
Siniša Karan, professore di diritto costituzionale e arbitro della Republika Srpska nel processo di arbitrato relativo al confine nella zona di Brčko, ha lanciato un severo monito: qualsiasi intervento nella Costituzione della Bosnia-Erzegovina relativo allo status del Distretto di Brčko comporterebbe la cessazione automatica della validità della Costituzione di Dayton e l’indipendenza formale della Republika Srpska.
Nel commentare le recenti conclusioni del Partito di Azione Democratica (SDA), che propone l’annessione del Distretto di Brčko alla Federazione di Bosnia ed Erzegovina (FBiH), Karan ha affermato che un tale atto costituirebbe “la violazione più diretta e grave” della Costituzione di Bosnia-Erzegovina. “Finora abbiamo assistito a interferenze nelle costituzioni delle entità, con la pressione ad armonizzarle con la Costituzione statale”, ha spiegato Karan, “ma intervenire direttamente sulla Costituzione della Bosnia-Erzegovina, specialmente riguardo al Distretto di Brčko, andrebbe oltre ogni precedente.”
La centralità del Distretto di Brčko nell’assetto di Dayton
Karan ha sottolineato che il Primo Emendamento alla Costituzione della Bosnia-Erzegovina, adottato nel 2009, ha formalizzato l’inserimento del cosiddetto “Lodo Finale” sull’Arbitrato di Brčko nella struttura costituzionale del paese. Modificare unilateralmente questo assetto, ha proseguito, equivarrebbe a smantellare uno dei pilastri principali dell’accordo di pace di Dayton, che ha posto fine alla guerra del 1992-1995.
Secondo l’interpretazione di Karan, la Republika Srpska tornerebbe automaticamente allo status di Stato indipendente, quale aveva assunto dopo la dissoluzione della Repubblica Socialista di Bosnia ed Erzegovina e prima della firma degli Accordi di Dayton.
Un avvertimento sul cambiamento dell’equilibrio geopolitico
Karan ha inoltre evidenziato il mutato contesto internazionale, sottolineando che “la tutela internazionale si è indebolita” e che “solo il dialogo resta garanzia per il futuro della Bosnia di Dayton”. A suo giudizio, la ripresa delle rivendicazioni territoriali rappresenta un atto disperato da parte di forze politiche che, resesi conto del cambiamento geopolitico globale, cercano di consolidare unilateralmente i propri obiettivi.
“La Republika Srpska ha adempiuto a tutti i suoi obblighi derivanti dall’arbitrato di Brčko”, ha ribadito Karan, sottolineando che il rispetto degli accordi internazionali è fondamentale per la stabilità del paese.
Conclusione: il rischio di un precedente pericoloso
Il dibattito sull’assetto del Distretto di Brčko tocca questioni fondamentali come il rispetto degli accordi internazionali, la sovranità delle entità e la legittimità delle modifiche costituzionali. L’avvertimento di Karan richiama l’attenzione sulla fragilità dell’architettura post-Dayton e sulla necessità che ogni cambiamento avvenga solo attraverso un ampio consenso interno, evitando azioni unilaterali che potrebbero compromettere la stabilità raggiunta con grandi sacrifici.