
Per la prima volta dalla fine della Guerra Fredda, il governo del Regno Unito ha deciso di aggiornare i suoi piani di difesa contro potenziali attacchi esterni, con particolare attenzione alla Russia. In un contesto internazionale sempre più teso, la Gran Bretagna ha scelto di rivedere e modernizzare il Government War Book, un piano strategico risalente all’era della Guerra Fredda, che definisce le risposte del paese a un possibile attacco di una potenza straniera.
Questa mossa, che riflette le crescenti preoccupazioni per la sicurezza nazionale e l’evoluzione delle minacce globali, è una risposta diretta alla crescente aggressività della Russia, che, nonostante la distanza geografica, ha minacciato ripetutamente il Regno Unito, specialmente per il suo sostegno all’Ucraina. Le nuove versioni dei piani di emergenza, secondo fonti riservate, prenderanno in considerazione attacchi missilistici convenzionali, bombardamenti nucleari e, per la prima volta, attacchi informatici su larga scala, una minaccia che non era contemplata nei vecchi piani.
Il nuovo aggiornamento del War Book evidenzia la crescente vulnerabilità delle infrastrutture critiche, come dimostrato dall’interruzione di corrente che ha recentemente interessato diverse nazioni europee. Sebbene le cause di quella crisi non siano ancora del tutto chiare, gli esperti di sicurezza hanno sottolineato quanto possano essere fragili i sistemi energetici sofisticati, un aspetto che ha spinto il governo britannico a includere misure di risposta per attacchi informatici.
Un tema che ha suscitato particolare preoccupazione è la possibilità di attacchi mirati contro le centrali nucleari britanniche, un rischio che ha allarmato i funzionari della sicurezza. Alcuni dettagli del vecchio War Book sono stati resi pubblici negli anni successivi alla fine della Guerra Fredda, rivelando piani per mettere in salvo i membri chiave del governo durante un attacco nucleare, ma non la popolazione. Negli anni ’60, si decise che i rifugi per la popolazione civile sarebbero stati troppo costosi e inefficaci, dal momento che la deterrenza nucleare britannica sarebbe stata la protezione principale in caso di conflitto nucleare.
Inoltre, le preoccupazioni per un possibile attacco russo sono esacerbate dalla crescente retorica bellica proveniente da Mosca. Tra le minacce più gravi lanciate dalla Russia ci sono quelle di un “Armageddon nucleare”, con particolare enfasi sull’antagonismo tra Londra e Mosca, che affonda le radici in decenni di rivalità geopolitica. Tuttavia, nonostante la retorica bellicosa, la probabilità di un attacco diretto russo al Regno Unito è ancora ritenuta relativamente bassa, ma la preparazione per tale scenario è vista come essenziale.
In parallelo, un sondaggio condotto da YouGov in occasione dell’80° anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale ha rivelato una crescente preoccupazione per la possibilità di una Terza Guerra Mondiale. In particolare, il 55% dei francesi ha ritenuto probabile un conflitto globale nei prossimi 5-10 anni, un sentimento che ha trovato eco in molte altre nazioni occidentali, tra cui la Spagna, dove la maggioranza dei cittadini condivide la stessa preoccupazione. Il Regno Unito e la Germania sembrano essere relativamente più ottimisti, con una minoranza di intervistati che considera improbabile una guerra globale imminente.
Le paure di una guerra nucleare o di un conflitto su larga scala sono rafforzate dalle attuali tensioni tra Europa e Russia, considerate la principale minaccia per la pace globale, seguite dalla crescente minaccia dell’islamismo. La minaccia di attacchi missilistici e informatici sembra dunque essere un tema centrale nel rinnovamento delle politiche di sicurezza nazionale del Regno Unito, segnando un ritorno a piani di difesa che, seppur aggiornati, evocano un passato di ansia e preparazione per il conflitto globale.
La continuità del governo in seguito a un attacco missilistico convenzionale, a un bombardamento nucleare o a un grave attacco informatico è al vaglio di Whitehall per la prima volta in oltre 20 anni,
riporta il Daily Telegraph , citando informazioni riservate. Questi piani sono così obsoleti che non hanno mai previsto piani di emergenza per un attacco informatico catastrofico, ad esempio.