
(AGENPARL) – Fri 18 April 2025 A PASQUA NON SOLO UOVA E COLOMBE, MA ANCHE
PRODOTTI TIPICI: IN ABRUZZO AL LAVORO 1.252 IMPRESE
Studio di Confartigianato Chieti L’Aquila, due attività su tre non
riescono a reperire il personale necessario
Chieti, 18 aprile. Non soltanto uova e colombe. A Pasqua, in Abruzzo, protagoniste delle
tavole imbandite saranno anche le prelibatezze che nascono da ricette antiche dei territori. La
Settimana Santa, infatti, è l’occasione per riscoprire i circa 150 prodotti agroalimentari tradizionali
abruzzesi, alcune decine dei quali relativi alla panetteria e alla pasticceria. Nel complesso sono
1.252, tra settore dolciario e pasticcerie, le imprese attive in Abruzzo e alle prese con le produzioni
pasquali; tre su quattro – 838 attività – sono riconducibili all’artigianato. I dati sono contenuti in
un’elaborazione del Centro studi di Confartigianato Imprese Chieti L’Aquila.
Sono 150, in Abruzzo, secondo la revisione ministeriale di febbraio scorso, i prodotti
agroalimentari tradizionali censiti dal Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle
foreste, caratterizzati da metodi di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidati nel
tempo. Si va dai liquori come la Centerba, la Genziana e la Ratafia, alle carni, come gli arrosticini,
diversi tipi di salumi o le salsicce. Dai formaggi ai prodotti vegetali, fino ai prodotti della
gastronomia, tra cui le “pallotte cace e ove”, la “pecora alla callara”, “pizz’e e ffo’je” e “taijarille,
fasciule e coteche”, e a quelli della panetteria e della pasticceria, come bocconotti, fiadoni e
maccheroni. Tanti, nel lungo elenco di specialità locali, i prodotti agroalimentari tipici anche
della Pasqua.
Periodo di lavoro intenso per le imprese del settore dolciario e per le pasticcerie abruzzesi.
Le prime sono 800 (di cui 576 attività artigiane); le seconde sono 452 (262 attività artigiane). A
livello territoriale, in testa c’è la provincia di Chieti, con 372 imprese tra settore dolciario e
pasticceria (il 75,5% di tipo artigiano), seguita dall’Aquilano (299, 69,6%), dalla provincia di Pescara
(297, 58,6%) e dal Teramano (284, 61,6%).
Si tratta di settori che, come avviene per molti altri comparti, nonostante l’esigenza di
personale, fanno fatica a reperire le figure necessarie. Nel 2024, infatti, erano previste, in Abruzzo,
670 entrate nei settori Panettieri e pastai artigianali e Pasticcieri, gelatai e conservieri artigianali: il
67,2%, cioè due su tre, era di difficile reperimento, dato che colloca la regione al secondo posto in
Italia. Il fenomeno, peraltro, continua a peggiorare, considerando che la difficoltà di reperimento,
solo un anno prima, era al 46,7%.
“Dai costi dell’energia ai rincari delle materie prime e fino alle difficoltà di reperimento del
personale – osserva il presidente di Confartigianato Chieti L’Aquila, Camillo Saraullo – anche le
imprese dolciarie e le pasticcerie abruzzesi stanno vivendo una fase estremamente delicata, ma
riescono comunque a tenere duro. Centinaia di produttori locali e artigiani, in vista delle festività,
stanno dando il massimo per offrire la qualità di sempre. Una qualità, quella delle produzioni
nostrane, riconosciuta un po’ ovunque e valore aggiunto del nostro territorio. Proprio per questo,
rivolgiamo a tutti i cittadini un appello: ora più che mai – conclude il presidente – è indispensabile
scegliere di acquistare i prodotti della tradizione dai produttori locali”.