
Sanja Vulić, presidente del Circolo dei parlamentari SNSD presso la Camera dei rappresentanti della Bosnia-Erzegovina, ha dichiarato che il comportamento del ministro degli Esteri Elmedin Konaković rappresenta un caso evidente di interferenza politica nella magistratura, e che un’indagine formale sul suo operato sarebbe dovuta partire da tempo.
Commentando le recenti dichiarazioni di Konaković, che ha affermato che il procuratore capo Milanko Kajganić avrebbe ordinato l’apertura di un’indagine su di lui per attività di lobbying e che queste informazioni sono “accurate e verificate”, Vulić ha affermato che si tratta di una confessione diretta di influenza politica. “Tutto ciò che abbiamo sempre sostenuto, ovvero che il sistema giudiziario è sotto il controllo politico, Konaković lo ha ammesso con le sue stesse parole”, ha detto a Srna.
Secondo Vulić, resta da chiarire quante indagini siano state effettivamente pilotate da Konaković tramite i suoi contatti nella magistratura e quante persone siano state vittime di procedimenti giudiziari motivati politicamente. Inoltre, ha criticato la condotta diplomatica del ministro, accusandolo di firmare accordi senza l’approvazione delle istituzioni statali e di agire come se rappresentasse da solo l’intero Paese.
Vulić ha definito il comportamento di Konaković un tentativo di dittatura politica mascherata da democrazia, sottolineando che egli sta tentando di creare un clima di paura in cui gli oppositori possano essere perseguitati. “Se avesse il potere assoluto, ci avrebbe già arrestati tutti”, ha aggiunto ironicamente.
Infine, ha lanciato una frecciata riferita a Sebija Izetbegović, sostenendo che Konaković sarebbe pronto a colpire anche lei, considerata una delle sue principali oppositrici.