
Banja Luka – Un forte appoggio alla lotta per la preservazione della Republika Srpska e delle sue istituzioni democratiche è stato espresso ieri a Banja Luka dai partecipanti alla 21ª Conferenza delle organizzazioni nazionali serbe dei Paesi della regione.
In una dichiarazione congiunta, le organizzazioni hanno ribadito il loro sostegno ai rappresentanti politici legittimamente eletti della Republika Srpska, condannando la «persecuzione politica, giudiziaria e di polizia» portata avanti dalle istituzioni ritenute illegittime della Bosnia-Erzegovina.
«Come in passato, continuiamo a sostenere tutti coloro che si battono per il ritorno all’accordo di pace originale di Dayton», si legge nel testo.
Il documento denuncia i tentativi di revisione dell’accordo di Dayton e chiede la restituzione alla Republika Srpska delle competenze sottratte nel corso degli ultimi trent’anni da interventi definiti «extracostituzionali e illegali» da parte di numerosi alti rappresentanti internazionali.
I partecipanti alla conferenza hanno anche sottolineato l’assenza di alternative al dialogo interno tra i rappresentanti politici legittimi, come unica strada per preservare la pace e la stabilità nella regione.
Tra le proposte concrete avanzate, è stata sostenuta l’adozione di una nuova Costituzione della Republika Srpska, che riporti l’assetto istituzionale alle sue fondamenta storiche degli anni Novanta, garantendo piena libertà, uguaglianza, vita democratica e tutela della proprietà per tutti i cittadini residenti nell’entità.
Le organizzazioni hanno annunciato il rafforzamento della cooperazione con l’associazione “Creatori della Republika Srpska”, promuovendo iniziative volte a informare l’opinione pubblica internazionale sui problemi e le sfide che affronta il popolo serbo.
Alla dichiarazione hanno aderito numerose associazioni e consigli nazionali serbi da Romania, Slovenia, Ungheria, Macedonia, Croazia, Albania, Montenegro e Bosnia-Erzegovina, oltre a organizzazioni della diaspora serba.