
(AGENPARL) – Fri 13 June 2025 I consiglieri della minoranza annunciano una interrogazione consiliare
(Acs) Perugia, 13 giugno 2025 – “Non vogliamo entrare nel merito della
vicenda giudiziaria che riguarda Sandro Pasquali. Il Sindaco di Passignano
sul Trasimeno, candidato alla segreteria regionale del PD, è stato rinviato
a giudizio dalla Corte di Appello di Perugia con l’accusa di truffa
aggravata in relazione a presunti contributi previdenziali percepiti
indebitamente a seguito dell’assunzione nel gruppo consiliare regionale del
Partito Democratico. Sarà la magistratura a fare piena luce, come è giusto
che sia. Resta però un fatto politico che non può essere ignorato. Pasquali
venne assunto nel gruppo regionale del PD, nella scorsa legislatura, sotto la
responsabilità diretta di Tommaso Bori, che all’epoca era capogruppo e
quindi suo datore di lavoro, oltre che mentore politico. Una struttura
ristretta, poche persone da coordinare, scelte che dovevano essere ponderate
con trasparenza e rigore. E invece proprio da quella gestione emerge ora una
vicenda opaca, che solleva interrogativi sulla legittimità di alcune
decisioni”. Lo evidenziano i consiglieri regionali di opposizione, Enrico
Melasecche, Donatella Tesei (Lega Umbria), Eleonora Pace, Paola Agabiti,
Matteo Giambartolomei (Fratelli d’Italia), Laura Pernazza, Andrea Romizi
(Forza Italia) e Nilo Arcudi (Tesei Presidente-Umbria Civica).
“Il dubbio è quindi legittimo – scrivono i consiglieri dell’opposizione
-: con quali criteri e con quale visione, Tommaso Bori, oggi assessore
regionale al bilancio e al personale, sta gestendo settori tanto cruciali
quanto delicati? E su quali basi si fondano le sue decisioni operative? Se
già nella guida di un ristretto gruppo consiliare sono emerse falle così
gravi, cosa possiamo aspettarci ora che ha in mano leve ben più complesse e
strategiche per il funzionamento dell’intera macchina regionale? In realtà
dopo la disastrosa gestione della stangata fiscale basata su disavanzi
inesistenti nei conti della sanità, un’idea ce la siamo già fatta.
Presenteremo un’interrogazione in Aula per fare chiarezza su quanto
accaduto”.
“Poi – aggiungono – c’è l’aspetto umano e politico. Il Bori che oggi
tace è lo stesso che fino a ieri non esitava a puntare il dito con la
consueta arroganza contro chiunque non fosse allineato ai suoi standard etici
e morali, improvvisandosi giudice e censore pubblico. Ma quando la questione
lo riguarda da vicino, allora è tutta un’altra storia. Noi non facciamo
processi, non siamo tribunali. Quello lo ha fatto e continua a farlo proprio
chi ora si nasconde in un tragico silenzio. Ma in politica il silenzio è una
scelta”.
“Nel frattempo – concludono i consiglieri della minoranza – il Partito
Democratico umbro si avvicina a un congresso regionale in un clima sempre
più dilaniato da faide interne, tensioni e lotte di potere giocate su più
fronti e senza esclusione di colpi. Se questo è il ‘nuovo corso’, allora
somiglia terribilmente al peggiore passato”.RED/as
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/80368