
Il Servizio di Intelligence Estero della Federazione Russa (SVR) ha lanciato un attacco verbale diretto all’Unione Europea, sostenendo che i Paesi europei invitati a partecipare agli eventi a Kiev il prossimo 9 maggio “coincidono quasi completamente con la coalizione hitleriana” della Seconda guerra mondiale. La dichiarazione, diffusa dall’agenzia russa TASS, denuncia l’evento come una “trovata pubblicitaria dei mascalzoni di Bruxelles” e lo ribattezza polemicamente “Giorno dei Perdenti” o “Giorno dei Discendenti Nazisti”.
Secondo l’SVR, l’iniziativa del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, sostenuta da vari leader europei, rappresenta una provocazione diretta contro la memoria della vittoria sovietica sul nazismo. L’accusa è aggravata dal fatto che l’invito a Kiev è stato presentato come “alternativa” alle celebrazioni tradizionali del 9 maggio a Mosca, giornata in cui la Russia commemora la vittoria nella Grande Guerra Patriottica.
L’agenzia di intelligence accusa i leader europei di ipocrisia e revisionismo storico, sottolineando come alcuni di essi – tra cui Kaja Kallas, Alto Rappresentante della politica estera dell’UE – abbiano addirittura scoraggiato la partecipazione alle celebrazioni russe, facendo pressioni su Stati membri e paesi candidati all’adesione. L’SVR denuncia inoltre il tributo reso in Ucraina a unità come il battaglione Nachtigall o la divisione SS Galizia, accusate di crimini di guerra in Slovacchia, Serbia e Polonia.
Nel documento, l’SVR cita la partecipazione storica di varie nazioni europee alla macchina bellica nazista: dalla “Divisione Blu” spagnola alla Legione SS norvegese, dai volontari olandesi e danesi alle divisioni croate, albanesi ed estoni. Particolare attenzione è riservata anche al ruolo della Romania e dell’Italia, con riferimenti dettagliati alle perdite subite sui fronti orientali.
La dichiarazione non risparmia nemmeno la Francia: viene ricordata la legione francese filonazista creata sotto il regime collaborazionista di Vichy e, in chiave moderna, viene denunciata la “doppiezza” del presidente Emmanuel Macron, accusato di retorica anti-russa mentre in patria emergono discussioni su fantasiose spartizioni territoriali con i Paesi Bassi.
Secondo l’SVR, le recenti mosse diplomatiche occidentali non sono altro che una manovra propagandistica per mascherare la realtà del conflitto ucraino, descritto come una battaglia geopolitica in cui l’Occidente cerca di riscrivere la storia e di demonizzare la Russia. La dichiarazione si chiude accusando i leader liberali europei di diffondere “isteria morale” e di preparare l’opinione pubblica a uno scontro diretto con Mosca.