
(AGENPARL) – Wed 07 May 2025 Al link le immagini: [ https://www.poliziadistato.it/pressarea/Share/link/b0b5f13e-2b33-11f0-b367-736d736f6674 | https://www.poliziadistato.it/pressarea/Share/link/b0b5f13e-2b33-11f0-b367-736d736f6674 ]
COMUNICATO STAMPA
Nella mattinata odierna, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Piacenza, la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. di Piacenza, traendo in arresto un noto Medico Primario dell’Ospedale Civile di Piacenza, sottoposto ad indagini per i delitti di violenza sessuale aggravata ed atti persecutori.
Contestualmente, è stata data esecuzione ad un decreto di perquisizione esteso ai luoghi di lavoro a carico dell’arrestato, per proseguire con gli accertamenti.
Le indagini delegate alla Squadra Mobile di Piacenza sono state svolte anche grazie ad intercettazioni telefoniche ed ambientali, ed hanno permesso di cristallizzare un inquietante scenario all’interno dell’Ospedale di Piacenza.
Il Primario sottoposto agli arresti domiciliari compiva sistematicamente atti sessuali ai danni di dottoresse ed infermiere in servizio presso il Reparto da lui diretto. Le vittime, in stato di soggezione ed intimorite da eventuali conseguenze pregiudizievoli, a livello lavorativo o familiare, se si fossero opposte, subivano quotidiani abusi sessuali. In almeno due casi, la condotta è arrivata anche a configurare il delitto di atti persecutori per la continuità con cui le vittime venivano costrette a subire gli atti sessuali, con il timore di ripercussioni nel caso avessero scelto di sottrarsi agli abusi.
Di fatto, il Medico Primario – Direttore di Struttura Complessa agiva come se le dipendenti fossero a sua disposizione anche sessualmente, e per questo non si faceva scrupoli a compiere atti sessuali, anche durante le normali attività e conversazioni di lavoro.
L’attività d’indagine è stata avviata grazie alla denuncia di una Dottoressa in servizio presso quel Reparto, che aveva subito per la prima volta un’aggressione sessuale all’interno dello studio del medico, segnalando il gravissimo fatto occorso alla Direzione Sanitaria dell’A.U.S.L. ed alla Questura di Piacenza. La vittima aveva subìto l’aggressione dopo essersi recata nell’ufficio del capo per discutere delle ferie, ed era stata chiusa a chiave nella stanza, sbattuta contro un mobile e costretta a subire atti sessuali, interrotti solo dal casuale arrivo di un collega che bussava alla porta.
Le indagini della Squadra Mobile permettevano in un ristrettissimo arco temporale di raccogliere numerosissimi elementi a carico del Primario per condotte ai danni di altre collaboratrici, dimostrando come l’aggressione alla querelante non fosse un caso isolato.
Le immagini registrate (peraltro nel ristretto arco temporale di un mese e mezzo) presso lo studio all’interno dell’Ospedale permettevano di acclarare il compimento pressoché quotidiano di atti sessuali in orario di servizio. Durante i 45 giorni di monitoraggio attivo mediante l’utilizzo di ambientale audio/video sono stati rilevati 32 tra episodi di violenze sessuali, rapporti sessuali completi, rapporti orali.
A rendere però complesse le indagini, è stato il clima di forte omertà all’interno del Reparto, che ha portato diverse vittime a essere reticenti in prima battuta con gli investigatori circa quello che stavano patendo.
Nel corso delle indagini, una seconda Dottoressa, appositamente invitata in Questura, decideva di sporgere denuncia e raccontare degli abusi subiti, per poi ritirarla il giorno successivo per timore delle conseguenze lavorative e familiari.
Sono al momento diverse le vittime individuate che hanno confermato gli abusi sessuali, ma, come i video e le immagini estrapolati dimostrano chiaramente, si tratta solo di parte delle donne costrette a subire atti di violenza.