
(AGENPARL) – Thu 05 June 2025 Interrogazione di Tagliaferri (Umbria Domani-Proietti presidente), la
presidente Proietti risponde: “volontà assoluta della Regione è mantenere
e potenziare l’Unità spinale, superando anche le criticità legate al
personale”
(Acs) Perugia, 5 giugno 2025 – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha
discusso l’interrogazione a risposta immediata, presentata da Bianca Maria
Tagliaferri (Umbria Domani-Proietti presidente) dal titolo “Intendimenti
della Giunta regionale in merito al potenziamento della Struttura complessa
dell’Unità spinale unipolare dell’Umbria”.
Illustrando l’atto in Aula, Tagliaferri ha spiegato che si interroga la
Giunta per conoscere “quali siano gli intendimenti in merito alle azioni da
porre in essere per garantire un migliore e più efficace funzionamento della
Struttura Complessa dell’Unità Spinale Unipolare dell’Umbria,
considerando il suo ruolo e funzione all’interno della riorganizzazione
della rete riabilitativa regionale, alla luce di quanto previsto dalla
programmazione del nuovo Piano sociosanitario. L’Unità Spinale Unipolare
dell’Umbria, tra le prime avviate in Italia e distintasi sin da subito come
centro d’eccellenza, forte di un modello organizzativo caratterizzato da un
approccio assistenziale globale, finalizzato al massimo recupero
dell’autonomia e dell’indipendenza della persona con lesione al midollo
spinale, ha accolto pazienti provenienti non solo dall’Umbria, ma anche da
altre regioni del Centro e del Sud Italia. Ogni anno, nel nostro Paese, si
registrano 2.500 nuovi casi di lesioni di midollo spinale. Attualmente, in
Umbria, vivono circa 500 persone con lesione al midollo spinale stabilizzate
e ogni anno si verificano 20-25 nuovi casi di lesioni al midollo spinale.
L’Unità Spinale per questi pazienti rappresenta un punto di riferimento
fondamentale in quanto garantisce loro un’assistenza continuativa e
altamente specializzata, finalizzata ad individuare tutti i mezzi idonei ad
affrontare e riparare non solo la ferita biologica, ma anche quella del sé
psichico, del sé sociale, del sé collettivo. La salvaguardia e il
potenziamento dell’Unità Spinale sono essenziali affinché le persone con
lesioni al midollo spinale ricevano il miglior trattamento possibile durante
tutte le fasi della loro vita, dal periodo acuto alla riabilitazione e al
reinserimento sociale. Nella nostra regione la struttura Complessa di Unità
Spinale è attualmente situata al piano -2 dell’Ospedale Santa Maria della
Misericordia di Perugia, con 13 posti letto per la degenza e con attività
ambulatoriali che sfiorano le 2.500 prestazioni specialistiche all’anno e
che richiedono investimenti per consentire un potenziamento significativo sia
delle attività, sia dei sussidi tecnologici riabilitativi. E questo anche
per ridurre la mobilità passiva verso altre regioni. Fenomeno che negli
ultimi anni ha comportato ulteriori gravi disagi per le persone con lesione
del midollo spinale e per le loro famiglie. La Regione Umbria, durante la
scorsa legislatura, ha approvato la legge regionale ‘7/2024’, ‘Progetto
globale delle persone con lesione midollare e funzionamento dell’Unità
Spinale Unipolare nel Servizio sociosanitario umbro’ che, tuttavia, ad oggi
non ha ancora trovato concreta attuazione”.
La presidente Stefania Proietti ha risposto che “resta ferma la volontà
assoluta della Regione a mantenere e potenziare l’unità spinale,
integrandola nella rete, che negli anni ha maturato competenze, esperienza e
una visione centrale completa per la cura delle persone con lesione
midollare. Una struttura che può rispondere alle attuali e aumentate
necessità socio-assistenziali per i pazienti in fase acuta e per le
complicanze in fase stabilizzata, contrastando la mobilità passiva
extra-regionale in questo campo. Il numero di posti letto dell’Unità è
confermato in tredici, ripristinando completamente i posti letto di degenza
ordinaria, che ora sono stabili a dodici, dopo che in periodo di pandemia
erano stati ridotti a causa della riduzione del personale. Resta ferma la
volontà di superare le criticità determinate in questi ultimi anni dalle
carenze di personale, che sarà integrato per la sempre più piena
operatività della struttura. Ricordo che l’Unità spinale è una delle
sole 11 in Italia, la maggior parte delle quali situate nel Nord Italia.
Quella di Perugia, quindi, è un polo attrattivo per il Centrosud.
All’interno del nuovo Piano sociosanitario, sul quale stiamo lavorando,
c’è la riorganizzazione della rete ospedaliera e clinico assistenziale.
Sono stati avviati i lavori per ristrutturare la rete delle riabilitazioni.
Qui ci sarà l’unità spinale, insieme all’unità gravi cerebro lesioni
acquisite, riabilitazione intensiva, riabilitazione estensiva, ambulatoriale
e domiciliare. Con tutte le modalità di collegamento, perché la rete è un
modello organizzativo che si pone l’obiettivo di fornire una risposta
appropriata dal punto di vista sia clinico che organizzativo ai bisogni di
salute della popolazione. Il lavoro di riscrittura della rete è quasi
ultimato ed è coordinato dai referenti aziendali delle unità operative di
riabilitazione, compreso il dottor Sauro Biscotto, direttore dell’Unità
Complessa Spinale, e i direttori sanitari. E sarà presentato in un evento
pubblico per poi procedere con l’adozione formale da parte della Giunta.
Giunta che vuole effettuare una pianificazione strategica, riorganizzare i
servizi ospedalieri e territoriali nell’ottica di un’integrazione dei
percorsi riabilitativi appropriati. Tale programmazione è finalizzata
all’istituzione di una rete di post-acuzie per garantire l’inserimento
precoce della persona nei percorsi di riabilitazione e fin dal ricovero per
acuti e successivamente nelle strutture specialistiche secondo percorsi
dedicati, compresi quelli di competenza dell’unità spinale per i quali è di
fondamentale importanza l’integrazione con la rete socio-assistenziale
riabilitativa regionale, col terzo settore che è già molto attivo nella
nostra unità spinale. In tale contesto l’unità spinale di Perugia
rappresenta la struttura di alta specialità riabilitativa finalizzata ad
affrontare e soddisfare i bisogni clinici, terapeutico-riabilitativi,
psicologico-sociali delle persone con lesioni midollari”.
Nella sua replica Tagliaferri si è detta “soddisfatta della risposta,
soprattutto per la prospettiva e l’attenzione che la Presidente ha dato
dell’Unità spinale all’interno del Piano socio sanitario. Nel 1998 oltre
a Perugia c’erano unità spinali a Pietra ligure e Ostia. Non è scontato