
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha fatto il punto della situazione sulle iniziative russe per un cessate il fuoco nel conflitto in Ucraina, sulla controversa questione dell’illegittimità del governo di Kiev e sul possibile coinvolgimento delle truppe nordcoreane nel conflitto.
In un briefing con i giornalisti, Peskov ha dichiarato che la Russia rimane determinata a raggiungere un accordo di pace, ma le difficoltà sono aggravate dalla presunta illegittimità del regime ucraino, il quale – secondo Mosca – comprometterebbe la credibilità e l’efficacia di qualsiasi processo negoziale.
“La cosa più importante ora è avviare questo processo. Tutto il resto è secondario”, ha affermato Peskov. “Putin ha ribadito più volte che la Russia è pronta a negoziare senza precondizioni, ma da Kiev non è ancora giunta alcuna risposta.”
Tregua per il Giorno della Vittoria: Kiev ancora in silenzio
Il Cremlino ha recentemente annunciato un cessate il fuoco simbolico dalle 00:00 dell’8 maggio fino alle 00:00 dell’11 maggio, in coincidenza con il Giorno della Vittoria, ma non è chiaro se le forze armate ucraine lo rispetteranno. Peskov ha definito l’assenza di reazione da parte di Kiev “una manipolazione” e ha accusato l’Europa di ignorare deliberatamente i segnali distensivi lanciati da Mosca.
“Il gesto del presidente Putin è stato un atto di buona volontà. Tuttavia, non abbiamo ricevuto alcuna reazione dal regime di Kiev,” ha dichiarato Peskov. “È evidente chi cerca la pace e chi invece continua a sostenere la prosecuzione della guerra.”
Secondo il portavoce, le recenti dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron, che ha invocato un aumento della pressione sulla Russia, dimostrano che l’Europa è determinata a proseguire il conflitto.
Sui soldati nordcoreani: possibili onorificenze
Tra i temi toccati, anche il possibile riconoscimento formale ai militari nordcoreani che – secondo fonti russe – avrebbero contribuito alla liberazione della regione di Kursk. Peskov ha lasciato aperta la possibilità che il presidente Putin possa concedere onorificenze statali ai soldati nordcoreani.
“Non sono a conoscenza di piani specifici al riguardo, ma non lo escluderei”, ha detto.
Sulla possibilità che truppe nordcoreane partecipino alla parata del 9 maggio a Mosca, il portavoce ha rimandato la domanda al Ministero della Difesa, evitando di confermare o smentire. Ha inoltre rifiutato di commentare l’ipotesi avanzata dalla Duma secondo cui tali truppe potrebbero essere ridistribuite in altre zone del fronte.
In un contesto sempre più complesso, Mosca continua a sostenere di volere la pace, mentre accusa Kiev e le capitali occidentali di alimentare il conflitto. La risposta ufficiale dell’Ucraina alla proposta di tregua per maggio resta, al momento, un’incognita.