
(AGENPARL) – Thu 29 May 2025 Le politiche regionali sulla cultura della legalità
La Regione sostiene finanziariamente gli enti e le associazioni del territorio che realizzano iniziative e
progetti di promozione della cittadinanza responsabile. Dall’entrata in vigore della legge nel 2016, la
Regione ha sottoscritto oltre 300 accordi di programma con Comuni, Unioni di comuni, Province, Istituti
scolastici e Università del territorio stanziando più di 8 milioni di euro per la realizzazione dei progetti.
Osservatori locali, recupero e riutilizzo di beni immobili confiscati, ricerche, corsi di alta formazione
universitaria, laboratori di educazione civica nelle scuole, incontri con esperti in materia di criminalità
organizzata e corruzione, rassegne e festival sono alcune delle azioni di promozione della legalità realizzate
in questi anni.
Il patrimonio immobiliare confiscato alla criminalità in Emilia-Romagna, infatti, è sempre più consistente.
Nel complesso si tratta di oltre 300 immobili – appartamenti, abitazioni indipendenti, autorimesse,
fabbricati industriali, terreni, magazzini, box auto, cantine, ecc. – concentrati per oltre la metà nelle province
di Parma e Reggio Emilia. Oltre una quarantina di beni sono stati infatti messi a disposizione dei diversi
comuni di queste due sole provincie nell’ultima Conferenza di Servizi indetta dall’Agenzia nazionale per i
beni sequestrati e confiscati nel luglio scorso.
Oltre il 50% di tali immobili si trova in solo 8 comuni dei 95 interessati dalla presenza di beni confiscati in
regione: Sorbolo, Reggio Emilia, Montecchio Emilia, Brescello, Alseno, Piacenza, Bertinoro e Riccione.
Attraverso il recupero degli immobili si possono sviluppare opportunità di lavoro per i giovani del luogo e
impieghi a fini sociali o di sicurezza.
I progetti potranno essere anche intercomunali, per il monitoraggio e l’analisi dei fenomeni d’illegalità
collegati alla criminalità organizzata di tipo mafioso nelle sue diverse articolazioni e alle forme collegate alla
corruzione.
Gli interventi sono principalmente, ma non esclusivamente, legate all’infiltrazione e al radicamento delle
mafie e alla corruzione. La tutela della sicurezza sul lavoro e il sostegno alle vittime dei reati rappresentano,
infatti, ulteriori scopi che il Testo Unico consente di perseguire con la collaborazione degli enti locali.