
Bruxelles e Londra gettano le basi per una rinnovata cooperazione militare
Dopo anni di relazioni difensive congelate a causa della Brexit, Unione Europea e Regno Unito stanno finalmente aprendo un nuovo capitolo: il 19 maggio potrebbe essere firmato un accordo storico che getterà le fondamenta per una cooperazione strutturata e duratura in materia di difesa. Il patto, che giunge in un momento di crescente incertezza geopolitica e possibile ritorno di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, rappresenta una risposta concreta all’esigenza europea di rafforzare la propria autonomia strategica.
Negli anni successivi alla Brexit, la collaborazione in ambito difensivo tra Bruxelles e Londra si è limitata ad accordi bilaterali o a iniziative multilaterali flessibili, come il Trattato di Lancaster House o la Joint Expeditionary Force. Tuttavia, l’escalation del conflitto in Ucraina e l’imprevedibilità del sostegno statunitense hanno riacceso l’interesse per una cooperazione istituzionalizzata e paneuropea.
Sei pilastri per una cooperazione efficace
Per dare slancio a questo nuovo patto, esperti e decisori politici identificano sei principi fondamentali:
- Sostenere l’Ucraina
UE e Regno Unito sono allineati nella volontà di fornire supporto militare e garanzie di sicurezza a Kyiv. Serve però un piano congiunto per assistenza a lungo termine e produzione bellica ucraina. - Rimuovere ostacoli burocratici
Londra dovrebbe sottoscrivere un accordo amministrativo con l’Agenzia Europea per la Difesa, al pari di altri Paesi terzi come Stati Uniti e Norvegia. Questo sbloccherebbe l’accesso ai progetti di difesa comuni. - Riconoscere il ruolo britannico nell’industria della difesa europea (EDTIB)
Le aziende britanniche sono parte integrante dell’ecosistema industriale europeo e andrebbero coinvolte pienamente nei progetti strategici UE. - Rilanciare la Lettera d’Intenti del 2000
Il trattato che univa i sei maggiori attori industriali della difesa europea – incluso il Regno Unito – potrebbe essere aggiornato per includere il nuovo ruolo delle istituzioni europee. - Rivedere le relazioni NATO-UE
Londra deve superare la diffidenza verso l’autonomia strategica dell’UE e promuovere una relazione più equilibrata tra NATO e Unione Europea. - Equilibrare la doppia “relazione speciale”
Mantenere lo storico legame con Washington non esclude una nuova partnership “speciale” con Bruxelles, basata su interessi operativi e industriali condivisi.
Un patto necessario per la sicurezza del continente
Il ritorno dell’insicurezza in Europa e il potenziale disimpegno degli Stati Uniti impongono una riflessione strategica urgente. L’Europa deve prepararsi a difendersi con le proprie forze, e per farlo ha bisogno anche del Regno Unito. La firma del patto UE-Regno Unito non segna solo la fine di una fase di isolamento reciproco post-Brexit, ma l’inizio di una strategia comune più robusta e resiliente.
Londra e Bruxelles devono ora costruire un quadro istituzionale agile ma solido, aperto anche a formati flessibili e complementari, come quelli bilaterali o mini-laterali. Se ben gestita, questa cooperazione può trasformarsi nel pilastro di un’Europa più autonoma, preparata e coesa nella difesa dei propri cittadini e valori.