
(AGENPARL) – Mon 23 June 2025 Gentile collega,
inviamo di seguito un’integrazione al comunicato in oggetto, con le
dichiarazioni del Ministro della Salute Orazio Schillaci, che nel
pomeriggio di oggi ha fatto visita alla Casa della Carità.
INTEGRAZIONE AL COMUNICATO
Al termine del confronto, il ministro Schillaci ha espresso il vivo
apprezzamento per il progetto Artcurus, che «rappresenta un modello di
positiva collaborazione tra le strutture del Servizio Sanitario Nazionale e
il volontariato attivo sul territorio». «La Casa della Carità – ha detto –
è la dimostrazione che l’impegno congiunto tra istituzioni e realtà sociali
può contribuire ad affrontare con maggiore efficacia le situazioni più
critiche della fragilità e dell’emarginazione»
*COMUNICATO STAMPA*
*Il Ministro della Salute in visita alla Casa della carità: presentati i
risultati del Progetto Arcturus*
*Orazio Schillaci, con i dirigenti regionali Melazzini, Bergamaschi e
Rolli, ha incontrato don Colmegna e don Selmi, che hanno raccontato
Arcturus, il modello sperimentale per la salute e l’inclusione delle
persone più vulnerabili, realizzato dalla Fondazione nel biennio 22-24,
insieme ad altri nove partner del Terzo settore, nell’ambito di un’azione
promossa da Regione Lombardia ATS Milano Città Metropolitana *
*Milano, 23 giugno 2025* – Occuparsi della salute e dell’inclusione sociale
delle persone in assoluto più fragili e vulnerabili, quelle cioè che non
accedono ai servizi. È questo il senso del “*Progetto Arcturus – Struttura
di prossimità per la grave marginalità a Milano*”, attuato, tra il 2022 e
il 2024, da una partnership di *dieci enti del Terzo settore*, di cui *capofila
è Fondazione Casa della carità*, su mandato di* Regione Lombardia ATS
Milano Città Metropolitana*.
Il senso e i risultati dell’intervento sono stati presentati nel tardo
pomeriggio di oggi al ministro della Salute, *Orazio Schillaci*, in visita
presso la Casa della Carità di via Brambilla, accompagnato dal direttore
generale al Welfare di Regione Lombardia, *Mario Melazzini *dal direttore
generale di ATS Milano Città Metropolitana, *Walter Bergamaschi *e dalla
direttrice socio-sanitaria di ATS Milano Città Metropolitana, *Federica
Rolli*.
Arcturus ha operato secondo un* modello sperimentale*, fondato su *quattro
pilastri operativi*: le cure primarie, i servizi di prossimità, il punto
unico di accesso (PUA) e i centri diurni. Altri elementi innovativi sono
stati la collaborazione strutturata tra operatori sociosanitari, pubblici e
privati, e la costruzione di percorsi flessibili e personalizzati di cura.
L’obiettivo era dare una risposta a una fetta della popolazione esclusa dal
Servizio Sanitario Nazionale per barriere burocratiche, sociali o culturali.
Nei due anni di sperimentazione sono stati erogati circa *78 mila percorsi
cosiddetti “leggeri”,* come accessi a servizi di base e supporto sociale. A
questi, si aggiungono poco più di *14 mila percorsi cosiddetti “complessi”*,
dove la presa in carico è stata più articolata avendo coinvolto équipe
multidisciplinari e accompagnato le persone in percorsi di salute e
autonomia.
La maggior parte delle persone prese in carico è rappresentata da *uomini* (67
per cento), seguiti da donne (30 per cento) e da persone transgender (3 per
cento); la fascia d’età prevalente è quella compresa *tra i 18 e i 49
anni* (66,7
per cento), mentre sul piano della provenienza geografica emerge una
significativa presenza di individui *originari dell’Africa nord-sahariana*,
che costituiscono il 43,1 per cento dell’utenza complessiva.
Arcturus, oggetto di monitoraggio di università e centri di ricerca, ha
dimostrato che è possibile* ridurre gli accessi impropri al Pronto soccorso*,
oltre a migliorare la salute percepita delle persone più fragili (nel 64
per cento dei casi). Le attività hanno incluso l’erogazione di cure
primarie continuative e di prevenzione primaria e secondaria, supporto
psicologico, distribuzione farmaci, accoglienza, laboratori e attività
educative, in un’ottica di integrazione tra sociale e sanitario. Uno degli
aspetti innovativi del progetto è stata l’introduzione controllata della
possibilità di rilasciare il codice STP e di utilizzare ricettari del SSN,
garantendo accessi tempestivi e riducendo il sovraccarico dei servizi
d’emergenza.
«Arcturus è nato – ha dichiarato *don Virginio Colmegna*, presidente
onorario della Fondazione Casa della Carità – sul principio cardine
dell’ascolto attivo della persona fragile e vulnerabile, con la quale
bisogna costruire percorsi personalizzati e non standardizzati. Il progetto
si è fondato anche su alcuni elementi innovativi come l’impiego di équipe
multiprofessionali integrate e la co-programmazione tra enti pubblici e del
Terzo settore. Il lavoro fatto dimostra che mettere la relazione e la
prossimità al centro del welfare produce salute, fiducia e coesione
sociale».
«I risultati raggiunti da Arcturus – ha dichiarato *don Paolo Selmi*,
presidente della Fondazione Casa della Carità – dimostrano che è possibile
costruire un welfare di prossimità efficace, inclusivo e sostenibile. Ora è
il momento di consolidare questo modello, estenderlo ad altri enti del
Terzo settore e integrarlo stabilmente nella programmazione territoriale.
Per farlo, servono scelte lungimiranti e una continuità politica e
finanziaria che rendano strutturale questo approccio, a beneficio delle
persone più fragili e dell’intera comunità».
*L’ente titolare*
* di “Progetto Arcturus – Sperimentazione di Struttura di prossimità per la
grave marginalità a Milano” è Regione Lombardia attraverso ATS Milano Città
Metropolitana, con fondi del Ministero della Salute (Legge 77/2020, art. 1,
comma 4-bis).Gli enti attuatori del progetto sono: *
*Fondazione Casa della carità, soggetto ideatore capofila; *
*Fondazione Caritas Ambrosiana, Associazione San Fedele e Cooperativa Farsi
Prossimo, enti soci ideatori; *
*Fondazione Progetto Arca, Opera San Francesco, Croce Rossa Italiana
Comitato di Milano, Consorzio SIR, Corpo italiano di soccorso dell’Ordine
di Malta, Medici volontari italiani, enti soci partner del tavolo di
co-progettazione.*
*Ufficio stampa Fondazione Casa della Carità “Angelo Abriani”*Valentina