Rapporto sulla sussidiarietà
offre una visione d’insieme preziosa, che mette in luce le nuove fragilità:
l’invecchiamento, la solitudine, le disuguaglianze territoriali e il
disagio giovanile. Nonostante una spesa pubblica ingente, troppo poco
arriva come servizio concreto ai cittadini. Serve una svolta: investire
davvero nei territori, rafforzare il ruolo degli enti locali e valorizzare
il Terzo settore. Solo così il welfare potrà essere più vicino, integrato e
orientato ai bisogni reali delle persone”. Nel suo intervento, il
Presidente Giorgio Vittadini ha sottolineato come “la sussidiarietà è un
metodo in grado di rendere efficace il welfare attraverso la collaborazione
tra istituzioni, cittadini e realtà sociali. Il nostro Rapporto propone un
cambiamento di paradigma: spostare il focus dalla standardizzazione
all’ascolto e alla coprogettazione, affinché i servizi rispondano davvero
alle esigenze delle persone”.