
(AGENPARL) – Wed 16 April 2025 UCIMU: NEL PRIMO TRIMESTRE 2025 CRESCONO GLI ORDINI DI MACCHINE UTENSILI (+8,5%)
ORDINI ESTERI (-18,2%); ORDINI INTERNI (+71,5%)
Nel primo trimestre 2025, l’indice degli ordini di macchine utensili elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di
UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE segna un incremento dell’8,5% rispetto al periodo gennaio-marzo 2024. In valore
assoluto l’indice si è attestato a 84,5 (base 100 nel 2021).
Il risultato è stato determinato esclusivamente dalla ripresa dell’attività dei costruttori sul mercato interno; negativa è
stata invece la performance sul mercato estero.
In particolare, gli ordini raccolti sul mercato domestico hanno segnato un incremento del 71,5%, rispetto al primo
trimestre del 2024, per un valore assoluto di 94,5.
Al contrario, la raccolta commesse oltreconfine è risultata in calo del 18,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno
precedente. Il valore assoluto dell’indice si è attestato a 74,4.
Riccardo Rosa, presidente di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, ha affermato: “Il 2025 si apre con un incremento della
raccolta ordini. Una buona notizia, questa, che dimostra, dopo un 2024 decisamente complicato, che le prospettive di
breve-medio periodo possono essere migliori rispetto al recente passato. Detto ciò – ha continuato il presidente Rosa –
il contesto nel quale ci troviamo ad operare desta molte preoccupazioni soprattutto sul fronte estero”.
“Per il terzo trimestre consecutivo, la raccolta di commesse in Italia ha registrato “segno più” – ha aggiunto Riccardo
Rosa – e, per questa ultima rilevazione, l’incremento è stato decisamente importante, al punto da riavvicinare l’indice
al livello medio del 2021 che fu un anno molto positivo”.
“I chiarimenti relativi al funzionamento del provvedimento tanto atteso di Transizione 5.0 hanno evidentemente
sortito i loro effetti: le imprese, una volta compresi i tecnicismi e diradate le zone d’ombra, hanno dato seguito alle loro
intenzioni di acquisto che si sono concretizzate in nuove ed effettive commesse. Ciò è accaduto perché in Italia la
domanda di nuovi sistemi di produzione è ancora sufficientemente vivace e risponde all’obiettivo di aggiornare gli
impianti secondo la doppia chiave digitale e green. Questa tendenza è confermata anche dalla risposta degli espositori
di LAMIERA, in programma a fieramilano Rho a partire dal 6 maggio, i cui spazi espositivi sono completamente sold-
out”.
“Certo che il fatto che ad oggi sia stato impiegato solo l’11% delle risorse messe a disposizione per questo
provvedimento (dunque poco più di 600 milioni di euro rispetto ai 6,3 miliardi stanziati) dimostra che la misura così
costruita non è risultata congeniale alle aziende. Sappiamo infatti per esperienza diretta – ha continuato Riccardo Rosa
– che, quando un provvedimento è di semplice utilizzo, il mercato lo recepisce facilmente; questo è accaduto per la
politica 4.0”.
“A questo proposito – ha affermato il presidente di UCIMU – è fondamentale che le autorità di governo facciano
chiarezza in merito a Industry 4.0. Da gennaio attendiamo di conoscere le istruzioni per la prenotazione del credito di
imposta 4.0 da parte delle aziende. Avendo visibilità sulla disponibilità effettiva dei fondi rispetto al plafond stanziato di
2,2 miliardi di euro, la domanda interna potrebbe registrare, nel prossimo trimestre, una ulteriore accelerazione
esprimendo così tutte le sue potenzialità. Purtroppo però, l’effetto potrebbe svanire subito dopo poiché le aziende non
avranno il tempo necessario a produrre. Sarebbe perciò utile studiare immediatamente un provvedimento,
verificandone la fattibilità in Europa, per recuperare le risorse non spese e riallocarle per misure di incentivo, sul
modello del 4.0 e 5.0, da rendere disponibili nel prossimo triennio 2026-2028”.
“Differenti sono invece le indicazioni che le aziende italiane hanno ricevuto oltreconfine in questo primo scorcio di
2025. La crisi geopolitica mondiale, i due conflitti aperti vicini a noi, la debolezza dell’Europa, sia dal punto di vista
economico che politico, la crisi dell’automotive e, in assoluto, il ritorno dirompente di Trump, agitano profondamente
lo scenario internazionale. I continui cambi di posizione del presidente americano in merito al tema di una possibile
politica dei dazi, differenziata rispetto a paesi e tipologia dei beni, hanno fatto crescere il tasso di incertezza su livelli di
cui nella storia recente non si ha memoria. Ciò impone a tutti gli attori del sistema economico di attivarsi per
rispondere a questa nuova condizione”.
“Da parte nostra – ha aggiunto il presidente Rosa – come imprenditori dobbiamo continuare a lavorare per
differenziare i nostri mercati. Gli Stati Uniti sono la prima area di destinazione del made in Italy settoriale, poi vengono
Germania, Cina, Francia e Turchia. Il nostro sforzo deve essere quello di monitorare attentamente le aree che possono
essere per noi interessanti di qui ai prossimi anni, a partire da India, Messico e Sud America, appoggiandoci e anche
partecipando attivamente alle attività messe in campo dalle organizzazioni di rappresentanza a supporto delle aziende.
Nel caso di UCIMU, abbiamo iniziative pensate per favorire l’ingresso delle imprese associate in aree ad alta
potenzialità di business. È il caso dell’Oficina Italiana de Promoción México, Desk India con un punto di appoggio a
Mumbai e Desk Cina a Pechino, e le Reti ITC e IMT in India e Vietnam pensate per favorire l’approccio a questi mercati
da parte delle imprese retiste a cui si aggiungono future missioni conoscitive nell’area dei Balcani”.
“Alle autorità di governo chiediamo però pieno supporto non solo per lo sviluppo di una politica industriale adeguata a
sostenere il miglioramento della competitività del manifatturiero italiano ancora più importante in un contesto come