
(AGENPARL) – Fri 13 June 2025 COLDIRETTI LAZIO: DA FROSINONE GIORGIA CAMPOLI E LE API ALLA FINALE NAZIONALE DEGLI OSCAR GREEN AL VILLAGGIO DI UDINE
Campoli: “In una quotidianità in cui spesso prevale l’apparenza, trasmettiamo ai nostri bambini la bellezza della semplicità”
“Essere arrivata in finale nazionale è un grande riconoscimento per il lavoro che ogni giorno porto avanti con amore, ma soprattutto un’occasione per dimostrare che dall’agricoltura si può costruire un futuro diverso, che unisce innovazione e valori”. Così la finalista nazionale agli Oscar Green 2025, Giorgia Campoli, originaria di Frosinone, al Villaggio Coldiretti Udine, dove oggi sono stati assegnati i premi ai giovani imprenditori agricoli che fanno innovazione, con le idee nate dalla loro creatività, destinate a rivoluzionare consumi e servizi nel segno della sostenibilità.
Giorgia Campoli, giovane imprenditrice agricola di Alatri in provincia di Frosinone e finalista nazionale agli Oscar Green 2025, ha presentato un progetto “Bee Happy”, che prende il nome dalla sua azienda e coniuga sostenibilità, educazione e passione per la natura, già premiato da Coldiretti Lazio nell’ambito della più importante rassegna dedicata all’innovazione in agricoltura promossa da Coldiretti Giovani Impresa.
Bee Happy nasce con un obiettivo chiaro: far conoscere il mondo delle api ai più piccoli, rendendoli protagonisti attivi nella tutela dell’ambiente. Nell’azienda, situata nel cuore della Ciociaria, Giorgia ha creato esperienze immersive per bambini e famiglie, come gli “Agriparty”, feste di compleanno all’insegna della natura, e gli “Agricamp” estivi, percorsi educativi in fattoria tra arnie, fiori e biodiversità.
“Ho la fortuna di far parte di questa grande e meravigliosa realtà – aggiunge la giovane imprenditrice agricola, Giorgia Campoli – che è Coldiretti insieme a Campagna Amica. Il mio progetto è proprio quello di insegnare ai bambini che la campagna è davvero loro amica. Un’opportunità grazie alla quale si possono riscoprire emozioni autentiche, come il sacrificio e la soddisfazione. In una quotidianità in cui spesso prevale l’apparenza, trasmettiamo ai nostri bambini la bellezza della semplicità”.
Una testimonianza che ben rappresenta il Lazio, con una nuova generazione di imprenditori agricoli capaci di trasformare idee in progetti concreti che creano occupazione, educano alla sostenibilità e valorizzano il territorio.
“La storia di Giorgia è un esempio di come i giovani possano cambiare l’agricoltura, renderla più inclusiva, moderna e radicata nella comunità – sottolinea David Granieri, presidente di Coldiretti Lazio – La sua passione per il mondo delle api e l’impegno per l’educazione ambientale, rappresentano la risposta più autentica alla necessità di coniugare impresa e sensibilità ecologica. Il suo è un modello di educazione e innovazione per l’agricoltura del futuro”.
Anche nel Lazio, infatti, cresce il numero di aziende guidate da under 35 che con coraggio e creatività stanno riscrivendo il volto dell’agricoltura: multifunzionale, tecnologica, sostenibile. i giovani agricoltori italiani rimangono i più resilienti nel panorama complessivo dell’imprenditoria giovanile, nonostante il peso eccessivo della burocrazia e l’aumento dei costi degli ultimi anni.
Soddisfazione è stata espressa anche dal direttore regionale di Coldiretti Lazio, Carlo Picchi: “Giorgia Campoli rappresenta perfettamente lo spirito di Oscar Green – spiega – un’agricoltura giovane, creativa, attenta all’ambiente e al valore sociale del lavoro agricolo. Il suo progetto è un esempio virtuoso di come l’impresa agricola possa diventare anche luogo di formazione, cultura e comunità, in grado di parlare alle nuove generazioni”.
L’indirizzo produttivo più gettonato tra i giovani agricoltori, risulta quello legato ai cereali (grano, mais, legumi da granella, ecc.) scelto dal 16% delle imprese, che precede ortaggi (13%), allevamento (11%), vino (11%) e olio (9%). Ma a distinguere le imprese under 35 è soprattutto la propensione a sfruttare le tante opportunità dalla multifunzionalità, introdotta nel 2001 dalla cosiddetta Legge di Orientamento, fortemente sostenuta dalla Coldiretti.
Si va dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili.
Una rivoluzione che ha trainato anche la profonda mutazione della considerazione sociale del mestiere dell’agricoltore, come dimostra il fatto che quasi tre italiani su quattro (74%) che si dichiarano felici se i propri figli o nipoti lavorassero in campagna, secondo una recente indagine Censis.
Dott.ssa Morena Izzo