
Un nuovo bagno di sangue ha scosso la capitale libica all’alba di mercoledì. Sei persone sono rimaste uccise, tra cui un civile straniero, e almeno 70 sono rimaste ferite, alcune in condizioni critiche, a seguito dei duri scontri esplosi nel cuore di Tripoli tra le Forze di deterrenza speciale (RADA) e la 444ª brigata di combattimento, unità legata all’esercito libico.
Secondo Mohammed Abdel Wahab, funzionario sanitario della Municipalità Centrale di Tripoli, i feriti sono stati trasportati d’urgenza in varie cliniche della capitale per ricevere le cure necessarie. Le vittime militari confermano la natura altamente armata del conflitto, che ha coinvolto veicoli blindati, armi pesanti e combattimenti ravvicinati.
Battaglia urbana nel centro di Tripoli
Gli scontri si sono inizialmente concentrati nella zona di Ras Hassan, lungo via Al-Jaraba e nei pressi della moschea di Al-Saqqa, ma nel giro di poche ore il conflitto si è esteso in diversi quartieri residenziali densamente popolati, trasformando le strade in veri e propri teatri di guerra urbana.
I residenti sono stati colti dal panico, mentre le ambulanze faticavano a raggiungere le zone colpite a causa del fuoco incrociato. Alcuni edifici civili sono stati danneggiati, mentre fonti locali parlano di famiglie bloccate nelle proprie abitazioni per ore.
Una nuova fase del piano militare del governo
La nuova escalation giunge dopo l’annuncio da parte del Ministero della Difesa del Governo di Unità Nazionale (GUN) dell’avvio della seconda fase del piano militare per prendere il controllo dei quartier generali delle milizie armate, una decisione che in precedenza era stata sospesa dal governo.
In una dichiarazione ufficiale, il governo di Tripoli ha ribadito che l’obiettivo di questa offensiva è “imporre il controllo statale e garantire la sicurezza nelle aree urbane”, sottolineando la necessità di neutralizzare le entità armate non sottoposte all’autorità dello Stato.
Crisi crescente e rischio di escalation
L’intensificarsi dei combattimenti solleva preoccupazioni sulla possibilità di un nuovo conflitto su larga scala a Tripoli, mentre la popolazione civile continua a pagare il prezzo più alto in un Paese ancora dilaniato da divisioni politiche, instabilità istituzionale e il potere delle milizie.
