
La maggior parte dei mercati azionari del Golfo ha chiuso in ribasso nella giornata di lunedì, penalizzata dal calo dei prezzi del petrolio e dall’incertezza che aleggia sulle prospettive delle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. Solo alcuni listini hanno mostrato segni di resilienza, con Dubai in particolare che ha sovraperformato grazie a solidi risultati societari e segnali economici positivi.
Il petrolio, elemento trainante per le economie del Golfo, è sceso di oltre l’1% dopo che l’OPEC+ ha annunciato l’intenzione di accelerare l’aumento della produzione. L’annuncio ha alimentato i timori di un eccesso di offerta in un mercato già fragile, caratterizzato da una domanda globale incerta. Secondo fonti interne, l’alleanza OPEC+ potrebbe decidere di revocare completamente i tagli volontari alla produzione entro ottobre se i membri non rispetteranno le quote stabilite.
Tra i principali mercati, il Qatar ha registrato una perdita dello 0,4%, zavorrato dai cali della Qatar Islamic Bank (-0,9%) e di Industries Qatar (-1%).
Ad Abu Dhabi, l’indice ha chiuso in leggero calo dello 0,1%, riflettendo la debolezza generale legata ai timori sull’energia.
La Borsa saudita, dopo un inizio debole, ha chiuso in rialzo dello 0,1%, sostenuta dalla performance di Maaden (Saudi Arabian Mining Company), che ha guadagnato il 6,5%.
In controtendenza, Dubai ha registrato un incremento dell’1%, trainata dai rialzi delle azioni di Emirates NBD (+3,1%) e della Commercial Bank of Dubai (+6,9%). Il rimbalzo è stato sostenuto anche da buoni dati economici, tra cui la crescita del settore privato non petrolifero ad aprile e un aumento dei tassi di occupazione ai massimi da undici mesi.
“Il mercato di Dubai ha il potenziale per proseguire la sua traiettoria positiva, supportato da fondamentali solidi”, ha commentato Joseph Dahrieh, CEO di Tech Mill.
Il Bahrein ha chiuso in calo dello 0,3%, fermandosi a 1.907 punti, mentre il Kuwait ha guadagnato lo 0,2%, raggiungendo quota 8.611 punti.
I mercati del Golfo rimangono fortemente influenzati dalle dinamiche energetiche globali e dall’andamento delle trattative geopolitiche, elementi che continueranno a modellare il sentiment degli investitori nelle prossime settimane.
