
(AGENPARL) – Fri 23 May 2025 REPLICA: I fatti smentiscono la "narrazione tossica" di Sky Road 236
Le dichiarazioni di Sky Road 236 apparse sulla stampa fiorentina meritano una replica basata sui fatti, non sulle ricostruzioni di parte.
Primo: le autorizzazioni revocate parlano chiaro. Non si tratta di "persecuzioni" ma di violazioni accertate. La recente sentenza del TAR Toscana (n. 740/2025) ha confermato la revoca dell’autorizzazione NCC n. 62/2012 proprio a Sky Road 236 per violazione dell’obbligo di mantenere una rimessa nel territorio comunale. Il tribunale ha respinto tutti i ricorsi della società, comprese le fantasiose questioni di costituzionalità. Due autorizzazioni revocate alla stessa azienda non sono casualità, sono un pattern.
Secondo: Uber non è una zona franca. Accordarsi con piattaforme tecnologiche non autorizza a bypassare la normativa italiana. Non esiste un "diritto Uber" che sospenda le regole del trasporto pubblico non di linea. La Corte Costituzionale (sentenza 56/2020), il Consiglio di Stato e tutti i gradi di giudizio hanno confermato la legittimità dei vincoli territoriali per gli NCC.
Terzo: i numeri del settore. Mentre si dichiarano "200mila operatori NCC" nel mondo delle app, al registro pubblico nazionale risultano circa 4mila autorizzazioni regolari. La sproporzione racconta di un mercato parallelo che opera nell’illegalità, danneggiando chi rispetta le regole.
Quarto: le presunte "aggressioni". Curiose queste denunce, considerando che negli ultimi anni sono stati proprio alcuni operatori NCC irregolari a finire sotto processo per episodi di violenza contro tassisti e forze dell’ordine. I fatti di cronaca documentati raccontano una realtà opposta a quella dipinta da Sky Road 236.
Quinto: la giurisprudenza è unanime. Le argomentazioni sulla "libertà di stabilimento europea" sono state sistematicamente bocciate da Corte di Giustizia UE, Corte Costituzionale, Consiglio di Stato. Continuare a riproporle è pura propaganda.
La verità è semplice: esistono regole precise per il trasporto pubblico non di linea, finalizzate a garantire concorrenza leale e servizi di qualità. Chi le rispetta opera tranquillamente, chi le viola viene sanzionato. Non servono "narrazioni" alternative: bastano i fatti processuali e le sentenze definitive.
Su un punto concordiamo con Sky Road 236: andare dal Prefetto Ferrandino e da ogni altra istituzione. Ma per chiedere di far cessare finalmente questa insopportabile tolleranza verso i fenomeni abusivi che danneggiano la città, i cittadini e gli operatori onesti.
Il resto è solo rumore mediatico per distrarre l’opinione pubblica dalle responsabilità accertate dalla magistratura amministrativa.
Claudio Giudici
Presidente nazionale Uritaxi