
(AGENPARL) – Thu 29 May 2025 *Comune di Baronissi, la Sindaca Anna Petta: “Presto in Consiglio Comunale
il riconoscimento dello Stato di Palestina”*
Il Comune di Baronissi, Città riconosciuta a livello nazionale per il suo
impegno nel Coordinamento degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani,
annuncia l’apertura di un tavolo di confronto pubblico sul tema del
riconoscimento dello Stato di Palestina. Attorno ad esso siederanno le
associazioni, le realtà del terzo settore, la Consulta comunale per la
pace, le comunità religiose e culturali presenti sul territorio, oltre ai
rappresentanti della società civile e a una delegazione della Comunità
Palestinese Campana. L’obiettivo è la redazione e l’approvazione di un
ordine del giorno da discutere in Consiglio comunale, che chieda
formalmente al Governo italiano di riconoscere lo Stato di Palestina.
“Come Sindaca di una città che si è sempre distinta per i suoi valori di
solidarietà, inclusione e dialogo – ha dichiarato Anna Petta – accolgo con
convinzione la proposta di avviare un percorso partecipato e aperto a tutti
coloro che vorranno contribuire con idee e competenze. Il Comune di
Baronissi intende fare sintesi tra tutte le sollecitazioni per arrivare ad
un’unica proposta condivisa, che accolga le sensibilità di tutti,
cittadini, amministratori, associazioni. Il riconoscimento dello Stato di
Palestina rappresenta un passo essenziale per una pace stabile e duratura
in Medio Oriente. Da tempo Baronissi, che ospita anche il Festival della
Pace, è impegnata sui temi della solidarietà globale. Diciamo stop ai
bombardamenti. Più di 14.500 bambini sono già morti, altri 14.000 rischiano
di morire di fame senza l’ingresso di aiuti umanitari. È giunto il momento
che le istituzioni locali facciano sentire la loro voce, in raccordo con i
cittadini, su questioni che riguardano la giustizia e i diritti umani a
livello planetario”.
Il consigliere comunale Serafino De Salvo, promotore dell’iniziativa
sollecitata anche dalle opposizioni, ha sottolineato l’importanza del
coinvolgimento attivo della cittadinanza: “Questa non è una battaglia
ideologica, ma un appello umano e politico a favore della giustizia e della
pace. Chi ancora parla di “conflitto” o di “due parti in guerra” è in
malafede. Questo non è un conflitto: è una colonizzazione violenta, è
apartheid, è occupazione. Israele è una potenza coloniale che da oltre 75
anni priva il popolo palestinese del diritto all’autodeterminazione, alla
libertà, alla vita. E oggi, a Gaza, quell’occupazione ha superato il punto
di non ritorno. I nostri governi, le nostre industrie, le nostre università
– con i loro accordi militari, economici e accademici – sono complici.
Complici. Non neutrali. Non spettatori. La neutralità, in un contesto di
oppressione, è solo il nome elegante della viltà. Se non stai con chi è
sotto le bombe, stai con chi le sgancia”.