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GIUBILEO, ANAS: COMPLETATO L’INTERVENTO DI RIQUALIFICAZIONE DEL FOSSATO DI CASTEL SANT’ANGELO
* Intervento di riqualificazione urbana
Roma, 29 maggio 2025
Anas (Gruppo FS Italiane) ha completato i lavori di riqualificazione del Fossato di Castel Sant’Angelo. L’intervento, del valore di 1,3 milioni di euro, è parte integrante del più ampio progetto di riqualificazione di Piazza Pia, per un investimento complessivo di circa 90 milioni di euro.
I lavori sono stati svolti da Anas (Gruppo FS Italiane), in qualità di soggetto attuatore per conto del Commissario Straordinario del Governo per il Giubileo, Roberto Gualtieri.
L’opera ha restituito alla collettività un’area di circa 4000 mq completamente rinnovata, con un focus sul recupero del verde del parco e sulla riqualificazione delle superfici pedonali. Il progetto ha permesso di rimodellare il paesaggio attraverso l’ampliamento delle scarpate con nuove aree verdi, integrando le infrastrutture esistenti. Sono stati creati nuovi spazi pedonali, estendendo le aree per i pedoni adiacenti al fossato e alla rampa del sottopasso e offrendo un nuovo affaccio panoramico sul lato ovest di Castel Sant’Angelo.
I lavori hanno consentito la valorizzazione del verde con la piantumazione di nuove specie arbustive e la riqualificazione del verde esistente. Un elemento storico, il muro Spaccarelli, confine del fossato, è stato riposizionato nella sua sede originaria per preservare la memoria del disegno urbanistico originario a “cinque stelle” delle difese del castello.
Per migliorare l’accessibilità, sono stati realizzati tre nuovi varchi pedonali che connettono l’area del fossato con Piazza Pia e il Parco dei Bastioni (Giardini di Castel Sant’Angelo e Parco della Mole Adriana). Questi accessi includono un percorso di circa 102,70 metri con pavimentazione in sampietrini, un secondo percorso di 66,50 metri con sedute in travertino e alberature, e un terzo varco in prossimità del Passetto. L’intervento ha previsto anche l’installazione di dispositivi per l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi, con particolare attenzione alle esigenze delle persone con disabilità visive e uditive, e l’integrazione dell’illuminazione con nuovi corpi illuminanti in linea con il contesto storico dell’area.
Nei prossimi mesi, l’area del Fossato sarà ulteriormente arricchita con la realizzazione di un museo a cielo aperto di circa 1400 mq, dove saranno esposti i ritrovamenti archeologici emersi durante i lavori di scavo del sottopasso di Piazza Pia.
Nel corso dei lavori di scavo stratigrafico e di delocalizzazione della fullonica romana (la bottega dei “fullones”, gli operai che lavavano e smacchiavano le vesti) rinvenuta nel cantiere per il sottopasso di Piazza Pia sono stati rinvenuti anche i resti di un’interessante opera di sistemazione a giardino, affacciata direttamente sulla riva destra del Tevere.
Si tratta di una struttura costituita da un muro in opera quadrata di travertino, di terrazzamento della riva del fiume, dietro al quale fu realizzato un portico colonnato, di cui restano le fondazioni, e un’ampia superficie aperta sistemata a giardino.
Lo scavo, condotto sotto la supervisione della Soprintendenza Speciale di Roma, ha permesso di documentare come la sistemazione sia stata interessata da tre fasi edilizie, susseguitesi tra l’età di Augusto e quella di Nerone.
Il rinvenimento di un tubo idrico in piombo (fistula plumbea), timbrato con il nome del proprietario della fornitura di acqua, e dunque del giardino, ha permesso di identificare il personaggio titolare del primo rifacimento del complesso. L’iscrizione recita C(ai) Cêsaris Aug (usti) Germanici: si tratta dunque di Caligola, figlio di Germanico e Agrippina maggiore e imperatore dal 37 al 41 dopo Cristo.
Il ritrovamento trova un interessante riscontro anche nelle fonti letterarie antiche, un passo dell’Ambasceria a Gaio (Legatio ad Gaium) scritta da Filone di Alessandria, storico ebreo di Alessandria d’Egitto, racconta di come Caligola avesse ricevuto la legazione di ebrei alessandrini proprio negli Horti di Agrippina, in un vasto giardino affacciato sul Tevere, che separava il fiume da un monumentale porticato.
Lo scavo, inoltre, ha restituito una serie di Lastre Campana, terrecotte figurate usate per la decorazione dei tetti, con scene mitologiche inusuali, riutilizzate come coperture delle fogne della fullonica, ma in origine probabilmente realizzate per la copertura di una qualche struttura del giardino, forse dello stesso portico.
Questi importantissimi ritrovamenti hanno potuto confermare come lo scavo di Piazza Pia rientri nell’area degli Horti di Agrippina maggiore, madre di Caligola. Sempre da Piazza Pia, ma da scavi degli inizi del secolo scorso, provengono altri tubi in piombo iscritti, con il nome di Iulia Augusta, presumibilmente Livia Drusilla, la seconda moglie di Augusto e nonna di Germanico. È probabile, dunque, che questa lussuosa residenza fosse passata dapprima in eredità a Germanico e poi, alla morte di questi, a sua moglie Agrippina maggiore e quindi al figlio imperatore.
La totalità di questi reperti è stata delocalizzata da Anas in luoghi sicuri per poi procedere al suo completo restauro in attesa di poter esser esposti nella nuova area museale del Fossato.
Anas, con questo intervento, conferma il suo impegno nella riqualificazione urbana e nella valorizzazione del patrimonio storico e culturale del Paese, migliorando la fruibilità e la qualità della vita dei cittadini e dei visitatori.