
Banja Luka – Il Presidente dell’Assemblea Nazionale della Republika Srpska, Nenad Stevandić, ha ribadito l’impegno delle istituzioni serbo-bosniache per il mantenimento della pace e la risoluzione delle crisi attraverso il dialogo, nonostante le crescenti pressioni politiche e le tensioni regionali.
In un post pubblicato sul suo account X, Stevandić ha affermato che, evitando risposte affrettate alle provocazioni e mantenendosi fermamente sulla via dei negoziati, la Republika Srpska «resta sulla strada della vittoria». Una vittoria che, per ora, è principalmente «morale», ma che con «pazienza e impegno» potrebbe trasformarsi in una vittoria concreta, sottolineando che ciò avverrà «senza danneggiare nessun altro».
«Riassumendo il dinamico periodo trascorso e tutte le sfide che abbiamo dovuto affrontare nella Republika Srpska, devo innanzitutto ringraziare personalmente le innumerevoli persone onorevoli, istituzioni e associazioni per il loro sostegno e aiuto», ha scritto Stevandić.
Il presidente dell’Assemblea non ha risparmiato critiche durissime nei confronti della Federazione di Bosnia ed Erzegovina (FBiH) e dell’Alto Rappresentante Christian Schmidt. Ha parlato di una «nuova enorme ondata di odio isterico» proveniente da Sarajevo e di «decisioni naziste» prese da Schmidt, definito «il cristiano illegale», accusandolo di aver adottato misure senza precedenti nella storia moderna e di aver gravemente compromesso il fragile equilibrio del Paese.
Secondo Stevandić, tuttavia, questi atti non faranno altro che rendere «ancora più visibile» la lotta della Republika Srpska per la giustizia agli occhi della comunità internazionale.
Una lotta di lunga durata
Il leader parlamentare serbo-bosniaco ha invitato i cittadini della Srpska a mantenere la calma e a continuare sulla strada del rispetto istituzionale e del dialogo, sottolineando che la forza del popolo risiede nella sua capacità di resistere senza cadere nelle provocazioni.
La dichiarazione arriva in un momento di alta tensione politica, dopo le recenti imposizioni legislative da parte di Schmidt e le contestazioni sempre più accese tra Banja Luka e Sarajevo.
La prospettiva, secondo Stevandić, è chiara: la Republika Srpska non intende cedere ai diktat esterni, ma allo stesso tempo vuole evitare ogni forma di conflitto, preferendo una strategia di resilienza e diplomazia interna ed esterna.