
(AGENPARL) – Sat 03 May 2025 https://www.aduc.it/articolo/sequestro+cocaina+inutile+attivita+effetti+contrari_39180.php
——————————
Sequestro cocaina. L’inutile attività con gli effetti contrari…
I Carabinieri hanno rinvenuto 36 chili di cocaina nella stazione ferroviaria di Angri (Salerno). Le cronache fanno sapere che si tratta di sostanza “purissima”. Che al mercato nero avrebbe un valore di 5 milioni di euro. E che è stata “sequestrata” grazie ai controlli antidroga e del monitoraggio dell’area… “sequestrata” anche se non si a chi, per la cui identificazione sono in corso le indagini.
In queste notizie, la sostanza è sempre “purissima” e il valore al mercato nero è subito indivduato e diffuso. Non abbiamo elementi per dire che questi dati possano essere diversi. Ma sappiamo che sono identici a qualunque altro tipo di sequestro, presupponendo ampia conoscenza da parte dei “sequestratori” della composizione “chimica” delle sostanze e, soprattutto, del mercato… anche se i prezzi al dettaglio, per esempio, ad Angri (dove crediamo che un mercato, anche se micro, non possa non esserci) o in qualche circolo o viuzza delle vicine Salerno e Napoli (con anche possibili imbarchi verso le isole dell’arcipelago o Sardegna o Sicilia), non crediamo siano gli stessi… facile, quindi, che il valore “di mercato” possa essere la metà o il quadruplo…. comunque, l’effetto mediatico di 5 milioni è rilevante che non i “banali” 36 chili, che solo in pochi, e anche molto esperti, riuscirebbero a tradurre in valore “da strada”.
Quanto scriviamo vale per qualunque altro tipo di sequestro, in qualunque altra zona d’Italia e del mondo. E’ il prodotto dell’informazione (diffusa anche dalle autorità di polizia) quando si ha a che fare con merci illegali. Il risultato auspicato è uno shock del tipo: “ma bravi questi carabinieri, 5 milioni di euro”. E se le indagini dovessero portare all’individuazione dei trafficanti/spacciatori, anche se ciò non accadesse, non cambierà nulla. Sequestrati 36 chili, eventualmente arrestati i proprietari e pur se giudicati e messi in galera, al posto loro ci saranno altri trafficanti/spacciatori: grati ai carabinieri per avergli “liberato” parte di un mercato che, magari, per conquistarselo avrebbero dovuto anche fare qualche pistolettata tra rivali.
E così in un susseguirsi senza sosta di fatti e circostanze, fuori dal controllo di autorità di polizia e politiche che, quest’ultime in modo particolare, si “sgoleranno” per encomiare i carabinieri per il loro fondamentale ruolo di servizio e guardiani di sicurezza pubblica e sanitaria.
Un contesto in cui la domanda (cocaina o altre sostanze illegali non fa differenza) continuerà ad essere alta e l’offerta sempre insufficiente, con prezzi al dettaglio – come per alberghi, ristorazione e mezzi di trasporto – che saranno più o meno alti rispetto a zone e periodi.
Questo, ufficialmente, viene chiamato “mercato nero”, ma sarebbe più consono chiamarlo “mercato parallelo”, perché non è più da tempo una deviazione rispetto al “mercato legale”, ma solo un’altra forma di mercato. Le autorità di polizia sottostanno a quelle politiche che ordinano loro di stroncarlo. Ma -grazie alle dinamiche sopra descritte – non ci riescono mai perché la domanda, nonostante tutti gli impegni e sforzi culturali ed economici che impiegano per contrastarla, non smette mai di crescere. Alcuni – come diverse chiese religiose con la povertà – si sono rassegnati e si mettono a disposizione (anche con soldi pubblici) per ridurre i danni umani e sanitari che attanagliano alcuni consumatori. Altri invece, convinti che la domanda si possa stroncare col divieto, intensificano (anche con accordi transnazionali) le politiche per sequestrare le merci/sostanze… ma risultati e fatti son quelli che abbiamo ricordato pocanzi. Questi paladini delle “droghe
fanno sempre male” (facendo finta che tabacco e alcol non siano anch’esse tali) ci fanno anche fortune culturali, religiose e politiche. Ma, come in tutte le stazioni di Angri (Salerno) del mondo, ogni volta mettono un punto, ma questo mercato e le sue dinamiche ripartono con maggiore vigore. Sempre questi paladini (inclusi quelli che – pur non paladini – si occupano di cose per loro sempre più importanti) ripartono poi da capo.
Siamo attanagliati dal dubbio che ci sia qualcosa che non funzioni come sarebbe meglio che fosse.
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc
COMUNICATO STAMPA DELL’ADUC
URL: http://www.aduc.it
============