
Il CEO di Nvidia, Jensen Huang, ha dichiarato che la Cina non è in ritardo rispetto agli Stati Uniti nella corsa all’intelligenza artificiale (IA), sottolineando che i due Paesi sono ormai “molto vicini” in una gara che descrive come “infinita e di lunga durata”.
Parlando durante una conferenza tecnologica a Washington, Huang ha affermato che, sebbene gli Stati Uniti siano ancora leggermente avanti, la Cina si colloca “subito dietro” nella competizione globale sull’IA, aggiungendo: “Ricordate che questa è una gara infinita. Non si tratta di vincere oggi, ma di continuare a progredire domani”.
Huang ha elogiato Huawei, il gigante tecnologico cinese, riconoscendo i suoi significativi progressi nel settore. “Sono incredibili nell’informatica e nella tecnologia di rete, fondamentali per far avanzare l’intelligenza artificiale. Hanno fatto passi da gigante negli ultimi anni”, ha dichiarato.
Il CEO di Nvidia ha anche lanciato un appello affinché gli Stati Uniti adottino una strategia normativa che favorisca lo sviluppo e la competitività tecnologica, piuttosto che limitarla. “Dovremo competere per questo settore. Serve una regolamentazione che acceleri l’innovazione, non che la freni”, ha affermato.
Nvidia, divenuta negli ultimi anni una colonna portante dell’economia globale grazie ai suoi chip per l’IA, sta espandendo la sua capacità produttiva negli Stati Uniti. L’azienda ha annunciato all’inizio di aprile un ambizioso piano da 500 miliardi di dollari per la costruzione di server IA nei prossimi quattro anni, in collaborazione con partner come Foxconn e TSMC.
Huang ha espresso ottimismo riguardo alla possibilità di produrre internamente, affermando: “Con la forza di volontà e le risorse del nostro Paese, sono certo che potremo costruire anche sulla terraferma”.
Tuttavia, Nvidia si trova ad affrontare crescenti ostacoli geopolitici. Le restrizioni imposte dal governo statunitense, a partire dall’amministrazione Trump e rafforzate durante quella Biden, hanno limitato l’export di chip avanzati verso la Cina. Il 15 aprile, la Casa Bianca ha bloccato la spedizione dei processori H20 di Nvidia in Cina senza apposita licenza, una mossa che l’azienda ha stimato possa costare fino a 5,5 miliardi di dollari.
Mentre la rivalità tecnologica tra Washington e Pechino si acuisce, le parole di Huang rivelano una realtà meno netta: la Cina, nonostante le sanzioni e i divieti, sta colmando il divario nell’intelligenza artificiale, ed è pronta a competere con gli Stati Uniti sul lungo periodo.