
(AGENPARL) – Sat 17 May 2025 Da Regione più risorse contro discriminazioni per orientamento sessuale e
identità genere
Scritto da Antonio Cannata, sabato 17 maggio 2025
Crescono a 300 mila euro e diventano più stabili nel tempo le risorse per
le Amministrazioni toscane che aderiscono alla rete Re.A.Dy, la rete
nazionale delle Pubbliche Amministrazioni contro le discriminazioni per
orientamento sessuale e identità di genere.
Lo annunciano il presidente Eugenio Giani e l’assessora alle pari
opportunità Alessandra Nardini in occasione della Giornata internazionale
contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere
che si celebra il 17 maggio.
Nel corso dell’ultima seduta di Giunta, infatti, è stata approvata una
delibera che aumenta il finanziamento e lo assicura per 2 anni agli Enti
toscani che portano avanti azioni finalizzate a riconoscere e garantire i
diritti della comunità LGBTQIA +, contrastando e prevenendo pregiudizi e
discriminazioni.
“L’atto approvato – spiegano Giani e Nardini – rinnova il modello di
accordo tra Regione e gli Enti locali toscani, Comuni e Province, che hanno
aderito alla Rete nazionale, e formalizza la decisione di innalzare
ulteriormente in questa legislatura il contributo annuale complessivo,
passando da 100mila a 150mila euro. Abbiamo poi voluto proporre un accordo
biennale, in modo da garantire certezza di finanziamenti e consentire una
maggiore capacità di programmazione”. E aggiungono: “è un segnale
bellissimo, che conferma la grande attenzione su questi temi, il fatto che
siamo la regione più rappresentata all’interno della Rete nazionale,
superando ormai i 100 aderenti e avendo ospitato l’evento annuale nazionale
ben tre volte nel nostro territorio regionale “.
“Riaffermiamo con orgoglio il nostro impegno per sostenere la rete
RE.A.DY, e le amministrazioni impegnate nel contrasto di ogni forma di
discriminazione basata sull’orientamento sessuale e sull’identità di
genere – osserva il presidente Giani -. La nostra Regione ha sempre fatto
della tutela dei diritti civili un tratto distintivo della propria azione
politica e amministrativa. Continueremo a lavorare in sinergia con gli
altri enti locali aderenti per promuovere politiche inclusive,
sensibilizzare i cittadini e garantire pari opportunità a tutte le
persone, indipendentemente dal loro orientamento sessuale. La Toscana è e
rimarrà terra di accoglienza, rispetto e valorizzazione delle
diversità”.
Oggi Re.A.Dy è una rete che conta più di 300 partner in tutto il Paese.
La Toscana è di gran lunga la Regione italiana maggiormente rappresentata
in questa organizzazione, con un numero di istituzioni che è passato negli
ultimi 5 anni da 39 alle attuali 105. Il suo protagonismo all’interno della
Rete ha fatto sì che il meeting nazionale annuale sia stato organizzato
per 3 volte in Toscana negli ultimi anni (Monte San Savino, Volterra,
Prato).
Nella scorsa legislatura le risorse messe a disposizione dalla Regione
ammontavano ogni anno a 80mila euro, poi salite a 100mila euro e
quest’anno, per la prima volta, a 150mila euro, con un accordo biennale
finanziato con 300 mila euro. Risorse che potranno coprire anche le spese
sostenute dagli Enti per la realizzazione degli eventi celebrativi
dell’IDAHOBIT 2025.
Il nuovo modello di accordo invita gli Enti aderenti a valorizzare il
rapporto con le associazioni LGBTQIA+ del territorio e a creare
partenariati tra loro.
“Siamo stati la prima Regione, ormai venti anni fa, ad approvare una legge
regionale contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità
di genere, mentre l’Italia ne è ancora sprovvista” aggiunge Nardini che
ricorda “il vergognoso affossamento del DDL Zan in un Paese dove i dati sui
crimini d’odio dimostrano la necessità di agire e i fatti di cronaca ci
raccontano episodi di discriminazioni, bullismo e talvolta anche violenze.
Per questo – conclude – il nostro impegno è quello di portare avanti
un’azione di coordinamento, impulso e sostegno delle politiche locali in
materia di prevenzione e contrasto delle discriminazioni basate
sull’orientamento sessuale e l’identità di genere, contribuendo a
migliorare la qualità della vita della comunità LGBTQIA+ verso cui in
questi mesi è stato sferrato un vero e proprio attacco, a partire dalle
persone trans e dalle famiglie omogenitoriali, le famiglie arcobaleno.
Dobbiamo destrutturare pregiudizi e stereotipi, educando al rispetto delle
differenze tutte. Ogni persona ha il diritto di essere chi è e di amare
chi vuole. In Toscana non vogliamo ci siano persone, amori e famiglie di
serie A e di serie B. Questo, ce lo ha ricordato oggi anche il Presidente
Mattarella – che si dimostra ancora una volta un faro in questi tempi bui –
è un dovere sancito dalla Costituzione”.