
(AGENPARL) – Thu 29 May 2025 ITS, sono 67 i percorsi in avvio dal prossimo autunno
Scritto da Antonio Cannata, giovedì 29 maggio 2025
Sono 67 i percorsi ITS che potranno comporre dal prossimo autunno l’offerta
formativa dell’istruzione tecnologica superiore messa in campo dalle dieci
Fondazioni ITS Academy toscane. Di questi, 54 sono sostenuti
Regione Toscana nell’ambito della programmazione cofinanziata attraverso il
PR Toscana FSE+ 2021/2027. I restanti 13 sono stati elaborati con il
supporto di altri fondi di carattere nazionale. L’offerta formativa
regionale è arricchita dai Laboratori territoriali aperti delle ITS
Academy, dotati di strumentazione all’avanguardia e finanziati da Regione
Toscana tramite il programma FESR 2021/2027, per 4,2 mln di euro.
I nuovi percorsi, in partenza tra il 1° settembre e il 30 novembre, sono
stati presentati ieri presso l’Auditorium di Sant’Apollonia di Firenze
dall’assessora all’istruzione, formazione professionale, lavoro,
Università, Alessandra Nardini nel corso dell’ evento – “ITS TOSCANI, LA
FORMAZIONE POST-DIPLOMA AL PASSO COI TEMPI – a cui ha inviato un saluto il
presidente Eugenio Giani, ed ha partecipato il suo portavoce e coordinatore
del progetto regionale GiovaniSì, Bernard Dika.
I corsi in avvio potranno formare da 20 a 25 supertecniche e supertecnici
qualificate/i per ogni classe, afferenti a tutte le 10 aree tecnologiche
“strategiche” per lo sviluppo economico e la competitività del Paese
previste dalla nuova legge nazionale di riforma del sistema ITS : energia,
sistema casa, meccatronica, distema moda, agroalimentare, chimica e nuove
tecnologie della vita, tecnologie per i beni e le attività artistiche e
culturali e per il turismo, servizi alle imprese e agli enti senza fine di
lucro, tecnologie dell’informazione, della comunicazione e dei dati,
mobilità sostenibile e logistica.
I corsi sono rivolti a giovani diplomate/i dai 18 ai 35 anni e vengono
promossi nell’ambito di GiovaniSì, il progetto regionale per l’autonomia
dei giovani. Hanno durata biennale (1.800 o 2.000 ore) o triennale (3.000
ore).
Si conferma un elemento importante, verificatosi per la prima volta solo a
partire da questa legislatura: tutti i territori provinciali toscani sono
interessati da almeno un percorso ITS.
Giova ricordare infatti che la mission di ogni Fondazione ITS, sottolineata
più volte anche da Regione Toscana, è quella di mettere in campo
un’offerta formativa di respiro regionale, non solo ricompresa nel
territorio dove ha sede la Fondazione.
“Gli ITS – ha osservato il presidente Giani – sono uno strumento
fondamentale per l’innovazione e la crescita sia del sistema formativo
regionale e del mondo produttivo toscano. La chiave del loro successo sta
nella stretta collaborazione con le aziende che garantisce una formazione
più aderente alle esigenze del mercato. Per questo consideriamo decisivi
gli investimenti che abbiamo riservato in questi anni e che continueremo a
dedicare a questo segmento formativo”.
“In questa legislatura sono orgogliosa di poter dire che il sistema ITS
toscano ha fatto un vero e proprio salto di qualità, anche in termini di
offerta formativa”, ha fatto notare l’assessora Nardini, che ha spiegato:
“Nel 2020, quando come Giunta ci siamo insediati, i percorsi avviati erano
24, in questi anni il numero è costantemente salito, fino a vedere
quest’anno formativo 65 percorsi in corso e a prevedere, per il prossimo,
anche senza più fondi PNRR, 67 possibili percorsi in avvio grazie ad un
impegno economico di Regione Toscana che definirei poderoso.
Inoltre, oltre ad aumentare il numero di percorsi abbiamo anche reso ancora
più variegata l’offerta formativa passando da 7 Fondazioni ITS a 10, per
coprire tutte le aree tecnologiche previste a livello nazionale e dare
risposte concrete alle ragazze ai ragazzi che oggi hanno più ambiti di
scelta, ma anche a tutti i settori produttivi strategici della Toscana e
del Paese.”
“Abbiamo scelto convintamente – ha proseguito – di investire in questo
segmento di formazione terziaria non universitaria, in questi percorsi
post-diploma, come strumento per favorire occupazione giovanile di qualità
e dunque anche per superare il cosiddetto skills mismatch, il
disallineamento tra domanda e offerta di competenze che rappresenta una
grande criticità segnalata da mondo delle imprese.”
“Gli ITS – ha concluso – offrono davvero straordinarie opportunità, per
questo continueremo a supportarli e finanziarli, non dimenticandoci un
grande tema di fondo: farli conoscere, perché questo segmento formativo in
Italia sconta ancora una scarsa conoscenza, per questo reputo fondamentale
continuare ad investire molto sull’orientamento nelle scuole, per far
comprendere a studentesse, studenti e famiglie che non tratta assolutamente
di percorsi di serie B, ma di percorsi che consentono di acquisire
competenze molto richieste e immediatamente spendibili nel mondo del
lavoro”.
I percorsi ITS attualmente attivi
Nell’anno formativo 2024/2025, sono 65 i corsi ITS Academy, circa l’80% del
totale dell’offerta formativa iniziale . “Un risultato eccezionale,
frutto dell’impegno compiuto dalla Regione in questi anni che ha assicurato
programmazione e risorse”, hanno osservato Giani e Nardini. I corsi si
svolgono in tutti i territori provinciali e abbracciano ogni ambito
tecnologico-produttivo “strategico” previsto dal sistema nazionale:
dalla meccanotronica alle scienze della vita, dal settore moda
all’agroalimentare fino alla nautica e al sistema casa.
Dal 2019 a oggi i percorsi ITS realizzati sono complessivamente 212. Dagli
iniziali 19, sono diventati 24 nel 2020 e 30 nel 2022, fino ai 65 del
2024/2025.
Cosa sono gli ITS
Gli Istituti Tecnologici Superiori sono Accademie ad alta specializzazione
tecnologica che permettono di conseguire il diploma di tecnico superiore.
Ridefiniti ITS Academy dopo la riforma del 2022, rappresentano un segmento
del sistema terziario di istruzione tecnologica superiore, non
universitaria. Consentono di formare profili altamente qualificati dal
punto di vista tecnico e tecnologico, promuovendo così occupazione, in
particolare giovanile, e le condizioni per lo sviluppo di un’economia ad
alta intensità di conoscenza, competitiva e resiliente.
Secondo l’ultimo monitoraggio Indire, l’87% di diplomate e diplomati
risulta occupata/o a un anno dal diploma, di cui il 93,8% con un lavoro
coerente con il percorso di studi svolto.
I percorsi sono caratterizzati da lezioni in aula, in laboratorio e da
visite guidate dirette alla conoscenza dei settori produttivi pertinenti ai
percorsi stessi con docenti che provengono per almeno il 60% dal mondo del
lavoro e delle professioni.