
(AGENPARL) – Tue 15 April 2025 DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
D IREZIONE C ENTRALE DELLA P OLIZIA C RIMINALE
SERVIZIO ANALISI CRIMINALE
LA CONTRAFFAZIONE
“EVOLUZIONE DEL FENOMENO CRIMINALE
SUL MERCATO FISICO E ONLINE”
(2023 – 2024)
“AGGIORNAMENTO DATI E DIFFUSIONE TERRITORIALE DEL
FENOMENO CONTRAFFATTIVO”
Roma, 15
15 aprile
Roma,
aprile2025
DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
D IREZIONE C ENTRALE DELLA P OLIZIA C RIMINALE
SERVIZIO ANALISI CRIMINALE
LA CONTRAFFAZIONE – “EVOLUZIONE DEL
FENOMENO CRIMINALE SUL MERCATO
FISICO E ONLINE”
(2023 – 2024)
“AGGIORNAMENTO DATI E DIFFUSIONE
TERRITORIALE DEL FENOMENO
CONTRAFFATTIVO”
Retrofrontespizio
INDICE
INDICE
PREFAZIONE
PREMESSA
ABSTRACT
EVOLUZIONE DEL FENOMENO DELLA CONTRAFFAZIONE E
DELL’ABUSIVISMO COMMERCIALE
IL SERVIZIO ANALISI CRIMINALE
DESK INTERFORZE ANTICONTRAFFAZIONE E WEB-COAB
COLLABORAZIONE CON ENTI PUBBLICI E PRIVATI
ANALISI STATISTICA DEL FENOMENO CONTRAFFATTIVO
ATTIVITA’ CONDOTTE NELLA LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE
ARMA DEI CARABINIERI
GUARDIA DI FINANZA
POLIZIA DI STATO
A.N.C.I.
POLIZIA LOCALE DI ROMA CAPITALE
S.I.A.E.
CONCLUSIONI
APPENDICE (TABELLE DI ANALISI DEI DATI A LIVELLO PROVINCIALE)
PREFAZIONE
La Direzione Centrale della Polizia Criminale, articolazione interforze del Dipartimento
della Pubblica Sicurezza, elabora strategie di prevenzione e contrasto della criminalità,
gestendo la raccolta e l’analisi di dati sui fenomeni criminali, per costituire un bacino di
informazioni alla cui realizzazione concorrono e contestualmente accedono le diverse Forze
di polizia, ognuna caratterizzata dalle proprie peculiarità.
La protezione della proprietà intellettuale, del marchio, del brevetto e delle privative
industriali assume, nel suo complesso, un ruolo centrale nel contesto sociale ed economico
del Paese. La prevenzione e la repressione dei fenomeni criminali che aggrediscono le nostre
produzioni di eccellenza, il “Made in Italy”, costituiscono un obiettivo da perseguire con
ogni energia, creando un’unione di intenti fra Forze di polizia, Polizie Locali, Istituzioni,
Enti ed Associazioni di imprese e di commercio nonché col mondo accademico.
Il presente report si inserisce nell’ambito degli eventi celebrativi della “Giornata Nazionale
del Made in Italy” che ricorre oggi 15 aprile ed istituita dall’articolo 3 delle Legge 27
dicembre 2023, n. 206, dal titolo “Disposizioni organiche per la valorizzazione, la
promozione e la tutela del Made in Italy”. Tale provvedimento, deliberato dal Governo
Meloni ed entrato in vigore l’11 gennaio 2024, si prefigge di stimolare la crescita delle filiere
strategiche nazionali, contrastare la contraffazione, promuovere e valorizzare il patrimonio
culturale e le eccellenze produttive italiane sia in Italia che all’estero.
La contraffazione in tutte le sue forme, quale fenomeno pervasivo che si va progressivamente
spostando verso il mercato online, costituisce un pericolo anche per l’incolumità pubblica,
ponendo in discussione quei diritti acquisiti con sacrificio a tutela della libera e leale
concorrenza tra le imprese, dello sviluppo, del progresso e della creatività.
L’elaborato rappresenta una preziosa risorsa per le varie articolazioni del Dipartimento
della P.S., delle Forze di polizia e delle Polizie Locali, in quanto fornisce degli spunti di
riflessione utili a predisporre sul territorio, in base alle sue peculiarità, pianificati e
concordati piani di intervento e collaborazione.
Le Autorità Provinciali di P.S., infatti, in un’ottica di analisi generale e di insieme del
fenomeno, potranno disporre di un quadro che delinea lo scenario criminale attuale, utile ad
una puntuale valutazione della minaccia.
Nel corso degli anni i contraffattori e le organizzazioni criminali di riferimento si sono
evoluti, adottando nuovi schemi organizzativi ed affinando tecniche sempre più raffinate volte
ad eludere le misure predisposte per arginarne l’operatività.
La contraffazione interessa ogni categoria merceologica capace di generare un profitto;
illecitamente conseguito, tale profitto va ad inquinare l’economia legale, compromettendo la
libera e leale concorrenza tra le imprese, in danno della comunità.
È, pertanto, necessario intervenire con fermezza per porre un argine che salvaguardi la
salute di tutti, i diritti dei lavoratori e delle imprese ed il corretto funzionamento dei mercati,
al contempo evitando l’insorgere di problematiche di ordine e sicurezza pubblica conseguenti
alla perdita dei posti di lavoro ed alla chiusura delle aziende produttive nonché ad
un’intollerabile percezione di illegalità diffusa.
Prefetto Raffaele Grassi
Vice Direttore Generale della P.S.
Direttore Centrale della Polizia Criminale
PREMESSA
Col presente Report, realizzato con riferimento al biennio 2023-2024, il Servizio Analisi
Criminale, articolazione interforze della Direzione Centrale della Polizia Criminale, intende
fornire un utile strumento di lavoro a tutti gli attori impegnati nella lotta alla contraffazione,
fenomeno complesso e multiforme che interessa ogni categoria merceologica di beni.
L’intento è quello di realizzare e diffondere un elaborato che possa essere di supporto a tutte
le attività di prevenzione e repressione di un illecito particolarmente pervasivo e dannoso
per l’economia, la salute pubblica e la coesione sociale.
I preziosi contributi forniti dalle Forze di polizia, dall’A.N.C.I. (Associazione Nazionale dei
Comuni Italiani), dal Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale e dalla S.I.A.E. (Società
Italiana degli Autori ed Editori) evidenziano le specificità delle varie componenti impegnate
nella prevenzione e nel contrasto delle violazioni della proprietà intellettuale, ponendo in
risalto i punti di forza di un sistema che rappresenta un unicum per il Paese.
Si è voluto delineare il complesso ruolo degli attori istituzionali coinvolti nell’attuazione
delle tutele poste ad argine dei diritti sul marchio, sul brevetto e sulle opere dell’ingegno, nel
contempo evidenziando l’interesse delle strutture centrali al conseguimento di una capillare
diffusione delle informazioni tra tutti gli Uffici delle Forze di polizia, anche locali, impegnate
sul territorio.
L’obiettivo del Servizio Analisi Criminale, in particolare, è quello di costituire una rete che,
anche con il supporto delle Autorità provinciali di P.S. in seno ai Comitati per l’Ordine e la
Sicurezza Pubblica, possa rafforzare, ad ogni livello, la collaborazione tra pubblico e
privato, al fine di fornire a tutti gli attori coinvolti un quadro d’insieme del fenomeno da cui
trarre spunti di riflessione utili alla predisposizione di piani coordinati di intervento.
In questo particolare contesto, infatti, è di primaria importanza conoscere ogni singolo
aspetto della minaccia in parola e saperne riconoscere la connessione con gli ambienti della
criminalità organizzata, con l’inquinamento dell’economia legale e con tutte quelle
dinamiche che, più o meno direttamente, colpiscono la società civile, mettendo in serio
pericolo il diritto alla salute e la difesa della proprietà.
Il presente elaborato è frutto della collaborazione con tutti i componenti del Desk Interforze
Anticontraffazione istituito presso il Servizio Analisi Criminale.
Desidero, pertanto, rivolgere un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato
alla sua realizzazione offrendo, oltre che un importante supporto per chi opera sul territorio,
validi spunti di riflessione per chiunque sia interessato ad approfondire la conoscenza del
fenomeno, secondo una volontà condivisa di “fare rete”.
Antonio BASILICATA
Generale di Brigata dell’Arma dei Carabinieri
Direttore del Servizio Analisi Criminale
ABSTRACT
Questo documento rappresenta una sintetica analisi dei risultati conseguiti nell’azione di
contrasto ai fenomeni della contraffazione, dell’abusivismo commerciale e della pirateria
l’obiettivo di fornire elementi informativi utili alla stesura di piani coordinati di intervento
operativo in materia di prevenzione e contrasto al fenomeno in tutte le sue forme.
Nel biennio in parola sono state complessivamente eseguite 60.360 operazioni, 11.142 delle
quali (pari al 18,46%) conclusesi con l’esecuzione di sequestri penali e 49.218 (pari
all’81,54%) con l’esecuzione di provvedimenti ablativi di natura amministrativa, portando,
Il 91,10% degli interventi di polizia, pari a 54.989, è stato eseguito in fase di
commercializzazione, evidenziando che i Paesi di origine e provenienza delle merci risultano
nella gran parte dei casi, l’Italia e la Repubblica Popolare Cinese.
Analizzando il numero degli interventi per singola annualità, si registra un leggero decremento
delle operazioni condotte nelle varie fasi, passate dalle 30.528 del 2023 alle 29.832 del 2024.
Relativamente alla nazionalità dei soggetti sanzionati, 5.321 risultano di origine italiana,
3.513 del Bangladesh e 1.155 del Senegal.
Per quanto riguarda la tipologia delle merci sequestrate, il 41,66% è rappresentato dai giocattoli,
il 33,43% dai beni di consumo, il 20,12% dagli oggetti di elettronica, il 3,14% dai prodotti del
settore della moda, l’1,05% dai tabacchi e l’0,61% dai prodotti agroalimentari.
Con riferimento al commercio elettronico, nel 2024 le violazioni accertate di natura penale
hanno registrato una leggera decrescita (-10.37%), essendo state eseguite 121 operazioni di
sequestro a fronte delle 135 del 2023; un più significativo decremento (-61,74%) è stato rilevato
in relazione alle violazioni di tipo amministrativo (44 sequestri nel 2024 a fronte dei 115 del
2023).
Dall’analisi dei dati raccolti è, infine emerso che, nel biennio in esame, le province
maggiormente interessate dall’azione di contrasto1 sono state Roma, Milano, Firenze, Napoli e
Venezia.
In un’ottica di analisi predittiva, l’esame dei dati consente di ipotizzare che:
in periodi di crisi economica e di conseguente perdita del potere d’acquisto di famiglie ed
imprese, le attività legate alla contraffazione potrebbero aumentare con un indice di
proporzionalità diretta;
in contesti di criminalità organizzata, protrebbe crescere l’interesse per lo specifico settore
illecito in ragione della capacità di generare enormi profitti a fronte di bassi rischi;
i profitti illeciti, accumulati con le attività di contraffazione, potrebbero consentire di
infiltrare l’economia legale, distorcendo le dinamiche commerciali e la libera concorrenza;
Per numero di operazioni di sequestro eseguite e soggetti sanzionati.
il contraffattore potrebbe espandere ulteriormente le proprie attività utilizzando la tecnologia
a disposizione, certo di poter agire nelle pieghe di sistemi legislativi difformi da Paese a
Paese che ne faciliteranno l’operatività;
i criminali sfrutteranno le potenzialità dell’I.A. (Intelligenza Artificiale) per accrescere la
propria pervasività in rete.
Per poter contrastare efficacemente questo scenario, sarà auspicabile diffondere un modello
comune di prevenzione e contrasto, anche promuovendo campagne di sensibilizzazione
dedicate ai potenziali clienti del contraffattore, che evidenzino come il fenomeno, spesso
associato a contesti di criminalità organizzata, costituisca un pericolo per l’intera collettività e
per i valori che condivide.
EVOLUZIONE DEL FENOMENO DELLA CONTRAFFAZIONE E
DELL’ABUSIVISMO COMMERCIALE
Nel corso degli ultimi decenni la contraffazione dei marchi e dei prodotti industriali ha
registrato una profonda evoluzione che si è concretizzata estendendosi dal suo senso originario,
rilevabile dagli artt. 473 e 474 del codice penale, ad un’accezione molto più ampia, che
comprende ogni uso non autorizzato degli elementi distintivi di un prodotto, compresi il
marchio e la sua forma esteriore, applicato in modo sistematico e su ampia scala sia sotto il
profilo quantitativo che geografico.
Il contraffattore ha assunto, quindi, condotte criminali
specifiche, tali da poterlo definire un imprenditore
criminale, in grado di assicurare la produzione di beni
disparati
settori
merceologici,
dall’abbigliamento, agli accessori, alla pelletteria, ai
prodotti di lusso, ai profumi, ai prodotti alimentari, ai
cosmetici ed a quelli farmaceutici. Si tratta di un
fenomeno criminale di portata estremamente rilevante,
idoneo ad incidere in modo significativo sulla realtà
economica e sulla libera e leale concorrenza.
Con il termine “contraffazione” si intende la violazione dei diritti di privativa vantati
dall’imprenditore sui segni distintivi dei propri prodotti; in questo settore la criminalità
organizzata ha sviluppato competenze trasversali, che le permettono di seguire tutte le fasi del
ciclo produttivo, dalla creazione dei falsi fino alla loro distribuzione sul mercato. Una fitta rete
di operatori commerciali abusivi, spesso in condizione di clandestinità, costituisce l’ultimo
anello della catena distributiva, rappresentando il principale punto di forza per la penetrazione
dello specifico mercato. Gli effetti del fenomeno sono molteplici ed incidono su differenti
interessi, pubblici e privati.
Negli anni sia la contraffazione (intesa come produzione e vendita di beni contraffatti di marchi
noti) che l’abusivismo commerciale (equivalente alla vendita di merci senza licenza o in
violazione delle normative) hanno subito una significativa evoluzione, strettamente legata ai
cambiamenti economici, tecnologici e alle dinamiche globali.
Nei decenni ‘60 – ’80 del secolo scorso, la contraffazione era per lo più un fenomeno locale e
le merci contraffatte erano costituite principalmente da prodotti di consumo a basso costo, quali
abbigliamento, orologi e scarpe. Si trattava di imitazioni artigianali fatte da botteghe o opifici,
riconducibili alla piccola e media impresa, che operavano con la complicità di reti locali per lo
smercio delle produzioni contraffatte. La riproduzione delle merci usurpative richiedeva
notevoli abilità tecniche e manuali, che consentivano di trasformare materiali scadenti in
manufatti simili ai prodotti di pregio e capaci di ingannare anche acquirenti non sprovveduti.
L’abusivismo commerciale era meno visibile e concentrato principalmente in settori
tradizionali, come quello alimentare e dell’abbigliamento. La legislazione era ancora poco
sviluppata e le risorse per contrastare questi fenomeni erano limitate.
Nella seconda metà degli anni ’80, con l’avvento dei primi
“vu cumprà”, venditori ambulanti nella maggior parte dei
casi di nazionalità africana, si è assistito ad un incremento
del fenomeno. Questi “venditori” commercializzavano la
merce, per lo più contraffatta, esponendola sopra un
semplice lenzuolo nelle strade ad alto flusso di passaggio,
vicino ai mercati o girovagando sulle spiagge.
Tuttavia, a partire dai primi anni ’90 le aree di produzione
e commercio dei “falsi” hanno subito profonde evoluzioni, orientandosi alla realizzazione e
vendita in massa di beni di largo consumo e, grazie anche alla globalizzazione ed all’apertura
dei mercati, il fenomeno ha conosciuto una grande espansione. La tecnologia ha reso più facile
la riproduzione di beni di alta qualità mentre il mercato globale ha visto l’ingresso di numerosi
prodotti contraffatti provenienti da Paesi a basso costo di produzione, come Cina, India e
Turchia.
Dal 2010, con la sempre maggiore diffusione di internet
e l’ulteriore evoluzione del commercio elettronico, la
contraffazione è diventata ancora più sofisticata.
Piattaforme come eBay, Amazon e altri marketplace
digitali hanno registrato l’impennata delle vendite di
prodotti contraffatti, che risultano spesso effettuate,
con consegna diretta al domicilio dell’acquirente, per il
tramite di canali difficili da monitorare, come i social
media e le app mobili. L’uso delle tecnologie avanzate, quali la stampa 3D, ha inoltre reso più
semplice la produzione e successiva distribuzione di merci contraffatte di alta qualità ed a basso
costo. La tecnologia sta assumendo un ruolo sempre più importante anche nella lotta al
fenomeno. Le grandi aziende stanno, infatti, investendo nello sviluppo di nuovi strumenti idonei
a garantire l’autenticità dei loro prodotti, riducendo così il rischio di contraffazione, mediante
l’utilizzo di codici QR, blockchain e sistemi di tracciamento avanzati. Ad ogni modo, è
verosimile che, con l’evoluzione continua di Internet, delle piattaforme di e-commerce e delle
tecnologie, la lotta alla contraffazione ed all’abusivismo commerciale permarrà sempre un work
in progress.
Peraltro, con l’affermazione del commercio elettronico e la sua sempre maggiore diffusione, a
partire dal 2020 si è registrata una conseguente diminuzione del numero dei “vu cumprà”.
Le vendite online dei prodotti contraffatti avvengono talvolta attraverso dirette video sui social
network. Una volta stabilito il contatto col potenziale cliente, gli vengono fornite le
informazioni specifiche sul prodotto, il prezzo, le modalità di consegna ed ogni altra
informazione utile tesa a finalizzare la trattativa.
A titolo puramente esemplificativo, di seguito è stato inserito il video di un intervento della
Guardia di Finanza che, in flagranza di reato, opera nei confronti di una persona dedita alla
vendita di capi contraffatti in diretta streaming.
QR code di collegamento diretto al video del sequestro di circa 500 capi di abbigliamento griffati ma
contraffatti, operato dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Siracusa, durante una diretta
streaming.
https://www.youtube.com/shorts/21WGMLRMGXA
https://palermo.repubblica.it/cronaca/2023/12/20/video/sul_web_vendono_merce_contraffatta_a_
https://siac.gdf.it/Notizie/Pagine/Sequestrati-capi-contraffatti-in-diretta-streaming.aspx
In linea generale, l’evoluzione della contraffazione e
dell’abusivismo commerciale rispecchia i cambiamenti del
commercio globale, delle tecnologie digitali e delle normative,
richiedendo un approccio sempre più integrato a livello
internazionale al fine di proteggere i consumatori, le aziende e
l’economia globale. Negli ultimi anni, i governi e le
organizzazioni
internazionali,
l’Organizzazione
Mondiale del Commercio (O.M.C. o W.T.O.), hanno
intensificato gli sforzi per contrastare i fenomeni in parola. Sono stati implementati strumenti
legali come il marchio di origine e il sistema di tracciabilità dei prodotti, nonché le campagne
educative sui danni economici e sociali causati dalla contraffazione.
Proprio in ragione di questa evoluzione di un fenomeno
criminale che appare pervasivo e mutevole, con capacità di
adattamento al variare dei contesti, l’Unione Europea ha voluto
dotarsi di nuove norme condivise, volte a prevenire e contrastare
efficacemente la vendita dei beni contraffatti. Tra queste,
l’adozione del Digital Services Act o Regolamento sui Servizi
Digitali, un corpus normativo che mira a modernizzare la
Direttiva sul commercio elettronico adottata nel 2000, in
relazione ai contenuti illegali, alla pubblicità trasparente e alla
disinformazione. È stato approvato il 5 luglio 2022 ed è entrato in vigore il 17 febbraio 2024.
Questo Regolamento è volto ad armonizzare le diverse normative dei 27 Paesi dell’Unione
europea sui servizi digitali, includendo, nel piano di applicazione, le piattaforme online, i social
media ed i motori di ricerca.
Oltre al D.S.A., l’Unione Europea ha adottato anche il
Digital Markets Act, un regolamento volto a garantire
mercati digitali equi e competitivi, armonizzando,
uniformando e regolamentando negli Stati membri le
regole per le grandi piattaforme online. Il D.M.A. mira a
promuovere la concorrenza e a mitigare il
comportamento anticoncorrenziale, soprattutto tra le
grandi aziende tecnologiche che esercitano un’influenza
considerevole sui mercati. Attraverso l’adozione delle
nuove norme condivise tra i 27 Stati membri, il Legislatore ha voluto ridurre il dominio delle
grandi piattaforme digitali, promuovendo un ambiente digitale più aperto, innovativo e
competitivo per le imprese ed i consumatori europei.
Nel nostro Paese è stata promulgata la Legge 27 dicembre 2023, n. 206, recante “Disposizioni
organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del
made in Italy”. Tale quadro normativo mira a sostenere e
promuovere, sia a livello nazionale che internazionale, le
eccellenze produttive e il patrimonio culturale del nostro Paese.
È un impegno verso la valorizzazione del Made in Italy, un
marchio che racchiude la qualità, l’innovazione e la tradizione
del nostro tessuto imprenditoriale e culturale. L’obiettivo è
creare un ambiente dove l’eccellenza italiana possa continuare
a crescere ed essere apprezzata in tutto il mondo, facendo della sostenibilità, dell’inclusione
sociale e della valorizzazione delle competenze artigianali i pilastri su cui costruire il futuro del
Made in Italy.
IL SERVIZIO ANALISI CRIMINALE
DESK INTERFORZE ANTICONTRAFFAZIONE E WEB-CO.AB.
Il Servizio Analisi Criminale, struttura a composizione interforze incardinata nell’ambito della
Direzione Centrale della Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ha il
compito di effettuare la raccolta, la classificazione e l’elaborazione delle informazioni e dei dati
che provengono dalle Forze di polizia in materia di contrasto alle manifestazioni criminali più
rilevanti. Cura, inoltre, l’analisi delle fenomenologie delinquenziali, sull’evoluzione dei
possibili scenari della minaccia e sulle conseguenti strategie di contrasto, provvedendo, a tal
fine, allo sviluppo, nei settori di specifica competenza, di progetti integrati interforze.
collaborazione
materia
contraffazione si è sviluppata in seno al
“Desk Interforze Anticontraffazione”, che si
riunisce periodicamente presso il Servizio
Analisi Criminale. Il consesso ha il compito
di sviluppare sinergie operative e strategiche
e vi partecipano i rappresentanti dei
Comandi
Generali
dell’Arma
Carabinieri e della Guardia di Finanza, della
Direzione Centrale Anticrimine della
Polizia di Stato, dell’A.N.C.I. (Associazione
Nazionale Comuni Italiani), per il raccordo
con le Polizie Locali, e della S.I.A.E.
(Società Italiana degli Autori ed Editori),
per gli aspetti inerenti alla pirateria multimediale. Per lo sviluppo delle tematiche relative alla
contraffazione online, alla realtà aumentata ed alle altre attività criminali che si sviluppano in
contesti virtuali, anche il Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica è stato invitato
a partecipare ai lavori del Desk con propri esperti, che hanno fornito un prezioso contributo per
l’elaborazione del presente report.
Nell’ambito delle proprie peculiari competenze, il Servizio Analisi Criminale cura la raccolta
dei dati ed il monitoraggio delle attività di contrasto ai fenomeni della contraffazione,
dell’abusivismo nel commercio e della pirateria multimediale svolte, sul territorio nazionale,
dalle Forze di polizia e dalle Polizie Locali, con l’obiettivo di tutelare la proprietà industriale
ed intellettuale.
Dal 20172, il monitoraggio viene svolto attraverso l’applicativo informatico WEB-Co.Ab.
(Contraffazione e Abusivismo sul WEB), alimentato dalle Forze di polizia e dalle Polizie Locali
dei capoluoghi di provincia, che inseriscono mensilmente i modelli statistici riepilogativi delle
attività di contrasto effettuate in materia. Nel corso del tempo, grazie anche all’opera di
sensibilizzazione dell’A.N.C.I. e delle Prefetture-U.T.G., 186 Polizie locali di città non
capoluogo di provincia sono entrate a far parte del sistema di monitoraggio.
2 La Direttiva MI-123-C-U-C-2-3-2017-20 del 23 febbraio 2017, a firma del Signor Ministro dell’Interno, ha istituito in via
definitiva la raccolta informatica delle informazioni, annullando le precedenti rilevazioni cartacee.
L’applicativo WEB-Co.Ab. ha consentito
di semplificare notevolmente le attività di
inserimento dei dati e di estendere la rete
di monitoraggio al maggior numero di
operatori sul territorio, per avere una
fotografia d’insieme della contraffazione
in Italia quanto più dettagliata possibile.
Complessivamente, il flusso informativo
annuale si attesta su una media di 7.332
modelli3.
Nel biennio 2023 – 2024, sono stati effettuati 14.664
inserimenti nell’applicativo Web-Co.Ab., relativi alle
attività delle Forze di polizia e delle Polizie Locali.
Il sistema WEB-Co.Ab., peraltro, mette a
disposizione di ciascun operatore una specifica sezione denominata “report”, dove è disponibile
una serie di funzioni di analisi statistica, che consentono di estrapolare i dati inseriti ed
effettuare elaborazioni a supporto delle Forze di polizia e delle Polizie Locali
nell’individuazione di specifiche strategie operative di contrasto.
COLLABORAZIONE CON ENTI PUBBLICI E PRIVATI
Nell’ambito delle attività di competenza, il Servizio
Analisi Criminale, in sinergia con il Ministero delle
Imprese e del Made in Italy, ha collaborato alla
redazione del documento di valutazione della
minaccia S.O.C.T.A. (Serious and Organised Crime
Threat Assessment4), finalizzato a fornire lo scenario
aggiornato su diverse aree criminali, quali frodi
alimentari, contraffazione del tessile, crimini
farmaceutici, pirateria online e contraffazione dei
prodotti e reati contro la proprietà intellettuale.
Il contributo, utilizzato dagli analisti di Europol per la
redazione del documento finale, è stato sottoposto al
C.O.S.I. (Comitato permanente per la Cooperazione
Operativa in materia di Sicurezza Interna) ed
approvato per il ciclo programmatico dell’Unione
Europea per il periodo 2022-2025. Pertanto, la fase
operativa E.M.P.A.C.T. (European Multidisciplinary
Platform Against Criminal Threats) annovera tra le
proprie priorità anche il contrasto alla contraffazione e
la tutela della proprietà intellettuale. Ai fini della pianificazione e realizzazione di attività di
prevenzione e contrasto condivise, è, infatti, importante che la consapevolezza della gravità
della minaccia rappresentata dalla contraffazione sia condivisa da tutti gli Stati Membri.
In rappresentanza del Ministero dell’Interno, il Servizio Analisi Criminale partecipa, inoltre,
con un proprio qualificato esponente, al Comitato Nazionale per la Lotta alla Contraffazione ed
all’Italian Sounding (CNALCIS), incardinato presso il Ministero delle Imprese e del Made in
Italy.
3 Il numero degli inserimenti può variare in base alle Polizie Locali che sono state abilitate con le credenziali di accesso al
portale Web-Co.Ab.; per ogni abilitazione gli inserimenti aumentano di 12 unità all’anno (una per ogni mese).
4 https://www.ecteg.eu/tcf/co/EMPACT_2.html
Sono invitate a parteciparvi anche Associazioni di imprese e del commercio per la formulazione
di proposte per la tutela della proprietà intellettuale. L’Organismo, infatti, grazie anche al
contributo degli attori coinvolti, elabora proposte di adeguamento normativo ed individua
possibili strategie di contrasto al fenomeno, oltre a promuovere campagne di sensibilizzazione
rivolte alla collettività.
Il 10 luglio 2023 è stato sottoscritto un Memorandum d’intesa tra
la Direzione Centrale della Polizia Criminale – Servizio Analisi
Criminale ed Amazon, nell’ottica di acquisire una conoscenza
sempre più approfondita ed aggiornata della contraffazione online
al fine di sviluppare, nell’ambito delle rispettive competenze,
idonee strategie di prevenzione e contrasto.
Il Memorandum ha consentito di divulgare, in forma congiunta
(Novara, 8 aprile 2024), il Report La contraffazione online
“Analisi del fenomeno, modi operandi e attività di contrasto” 5,
che ha preso in esame, compendiandole, le informazioni fornite dal
Servizio Analisi Criminale e da Amazon sul commercio online
delle merci contraffatte.
5 https://www.interno.gov.it/sites/default/files/2024-04/sac-amazon-report-su-contraffazione.pdf
ANALISI STATISTICA DEL FENOMENO CONTRAFFATTIVO
Nel presente capitolo sono analizzati, nel dettaglio, gli esiti delle attività di contrasto alla
contraffazione, all’abusivismo nel commercio ed alla pirateria multimediale effettuate da Forze
di polizia e Polizie Locali, sul territorio nazionale, nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2023
ed il 31 dicembre 2024. L’analisi di basa sulle informazioni estrapolate dall’applicativo WEBCo.Ab.6
Nell’arco temporale di riferimento sono stati estrapolati, in particolare, i dati concernenti le
operazioni di sequestro effettuate nelle varie fasi della filiera produttiva e distributiva delle
merci usurpative7, distinguendo tra provvedimenti di natura penale e provvedimenti
amministrativi.
Fig. 1 – Operazioni di sequestro effettuate nelle varie fasi della filiera produttiva e distributiva – Periodo
Categoria/fase
Attività condotte in fase
di produzione
Attività condotte in fase
di trasporto
Sottocategoria
Attività condotte in fase
di commercializzazione
Amministrativi Totale Sequestri
Laboratorio
0,36%
Opificio
0,22%
Totale
0,58%
Terrestre su rotaia
0,05%
Terrestre su gomma
1.040
1,72%
Aereo – Velivolo
1.326
2,20%
Marittimo
0,63%
1.625
1.156
2.781
4,61%
Capannone
0,88%
Appartamento
1,09%
Magazzino
1.050
1,74%
Totale
1.938
2.239
3,71%
In esercizio commerciale con licenza
2.878
6.899
In esercizio commerciale senza licenza
0,76%
In forma ambulante con licenza
1.493
1.719
3.212
5,32%
In forma ambulante senza licenza
2.667
38.458
41.125 68,13%
7.356
47.633
54.989 91,10%
Totale generale delle operazioni 11.142
49.218
60.360
Totale
Attività condotte in fase
di deposito
Penali
Commercio elettronico
Totale
9.777 16,20%
0,69%
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
Le Forze di polizia e le Polizie Locali hanno concluso 60.360 operazioni di contrasto al
fenomeno, 11.142 delle quali conclusesi con l’esecuzione di sequestri penali (18,46%) e
49.218 di sequestri amministrativi (81,54%), per un valore complessivo delle merci
6 La Direttiva MI-123-C-U-C-2-3-2017-20 del 23 febbraio 2017, a firma del Signor Ministro dell’Interno, ha istituito in via
definitiva la raccolta informatica delle informazioni, annullando le precedenti rilevazioni cartacee.
7 All’interno di ogni fase è indicato l’ambito nel quale è stata conclusa l’operazione di sequestro.
I dati statistici (Fig.1) evidenziano che la maggior parte delle operazioni di sequestro (91,1%)
avviene nella fase della commercializzazione, facendo ritenere che sia necessario rivolgere
maggiore attenzione alle altre fasi della filiera (produzione, trasporto e deposito) al fine di
ottenere risultati determinanti nella lotta all’illecito in argomento.
Nell’ambito delle attività condotte in relazione alla fase di commercializzazione (Fig.2)
emerge, inoltre, che l’86,62% dei sequestri eseguiti (pari a 47.633) è di tipo amministrativo;
di questi, l’80,74% (pari a 38.458) si riferisce alla vendita di merci “in forma ambulante senza
licenza”, solitamente appannaggio dei venditori di strada.
Fig.2 – Incidenza delle attività condotte in fase di commercializzazione – Sequestri amministrativi effettuati in
Totale Sequestri
(penali e
amministrativi)
Sequestri
amministrativi
Incidenza
In esercizio commerciale con licenza
9.777
6.899
14,48%
In esercizio commerciale senza licenza
0,84%
In forma ambulante con licenza
3.212
1.719
3,61%
In forma ambulante senza licenza
41.125
38.458
80,74%
0,33%
54.989
47.633
86,62%
Categoria/fase
Attività condotte in fase
di commercializzazione
Sottocategoria
Commercio elettronico
Totale
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab, a cura del Servizio Analisi Criminale.
La suddivisione percentuale dei sequestri (Fig. 3), tra penali ed amministrativi, evidenzia che
la maggior parte degli interventi ha colpito la fase della vendita abusiva di merci di svariato
genere.
Sequestri penali
18,46%
Sequestri amministrativi
81,54%
Sequestri penali: 11.142
Sequestri amministrativi: 49.218
Totale sequestri effettuati: 60.360
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab, a cura del Servizio Analisi Criminale.
Pertanto, accertato che nel biennio in esame la gran parte dei sequestri è stata eseguita nella
fase di commercializzazione (Fig.4), con il 91,1% delle operazioni effettuate, le attività
condotte nelle altre fasi evidenziano una rilevanza statistica trascurabile.
Questo dato evidenzia in modo marcato come la commercializzazione giochi un ruolo
cruciale nella contraffazione, poiché è il mezzo attraverso cui i prodotti contraffatti
raggiungono i consumatori, permettendone la distribuzione su larga scala, attraverso mercati
fisici e digitali. Con l’avvento delle piattaforme digitali, la commercializzazione della merce
contraffatta si è evoluta con campagne pubblicitarie mirate, sponsorizzazioni sui social media
e l’uso di influencer per promuovere prodotti contraffatti.
Attività condotte in fase di
trasporto: 2.781 – (4,61%)
Attività condotte in fase di
deposito: 2.239 – (3,71%)
Attività condotte in fase di
produzione: 351 – (0,58%)
Attività condotte in fase di trasporto
Attività condotte in fase di deposito
Attività condotte in fase di
commercializzazione: 54.989 – (91,10%)
Attività condotte in fase di produzione
Attività condotte in fase di commercializzazione
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab, a cura del Servizio Analisi Criminale.
Pregresse indagini di polizia giudiziaria hanno evidenziato che il mercato della contraffazione
è alimentato anche da “poli produttivi” dislocati sul territorio nazionale8 ed organizzati per
gestire ogni singola fase del più ampio processo che conduce all’immissione in commercio
dei generi contraffatti9, talvolta sfruttando le eccellenze di alcuni distretti manifatturieri
locali.
Non sempre, però, la struttura organizzativa è collocata interamente nel nostro Paese.
Talvolta, infatti, in ragione della convenienza economica o delle opportunità offerte da altre
aree, si assiste alla delocalizzazione all’estero di alcuni passaggi del processo produttivo.
Sovente le materie prime o anche i prodotti già finiti sono reperiti in Cina e Turchia.
Le fasi di assemblaggio e confezionamento dei prodotti sono spesso realizzate in fabbriche
clandestine del nostro Paese, mentre la distribuzione al dettaglio è assicurata da una fitta rete
di intermediari e venditori, per lo più di origine extracomunitaria.
Nel biennio 2023-2024, il 98% dei sequestri di tipo penale (pari a 10.919 su 11.142) è stato
eseguito nelle fasi di trasporto, deposito e commercializzazione delle merci contraffatte,
consentendo di accertarne l’origine e la provenienza10.
Come si evince dalla Fig.5, i Paesi di origine della merce in sequestro, intesi come i luoghi di
produzione e fabbricazione dei beni contraffatti, sono risultati l’Italia (4.214 sequestri), la
Repubblica Popolare Cinese (3.003), la Turchia (312) e la Bulgaria (163).
8 Fonte: Documento di analisi n. 5 – Lotta alla contraffazione e tutela del Made in Italy, Ufficio Valutazione Impatto del Senato
della Repubblica, 14 luglio 2017.
9 Dall’importazione della materia prima all’assemblaggio, dallo stoccaggio alla vendita.
10 Origine e provenienza della merce – Per “origine” deve intendersi il luogo di produzione e di fabbricazione della merce,
mentre per “provenienza” l’ultimo Paese da cui transita la merce prima di essere introdotta nel territorio nazionale. Se, ad
esempio, si dovesse procedere ad un sequestro di merce contraffatta all’aeroporto di Milano Malpensa, dovrà essere indicata
come “origine” il Paese dove la merce è stata fabbricata e per quello di “provenienza” il Paese dove è stata imbarcata. Può
capitare, in taluni casi, che i Paesi di origine e provenienza coincidano. Per quanto attiene le attività svolte nella fase di
produzione (laboratorio o opificio) sul suolo nazionale, il monitoraggio non richiede la qualificazione dei Paesi di origine e
provenienza della merce.
4.214
3.003
Italia
Rep. Popolare
Cinese
1.919
Turchia
Bulgaria
Non disponibile
1.308
Altri paesi
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab, a cura del Servizio Analisi Criminale.
L’Italia, con 4.395 provvedimenti di sequestro, risulta il primo dei Paesi di provenienza della
merce in parola (Fig.6), seguita da Repubblica Popolare Cinese (2.813), Turchia (312) e
Bulgaria (163). I provvedimenti che hanno riguardato Turchia e Bulgaria fanno ritenere che,
nel prossimo futuro, i Balcani e le aree anatoliche, che rappresentano un ponte tra Europa ed
Asia, potranno costituire una nuova minaccia criminale in relazione alle rotte seguite dalle
merci usurpative prima dell’immissione sul mercato.
Fig. 6 – Paesi di provenienza della merce sequestrata 12 nelle fasi di trasporto, deposito e commercializzazione
4.395
2.813
Italia
Rep. Popolare
Cinese
1.930
Turchia
Bulgaria
Non disponibile
1.306
Altri paesi
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
Rispetto alla nazionalità dei soggetti interessati dall’azione di contrasto (Fig.7), si rileva che
i destinatari dei provvedimenti di natura amministrativa e penale risultano, in prevalenza,
italiani (5.321), seguiti dai cittadini del Bangladesh (3.513) e dai senegalesi (1.155).
5.321
3.513
1.155
Italia
Bangladesh
Senegal
Marocco
Egitto
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab,.a cura del Servizio Analisi Criminale.
11 Sequestro di tipo penale
12 Sequestro di tipo penale
Anche l’analisi dei dati relativi ai soggetti tratti in arresto (Fig. 8) evidenzia che, nella
maggior parte dei casi, si tratta di cittadini italiani.
Italia
Bangladesh
Moldova
Romania
Marocco
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
Per ciò che riguarda le denunce in stato di libertà (Fig. 9), il trend statistico conferma il primo
posto degli italiani (460), seguiti dai cittadini del Senegal (140), del Bangladesh (64), della
Repubblica Popolare Cinese (39) e del Marocco (30). Giova precisare che molte delle persone
denunciate, in fase di identificazione non dichiarano la loro nazionalità; pertanto, pur essendo
evidente la loro origine extracomunitaria, non possono essere associate ad una nazionalità
specifica.
Italia
Senegal
Bangladesh
Rep. Popolare Cinese
Marocco
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
Le sanzioni di tipo amministrativo rilevate, pur confermando la prevalenza degli italiani,
destinatari di 4.823 provvedimenti, evidenziano (Fig. 10) che, tra i soggetti stranieri, i cittadini
del Bangladesh sono i più attivi nel settore dell’abusivismo nel commercio, seguiti da quelli di
Senegal, Marocco ed Egitto.
4.823
3.445
Italia
Bangladesh
1.013
Senegal
Marocco
Egitto
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
Il Questore 13 ai sensi e per gli effetti dell’articolo 174 quinquies della Legge 22 aprile 1941, n.
63314 – inerente la protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio, su
impulso del Pubblico Ministero, può disporre, con provvedimento motivato, la sospensione
dell’esercizio o dell’attività commerciale soggetta ad autorizzazione, per un periodo non
inferiore a quindici giorni e non superiore a tre mesi, senza pregiudizio del sequestro penale
eventualmente adottato. A tal riguardo, in ordine alle comunicazioni al Pubblico Ministero
ed ai provvedimenti adottati dal Questore, ai sensi del citato articolo (Fig. 11), si evidenzia
come, complessivamente, il numero degli atti prodotti sia statisticamente irrilevante rispetto
alla pervasività del fenomeno contraffattivo.
Articolo 174 quinquies L. 633/1941
Comunicazioni/Provvedimenti
Comunicazioni al Pubblico Ministero
Provvedimenti adottati dal Questore
Totale
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
Relativamente alla tipologia delle merci contraffatte tratte in sequestro (Fig. 12), si rileva che
il 44,45% è rappresentato dai giocattoli, il 30,53% dai beni di consumo, il 20,95% dai prodotti
dell’elettronica, il 3,08% dai capi del settore della moda, lo 0,51% dai tabacchi e lo 0,49% dai
prodotti agroalimentari.
(20,95%)
(44,45%)
(0,51%)
Beni di consumo:
(30,53%)
(3,08%)
Prodotti agroalimentari:
(0,49%)
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
Ponendo a confronto numero e valore delle merci contraffatte (Fig.13), il danno per l’economia
è di tutta evidenza. Si segnala che, nella maggior parte dei casi, i valori delle merci non sono
determinati da stime peritali ufficiali e possono, quindi, subire ulteriori incrementi in ragione
della fattura e qualità di queste ultime.
Anche l’impatto sulla libera concorrenza e sui titolari del marchio e del brevetto risulta
significativo.
13 La specifica sezione che raccoglie questo dato sul portale Web-Co.Ab. è presente soltanto sui modelli compilati dalle
Questure, essendo attività propria dell’Autorità Provinciale di P.S..
14 Legge 22 aprile 1941, n. 633 “Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio”.
Giocattoli
Elettronica
Merci
Beni di consumo
Prodotti
agroalimentari
Tabacchi
657.928
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
È utile sottolineare che il fenomeno in parola non cagiona solo danni di tipo economico, poiché
per la fabbricazione delle merci contraffatte potrebbero essere utilizzate materie prime tossiche
o comunque vietate per le loro implicazioni a lungo termine sulla salute umana.
Poiché queste merci sono prodotte in
clandestinità ed a basso costo, sono
confezionate con materiali di scarsa
qualità e, quindi, prive delle certificazioni
di sicurezza relative alle materie prime ed
ai colori usati e risultano ad altissimo
rischio per chi le compra ed utilizza. Il
potenziale danno per la salute è un
elemento concreto da tenere presente,
soprattutto se si considera che il 42%
della merce sequestrata è rappresentato
da giocattoli, per loro natura destinati a
soggetti vulnerabili.
Il danno per l’economia è confermato anche
nell’ambito dell’abusivismo nel commercio. In
questo caso si tratta di beni apparentemente
leciti, ma la loro vendita costituisce comunque
una distorsione del mercato e della libera
concorrenza. Infatti, i venditori abusivi non
incorrono negli oneri della fiscalità da cui sono,
invece, gravati i titolari di licenza commerciale,
conseguendo così, rispetto a questi ultimi, un
quid pluris di carattere economico.
Tabacchi
Prodotti
agroalimentari
940.448
808.512
769.314
Giocattoli
Elettronica
Beni di consumo
Merci
214.591
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
Il grafico sopra riportato (Fig. 14), relativo alle merci non contraffatte sequestrate, mostra che
sono maggiormente commercializzati i beni relativi all’elettronica, quelli di consumo, i prodotti
agroalimentari, i tabacchi, i beni relativi alla moda ed i giocattoli. L’importante volume delle
merci sequestrate evidenzia come anche in questo caso sia a rischio la salute del consumatore,
esposto a tutta una serie di prodotti non tracciabili e spesso privi di certificazioni e materie
prime sicure e testate. Per merci non contraffatte si intendono quelle sequestrate nei confronti
di soggetti sprovvisti di autorizzazione alla vendita o di soggetti che pur essendo titolari di
regolare licenza pongono in vendita prodotti o merci non incluse nel titolo autorizzativo.
Analisi dei dati per singola annualità
Analizzando il dato statistico per singola annualità (Fig. 15), nel 2024 si registra un leggero
incremento dei sequestri penali (+1,37% rispetto al 2023) a fronte della flessione di quelli
amministrativi, passati dai 24.995 del 2023 a 24.223 (-772 provvedimenti, pari al -3,09%).
35.000
30.528
30.000
24.995
25.000
29.832
24.223
20.000
15.000
10.000
5.000
5.609
5.533
Sequestri penali
Sequestri amministrativi
Totali
5.533
24.995
30.528
5.609
24.223
29.832
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
Le attività di contrasto complessivamente poste in essere nel 2024 risultano in lieve
diminuzione rispetto al 2023, con uno scarto negativo di 696 operazioni di sequestro (-2,28%).
In relazione al commercio elettronico, una ricerca effettuata da Netcomm15 (Fig. 16) evidenzia
acquisto online, in aumento del 13,5% rispetto allo stesso periodo del 2023. La maggior parte
delle consegne ha riguardato le Regioni del Nord Ovest, con un’incidenza del 28,8%, seguito
da quelle del Nord Est (21,7%), del Sud (20,6%) e del Centro (19,6%), mentre per quelle
dell’Italia Insulare si rileva una minore incidenza, pari al 9,3%.
Fig. 16 – Numero di pacchi spediti in Italia – Primo trimestre 2024 (Netcomm).
Centro
19,60%
Nord Ovest
28,80%
Isole
9,30%
20,60%
Nord Est
21,70%
A trainare il volume delle spedizioni nel settore del commercio elettronico sono soprattutto gli
acquisti nell’ambito della moda (23,3% dei prodotti spediti), dell’informatica ed elettronica di
consumo (18,4%), della salute e cosmetica (17,6%) e dell’arredamento (8,6%). Il volume di
pacchi e plichi quotidianamente smistati sul territorio nazionale non può che agevolare il
contraffattore che, parcellizzando i carichi, riesce a far giungere a destinazione le merci
usurpative (Fig.17).
Fig. 17 – Volume delle spedizioni per categorie merceologiche – Primo trimestre 2024 (Netcomm).
Abbigliamento, sport e accessori
23,3%
Informatica ed elettronica di consumo
18,4%
Salute e bellezza
17,6%
Arredamento e vita domestica
Editoria
Cibo e generi alimentari
Altro
15 È tra i membri fondatori di Ecommerce Europe, l’Associazione Europea del Commercio Elettronico, e della Federazione del
Digitale; riunisce le Associazioni Nazionali del Commercio Elettronico di vari paesi europei e, tramite le principali
associazioni nazionali, rappresenta oltre 70.000 aziende. Intende stimolare lo sviluppo dell’e-commerce a livello
transnazionale, attraverso attività di confronto tra i principali stakeholder di settore e studi di mercato sull’e-commerce in
Europa e nel mondo.
Nella tabella che segue (Fig. 18) sono riportate le operazioni effettuate nel biennio, suddivise
per anno, per tipo di sequestro e per fase della filiera interessata, con un’ulteriore specifica su
luoghi ed altri ambiti di esecuzione dei provvedimenti.
Annualtità
Sequestri
penali
Sequestri
amministrativi
Totali
Sequestri
penali
Sequestri
amministrativi
Totali
Laboratorio
Opificio
Totale:
Sequestri
penali
Sequestri
amministrativi
Totali
Sequestri
penali
Sequestri
amministrativi
Totali
Terrestre su rotaia
Terrestre su gomma
Aereo – Velivolo
Marittimo
Totale:
1.214
1.567
Sequestri
penali
Sequestri
amministrativi
Totali
Sequestri
penali
Sequestri
amministrativi
Totali
Capannone
Appartamento
Magazzino
Totale:
1.084
1.004
1.155
Sequestri
penali
Sequestri
amministrativi
Totali
Sequestri
penali
Sequestri
amministrativi
Totali
In esercizio commerciale con licenza
1.394
3.226
4.620
1.484
3.673
5.157
In esercizio commerciale senza licenza
In forma ambulante con licenza
1.536
1.676
In forma ambulante senza licenza
1.360
19.958
21.318
1.307
3.723
24.287
28.010
3.633
Sequestri
penali
Sequestri
amministrativi
Totali
Sequestri
penali
5.533
24.995
30.528
5.609
Attività condotte in fase di produzione
Attività condotte in fase di trasporto
Attività condotte in fase di deposito
Attività condotte in fase di
commercializzazione
Commercio elettronico
Totale:
Totale Operazioni:
Totale generale delle operazioni
18.500 19.807
23.346 26.979
Sequestri
amministrativi
Totali
24.223 29.832
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
Si evidenzia che, nel biennio in parola, si è
fortemente contratta la presenza accertata
di siti produttivi illegali in Italia; il
fenomeno della delocalizzazione della
produzione che ha interessato le attività
legali si è, infatti, esteso anche a quelle
illegali, risultando più remunerativo e
meno rischioso produrre in Paesi ove la
tutela del diritto di proprietà industriale è
scarsa o del tutto assente.
Nella tabella che segue (Fig. 19) sono riportati i dati annuali relativi alle persone arrestate,
denunciate e sanzionate amministrativamente. Nel 2024, analogamente a quanto già visto per
le operazioni di sequestro, si osserva un leggero decremento anche del numero dei soggetti
sanzionati (-0,42% rispetto al 2023, pari ad una diminuzione di 93 persone colpite da sanzione).
Tipo di sanzione
Anno 2023
Arrestati
Anno 2024
Soggetti
Soggetti
Possessore e/o venditore di merce contraffatta
Possessore e/o venditore abusivo
Possessore e/o venditore abusivo di merce contraffatta
Totale:
Soggetti
Soggetti
Possessore e/o venditore di merce contraffatta
Possessore e/o venditore abusivo
Possessore e/o venditore abusivo di merce contraffatta
1.183
1.095
Soggetti
Soggetti
Possessore e/o venditore di merce contraffatta
1.456
Possessore e/o venditore abusivo
18.957
19.308
Possessore e/o venditore abusivo di merce contraffatta
Acquirente di merce contraffatta in esercizio pubblico
Denunciati
Totale:
Sanzionati Amministrativamente
Acquirente di merce contraffatta venduta abusivamente
Totale:
21.060
21.037
Totale generale dei soggetti sanzionati
22.274
22.181
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
Distinti per annualità, si riportano graficamente i dati relativi alle comunicazioni al Pubblico
Ministero ed ai provvedimenti adottati dal Questore, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 174
quinquies della Legge 22 aprile 1941, n 63316 che nel 2024, come è facile verificare dal grafico
(Fig. 20), risultano in aumento. Si tratta, comunque, di valori poco significativi.
Comunicazioni Pubblico Ministero
Provvedimenti adottati
Anno 2023
Anno 2024
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
16 Legge 22 aprile 1941, n 633 “Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio”.
Per quanto attiene alle merci, nel biennio in esame le attività di contrasto hanno consentito di
Il grafico che segue (Fig. 21) mostra, per singola annualità, numero e valore delle merci
sequestrate, contraffatte e non contraffatte, evidenziando che nel 2024, rispetto al 2023, il
numero dei prodotti in sequestro è in decremento, mentre aumenta esponenzialmente il loro
valore. Ciò è legato alla maggiore qualità delle merci usurpative, in molti casi ormai quasi
indistinguibili dalle originali.
Merci contraffatte
Valore merci contraffatte Merci non contraffatte
Valore merci non
contraffatte
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
Infatti, se il minor numero delle merci sequestrate nel biennio può essere imputabile a due fattori
concomitanti, quali la riduzione dei consumi e l’espansione dell’e-commerce, l’aumento del
loro valore implica un nuovo e mutato scenario criminale, che evidenzia come il contraffattore
sia divenuto ancor più insidioso nello svolgimento delle attività illecite.
Il significativo divario tra il numero delle merci
contraffatte e quello delle merci non contraffatte
mostra che la domanda del consumatore si
concentra su oggetti che evocano un marchio
anziché su prodotti qualsiasi, che ne sono privi.
Anche il confronto tra i valori delle merci
sequestrate, contraffatte e non contraffatte,
evidenzia il maggior danno economico che la
violazione della proprietà intellettuale e industriale
arreca, in special modo se le merci sono
indistinguibili dalle originali.
Analisi dei dati sul commercio elettronico
Con riferimento al commercio elettronico, nel corso del biennio 2023-2024 le Forze di polizia
e le Polizie Locali hanno complessivamente operato 415 sequestri durante la fase di
commercializzazione, di cui 256 penali e 159 amministrativi (Fig. 22).
2023-2024
Penali
Amministrativi
Totali
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
Entrando nel dettaglio delle attività repressive effettuate nelle singole annualità, è possibile
notare la forte decrescita rilevata nel 2024 rispetto al 2023 (Fig.23). Nell’anno in parola, infatti,
i sequestri complessivi sono passati dai 250 del 2023 a 165, con un decremento del 34,00%,
quelli penali da 135 (2023) a 121 (-10,37%), mentre quelli amministrativi da 115 (2023) a 44
(-61,74%).
Penali
Amministrativi
Totali
totali
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
Riguardo all’origine delle merci contraffatte sequestrate nel 2023, sempre in riferimento all’ecommerce, si evidenzia che la maggior parte risulta prodotta sul territorio nazionale, in
laboratori ed opifici illegali. Seguono la Repubblica Popolare Cinese e la Turchia (Fig. 24).
Nel 2024, invece, la Repubblica Popolare Cinese eguaglia l’Italia (Fig.25). La Turchia, al terzo
posto sia nel 2023 che nel 2024, rappresenta quell’elemento di novità dello scenario criminale
già descritto in precedenza. Il dato attribuibile ad altri Paesi risulta residuale e statisticamente
trascurabile.
Fig. 24 – Commercio elettronico – Sequestri penali anno 2023 – Paesi di origine della merce.
Italia
Rep. Pop.
Turchia
Cinese
Regno
Unito
Finlandia Romania Apolide
Emirati
Arabi
Uniti
Francia
Origine
Provenienza
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
Fig. 25 – Commercio elettronico – Sequestri penali anno 2024 – Paesi di origine della merce.
Rep. Pop. Cinese
Italia
Turchia
Canada
Origine
Provenienza
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
Analisi dei dati a “livello regionale”
Delle 60.360 operazioni complessivamente effettuate nel biennio, l’analisi a livello regionale
attribuisce al Lazio, con 20.750 sequestri eseguiti (34,37%), il primato per numero di attività
(Fig. 26).
Regione
Sequestri penali
Sequestri amministrativi
LAZIO
1.298
19.452
20.750
LOMBARDIA
1.370
9.339
10.709
TOSCANA
5.606
6.076
CAMPANIA
2.420
2.925
5.345
SICILIA
2.522
3.266
VENETO
2.467
3.070
PUGLIA
1.598
2.404
EMILIA-ROMAGNA
1.314
1.813
LIGURIA
1.757
PIEMONTE
1.169
CALABRIA
MARCHE
FRIULI VENEZIA GIULIA
ABRUZZO
UMBRIA
SARDEGNA
MOLISE
BASILICATA
TRENTINO-ALTO ADIGE
VALLE D’AOSTA
11.142
49.218
60.360
Totale:
Sequestri totali
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
Seguono la Lombardia, la Toscana e la Campania; ogni area regionale è caratterizzata da diversi
indici, che connotano in maniera diversa il fenomeno. Per il Lazio, ad esempio, la Capitale
costituisce un sicuro polo di attrazione per i contraffattori, considerato anche l’elevato numero
di presenze turistiche. Lo stesso per la Toscana e per Firenze, altro polo attrattivo, cui si
aggiunge il distretto di Prato e Pistoia, che registra la storica presenza di molti opifici clandestini
gestiti da cittadini cinesi. La Lombardia, con Milano, e la Campania, con Napoli, seguono un
andamento simile alle prime due aree metropolitane analizzate.
Il Lazio, con 19.842 soggetti su un totale di 44.455 (pari al 44,63%), detiene il primato anche
per numero di persone sanzionate (Fig. 27); il dato, peraltro, supera di oltre il doppio quello
rilevato nella Regione Lombardia, immediatamente seguente.
Totale soggetti
Regione
Arrestati Denunciati
sanzionati penalmente
Sanzionati
amministrativamente
Totali
LAZIO
19.231
19.842
LOMBARDIA
8.584
9.066
TOSCANA
5.982
6.028
CAMPANIA
1.770
2.205
SICILIA
1.597
1.696
VENETO
1.905
1.990
PUGLIA
EMILIA-ROMAGNA
LIGURIA
PIEMONTE
CALABRIA
MARCHE
FRIULI VENEZIA GIULIA
ABRUZZO
UMBRIA
SARDEGNA
MOLISE
BASILICATA
TRENTINO-ALTO ADIGE
VALLE D’AOSTA
2.278
2.358
42.097
44.455
Totale:
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
Di seguito (Fig. 28) si riportano, distinti per regione, i dati relativi alle comunicazioni al
Pubblico Ministero ed ai provvedimenti adottati dal Questore, ai sensi e per gli effetti
dell’articolo 174 quinquies della Legge 22 aprile 1941, n. 63317.
Regione:
Piemonte
Puglia
Toscana
Sicilia
totali
Comunicazioni
Provvedimenti
Comunicazioni
Provvedimenti
Comunicazioni
Provvedimenti
Comunicazioni
Provvedimenti
Comunicazioni
Provvedimenti
Comunicazioni Pubblico Ministero
Provvedimenti adottati
Totale:
Articolo 174 quinquies L. 633/1941
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
17 Legge 22 aprile 1941, n. 633 “Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio”.
Con riferimento al numero delle merci contraffatte oggetto di sequestro (Fig.29), è ancora il
Lazio la Regione prevalente (28% del totale), seguito da Piemonte (22%), Puglia (17%) e
Campania (14%). Quest’ultima, invece, è prima per numero di merci non contraffatte tratte in
sequestro.
Merci
Valore merci
Merci non
Regione
contraffatte
contraffatte
contraffatte
LAZIO
Valore merci
non contraffatte
781.860,00
PIEMONTE
335.347,00
533.559,63
PUGLIA
30.709,00
320.609,96
CAMPANIA
VENETO
121.349,00
629.078,27
LOMBARDIA
TOSCANA
388.837,00
CALABRIA
498.528,80
119.732,00
566.832,62
SICILIA
450.762,00
ABRUZZO
3.523,00
30.432,29
MARCHE
43.104,00
564.479,63
SARDEGNA
8.429,00
48.883,31
LIGURIA
131.439,00
396.569,51
FRIULI VENEZIA GIULIA
19.503,00
91.200,97
EMILIA-ROMAGNA
652.571,00
57.375,00
316.461,21
UMBRIA
294.522,00
96.531,04
1.996,00
37.968,68
MOLISE
77.915,00
30.953,00
1.468,00
306,00
BASILICATA
22.515,00
408.886,96
4.879,00
10.010,18
TRENTINO-ALTO ADIGE
3.756,00
4.098,00
4.368,00
4.534,40
900,00
279,00
412,92
VALLE D’AOSTA
Totale:
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
Analisi dei dati a “livello provinciale”
Nel biennio in esame, nelle 14 città metropolitane di
Roma, Milano, Venezia, Firenze, Napoli, Bologna,
Torino, Catania, Genova, Bari, Palermo, Messina, Cagliari
e Reggio Calabria le Forze di polizia e le Polizie Locali
hanno svolto le attività dettagliatamente riportate nella
tabella che segue (Fig. 30). L’elenco segue un ordine
decrescente rispetto al totale delle operazioni/sequestri.
Rispetto al precedente Report, Roma ha mantenuto il suo
primato, mentre Milano dal 5° posto è passata al 2°,
seguita da Firenze, Venezia e Napoli.
Nell’appendice al presente report, sono riportate, nel
dettaglio, le attività effettuate, in ambito provinciale, da
Totale
operazioni/sequestri
Soggetti arrestati
Soggetti denunciati
Totale soggetti
sanzionati penalmente
Soggetti sanzionati
amministrativamente
Totale soggetti
sanzionati
Merci contraffatte
sequestrate
Valore merci non
contraffatte sequestrate
Operazioni/sequestri
amministrativi
Merci non contraffatte
sequestrate
Operazioni/sequestri
penali
Valore merci
contraffatte sequestrate
Milano
Firenze
Napoli
Venezia
Catania
Genova
Torino
Bologna
Palermo
Messina
Cagliari
Reggio Calabria
1.111
19.318
20.429
19.213
19.824
781.401
8.434
9.195
8.213
8.668
4.910
5.054
5.551
5.574
40.410
€ 105.545
112.985
€ 681.264
1.784
1.980
3.764
1.296
1.701
1.873
2.230
1.817
1.879
93.523
€ 606.648
1.061
1.226
562.586
€ 513.432
106.863
€ 327.831
988.784
€ 453.986
110.914
€ 235.648
326.500
€ 507.040
4.742
€ 64.243
31.613
€ 385.257
8.003
€ 56.977
858.328
€ 483.948
235.131
€ 516.936
195.050
€ 98.373
21.238
€ 151.135
84.560
€ 12.013
7.500
€ 39.823
18.698
€ 182.119
25.602
€ 322.078
TOTALI
6.362
40.278
46.640
1.835
1.897
39.031
40.928
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
Le attività effettuate dalle Forze di polizia e dalle Polizie locali nelle città metropolitane
rappresentano la gran parte di tutte le operazioni di contrasto effettuate a livello nazionale.
Nello specifico, nelle città metropolitane:
è stato eseguito il 77% delle operazioni di sequestro, pari a 46.640 su un totale di 60.360;
è stato sanzionato il 92% dei soggetti (40.928 su un totale di 44.455 soggetti);
Di seguito (Fig. 31-44), con riferimento alle 14 aree metropolitane, si riportano le schede
statistiche dettagliate delle attività compiute dalle Forze di polizia e dalle Polizie Locali nel
biennio 2023-20224 ed in ogni singola annualità, con una specifica sulle differenze intervenute
nei valori assoluti e sulle variazioni percentuali.
Annualità
Annualità
Biennio
2023-2024
Operazioni/sequestri penali
1.111
Operazioni/sequestri amministrativi
10.044
9.274
19.318
Totale operazioni/sequestri
10.654
9.775
20.429
Soggetti arrestati
Soggetti denunciati
Totale soggetti sanzionati penalmente
Soggetti sanzionati amministrativamente
9.974
9.239
19.213
Totale soggetti sanzionati
10.311
9.513
19.824
Merci contraffatte sequestrate
Valore merci contraffatte sequestrate
€ 268.268
Merci non contraffatte sequestrate
379.804
401.597
781.401
Valore merci non contraffatte sequestrate
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
Differenza Variazione %
21.793
207.787 €
-17,87
-7,67
-8,25
100,00
-19,76
-18,69
-7,37
-7,74
-80,23
-96,79
MILANO
Annualità
Annualità
Biennio
2023-2024
Differenza Variazione %
Biennio
2023-2024
Differenza Variazione %
Biennio
2023-2024
Differenza Variazione %
Biennio
2023-2024
Differenza Variazione %
Operazioni/sequestri penali
Operazioni/sequestri amministrativi
4.422
4.012
8.434
Totale operazioni/sequestri
4.739
4.456
9.195
Soggetti arrestati
Soggetti denunciati
Totale soggetti sanzionati penalmente
Soggetti sanzionati amministrativamente
4.341
3.872
8.213
Totale soggetti sanzionati
4.542
4.126
8.668
Merci contraffatte sequestrate
851.636
544.449
Valore merci contraffatte sequestrate
Merci non contraffatte sequestrate
489.346
571.306
Valore merci non contraffatte sequestrate
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
FIRENZE
Annualità
Annualità
Operazioni/sequestri penali
Operazioni/sequestri amministrativi
2.540
2.370
4.910
Totale operazioni/sequestri
2.612
2.442
5.054
Soggetti arrestati
Soggetti denunciati
Totale soggetti sanzionati penalmente
Soggetti sanzionati amministrativamente
2.535
3.016
5.551
Totale soggetti sanzionati
2.550
3.024
5.574
Merci contraffatte sequestrate
13.696
26.714
40.410
Valore merci contraffatte sequestrate
€ 35.139
€ 70.406
€ 105.545
Merci non contraffatte sequestrate
64.909
48.076
112.985
Valore merci non contraffatte sequestrate
€ 343.707
€ 337.557
€ 681.264
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
NAPOLI
Annualità
Annualità
Operazioni/sequestri penali
1.784
Operazioni/sequestri amministrativi
1.082
1.980
Totale operazioni/sequestri
1.850
1.914
3.764
Soggetti arrestati
Soggetti denunciati
Totale soggetti sanzionati penalmente
Soggetti sanzionati amministrativamente
1.296
Totale soggetti sanzionati
1.701
Merci contraffatte sequestrate
Valore merci contraffatte sequestrate
Merci non contraffatte sequestrate
857.473
Valore merci non contraffatte sequestrate
€ 648.388
€ 458.929
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
VENEZIA
Annualità
Annualità
Operazioni/sequestri penali
Operazioni/sequestri amministrativi
1.873
Totale operazioni/sequestri
1.118
1.112
2.230
Soggetti arrestati
Soggetti denunciati
Totale soggetti sanzionati penalmente
Soggetti sanzionati amministrativamente
1.817
Totale soggetti sanzionati
1.879
Merci contraffatte sequestrate
293.227
Valore merci contraffatte sequestrate
Merci non contraffatte sequestrate
28.106
65.417
93.523
Valore merci non contraffatte sequestrate
€ 173.084
€ 433.564
€ 606.648
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
-307.187
81.960
29.569 €
13.018
35.268
-16.833
-6.150
-189.459
37.311
260.479 €
40,06
-9,27
-5,97
26,50
26,37
-10,80
-9,16
-36,07
55,84
16,75
-6,69
-6,51
-46,67
-46,67
18,97
18,59
95,05
100,37
-25,93
-1,79
-12,61
20,49
-60,87
-16,26
-20,80
44,07
24,70
-55,51
-47,29
-59,66
-29,22
-14,06
-0,54
29,63
12,76
13,28
6.345,82
1.319,64
132,75
150,49
CATANIA
Annualità
Annualità
Biennio
2023-2024
Differenza Variazione %
Biennio
2023-2024
Differenza Variazione %
Biennio
2023-2024
Differenza Variazione %
Operazioni/sequestri penali
Operazioni/sequestri amministrativi
Totale operazioni/sequestri
Soggetti arrestati
Soggetti denunciati
Totale soggetti sanzionati penalmente
Soggetti sanzionati amministrativamente
Totale soggetti sanzionati
Merci contraffatte sequestrate
330.595
231.991
Valore merci contraffatte sequestrate
€ 333.256
€ 180.176
Merci non contraffatte sequestrate
13.994
92.869
Valore merci non contraffatte sequestrate
€ 26.963
€ 300.869
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
GENOVA
Annualità
Annualità
Operazioni/sequestri penali
Operazioni/sequestri amministrativi
Totale operazioni/sequestri
Soggetti arrestati
Soggetti denunciati
Totale soggetti sanzionati penalmente
Soggetti sanzionati amministrativamente
Totale soggetti sanzionati
Merci contraffatte sequestrate
159.064
829.720
Valore merci contraffatte sequestrate
€ 146.417
€ 307.569
Merci non contraffatte sequestrate
91.856
19.058
Valore merci non contraffatte sequestrate
€ 160.826
€ 74.822
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
TORINO
Annualità
Annualità
1.061
1.226
562.586
€ 513.432
106.863
€ 327.831
988.784
€ 453.986
110.914
€ 235.648
Operazioni/sequestri penali
Operazioni/sequestri amministrativi
Totale operazioni/sequestri
Soggetti arrestati
Soggetti denunciati
Totale soggetti sanzionati penalmente
Soggetti sanzionati amministrativamente
Totale soggetti sanzionati
Merci contraffatte sequestrate
Valore merci contraffatte sequestrate
Merci non contraffatte sequestrate
94.453
232.047
326.500
Valore merci non contraffatte sequestrate
€ 231.520
€ 275.519
€ 507.040
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
Annualità
Annualità
Biennio
2023-2024
Operazioni/sequestri penali
Operazioni/sequestri amministrativi
Totale operazioni/sequestri
Soggetti arrestati
Soggetti denunciati
Totale soggetti sanzionati penalmente
Soggetti sanzionati amministrativamente
Totale soggetti sanzionati
Merci contraffatte sequestrate
Valore merci contraffatte sequestrate
Merci non contraffatte sequestrate
2.173
2.569
4.742
Valore merci non contraffatte sequestrate
€ 38.922
€ 25.321
€ 64.243
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
-98.604
-153.081 €
78.875
273.906 €
670.656
161.152 €
-72.798
-86.004 €
137.594
43.999 €
-10,34
22,90
17,76
-50,00
-50,00
34,60
34,20
-29,83
-45,93
563,63
1.015,88
13,57
31,58
21,21
77,78
77,78
15,38
421,63
110,06
-79,25
-53,48
41,58
20,44
33,04
66,07
82,14
157,35
123,39
1.355,04
191,92
145,67
19,00
Differenza Variazione %
-13.600 €
-9,94
-3,13
-33,33
-33,33
120,57
118,40
-86,64
-71,45
18,22
-34,94
BOLOGNA
Annualità
Annualità
Biennio
2023-2024
Differenza Variazione %
Biennio
2023-2024
Differenza Variazione %
Biennio
2023-2024
Differenza Variazione %
Biennio
2023-2024
Differenza Variazione %
Operazioni/sequestri penali
Operazioni/sequestri amministrativi
Totale operazioni/sequestri
Soggetti arrestati
Soggetti denunciati
Totale soggetti sanzionati penalmente
Soggetti sanzionati amministrativamente
Totale soggetti sanzionati
Merci contraffatte sequestrate
22.069
9.544
Valore merci contraffatte sequestrate
€ 140.359
€ 244.898
Merci non contraffatte sequestrate
4.203
3.800
Valore merci non contraffatte sequestrate
€ 26.540
€ 30.437
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
PALERMO
Annualità
Annualità
Operazioni/sequestri penali
Operazioni/sequestri amministrativi
Totale operazioni/sequestri
Soggetti arrestati
Soggetti denunciati
Totale soggetti sanzionati penalmente
Soggetti sanzionati amministrativamente
Totale soggetti sanzionati
Merci contraffatte sequestrate
240.662
617.666
Valore merci contraffatte sequestrate
€ 378.311
€ 105.637
Merci non contraffatte sequestrate
213.022
22.109
Valore merci non contraffatte sequestrate
€ 444.720
€ 72.216
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
MESSINA
Annualità
Annualità
Operazioni/sequestri penali
Operazioni/sequestri amministrativi
Totale operazioni/sequestri
Soggetti arrestati
Soggetti denunciati
Totale soggetti sanzionati penalmente
Soggetti sanzionati amministrativamente
Totale soggetti sanzionati
Merci contraffatte sequestrate
178.139
16.911
Valore merci contraffatte sequestrate
€ 26.357
€ 72.016
Merci non contraffatte sequestrate
14.169
7.069
Valore merci non contraffatte sequestrate
€ 78.477
€ 72.658
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
CAGLIARI
Annualità
Annualità
Operazioni/sequestri penali
Operazioni/sequestri amministrativi
Totale operazioni/sequestri
Soggetti arrestati
Soggetti denunciati
Totale soggetti sanzionati penalmente
Soggetti sanzionati amministrativamente
Totale soggetti sanzionati
Merci contraffatte sequestrate
78.598
5.962
Valore merci contraffatte sequestrate
€ 9.841
€ 2.172
Merci non contraffatte sequestrate
4.161
3.339
Valore merci non contraffatte sequestrate
€ 24.560
€ 15.263
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
31.613
€ 385.257
8.003
€ 56.977
858.328
€ 483.948
235.131
€ 516.936
195.050
€ 98.373
21.238
€ 151.135
84.560
€ 12.013
7.500
€ 39.823
-12.525
104.539 €
3.897 €
377.004
-272.674 €
-190.913
-372.504 €
-161.228
45.659 €
-7.100
-5.819 €
-72.636
-7.669 €
-9.297 €
-14,91
-7,80
-100,00
-100,00
-100,00
-100,00
-56,75
74,48
-9,59
14,69
13,48
-30,77
-26,92
45,31
33,12
156,65
-72,08
-89,62
-83,76
40,82
12,71
-46,15
-30,77
23,64
13,24
-90,51
173,24
-50,11
-7,41
95,24
95,24
-92,41
-77,93
-19,75
-37,86
REGGIO CALABRIA
Annualità
Annualità
Biennio
2023-2024
Operazioni/sequestri penali
Operazioni/sequestri amministrativi
Totale operazioni/sequestri
Soggetti arrestati
Soggetti denunciati
Totale soggetti sanzionati penalmente
Soggetti sanzionati amministrativamente
Totale soggetti sanzionati
Merci contraffatte sequestrate
3.252
15.446
Valore merci contraffatte sequestrate
€ 70.685
€ 111.434
Merci non contraffatte sequestrate
7.776
17.826
Valore merci non contraffatte sequestrate
€ 16.382
€ 305.697
Fonte: Elaborazione dati, estratti dal portale Web-Co.Ab., a cura del Servizio Analisi Criminale.
18.698
€ 182.119
25.602
€ 322.078
Differenza Variazione %
12.194
40.749 €
10.050
289.315 €
-37,21
-12,38
200,00
200,00
-2,38
374,97
57,65
129,24
1.766,08
ATTIVITÀ CONDOTTE NELLA LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE
I componenti del Desk Interforze Anticontraffazione hanno partecipato alla realizzazione del
presente elaborato.
Di seguito, si riportano i contributi forniti dai membri del Gruppo di lavoro in relazione alle
attività di prevenzione e contrasto della contraffazione, delle violazioni del diritto di autore e
dell’abusivismo nel commercio condotte negli anni 2023-2024.
Al fine di fornire un quadro più completo del fenomeno, sono stati inseriti due reportages
giornalistici di inchiesta, diffusi dalla R.A.I.. I filmati sono utili per comprenderne i vari
aspetti, trattandosi di una realtà criminale che, per essere efficacemente contrastata, va
inquadrata nel suo complesso e variegato manifestarsi.
QR code di collegamento diretto al video d’inchiesta ed approfondimento della trasmissione di RAI 3
“FarWest” dal titolo “Come riconoscere il falso lusso Made in Italy?” In Italia il falso arriva attraverso
aeroporti e porti, come quello di Bari, dove di recente sono stati sequestrati circa 80 mila capi di
abbigliamento di lusso contraffatti provenienti dalla Turchia. Dagli involucri alle etichette sempre più
dettagliate, fino ad arrivare ai QR code, le tecniche dei falsari sono sempre più evolute. Ma come
arriva questa merce nel nostro paese? E dove viene venduta? L’inviato RAI compie un viaggio nel
mondo della contraffazione in Italia, accompagnato da una star dei social specializzata nello
smascherare falsi di alta moda.
https://youtu.be/QZW6ESyJuiE?si=mXV10v_Qe5L5JsMQ
QR code di collegamento diretto al video d’inchiesta ed approfondimento della trasmissione di RAI 3
“FarWest” dal titolo “Turchia, nel laboratorio di scarpe italiane”. La Turchia, infatti, non è soltanto
la terra del falso italiano, ma è anche la base scelta dalle nostre aziende dell’alta moda per la produzione
dei capi a basso costo. L’inviato RAI visita le fabbriche in cui tutto questo accade ed in cui la dicitura
“Made in Italy” perde ogni significato, anche alla luce dell’impiego nei laboratori dei bambini, molti
dei quali provenienti dalla Siria.
https://youtu.be/1I7L6IW4Nzk?si=fahL1bIFdiqhccYy
ARMA DEI CARABINIERI
L’Arma dei Carabinieri ha adottato anche nel
settore della prevenzione e del contrasto alla
contraffazione un modello operativo che
privilegia, da un lato, l’azione preventiva delle
Stazioni diffuse su tutto il territorio e, dall’altro,
la capacità di svolgere indagini approfondite dei
Nuclei Investigativi dei Comandi Provinciali e del
Raggruppamento Operativo Speciale, che
indirizza la propria attività nei confronti delle
espressioni della criminalità organizzata di tipo mafioso più interessate a gestire
l’importazione e i centri di produzione dei beni contraffatti. L’Istituzione svolge una specifica
azione di contrasto alla contraffazione anche attraverso i comparti di specialità del Comando
Carabinieri per la Tutela della Salute, del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale
e del Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare.
Le indagini condotte nello specifico settore criminale mostrano che il fenomeno criminale in
parola presenta aspetti di particolare complessità, sia per le diversificate forme attraverso le
quali si manifesta, sia per la dimensione transnazionale che ha assunto negli ultimi anni grazie
allo sviluppo tecnologico, che ne ha diversificato, accrescendoli esponenzialmente, gli ambiti
operativi. Nel corso degli ultimi decenni, inoltre, hanno assunto un crescente rilievo i
comportamenti tesi a sfruttare fraudolentemente la notorietà acquisita da alcuni Paesi o
regioni per la qualità dei propri prodotti; in tali casi non viene contraffatto un marchio oggetto
di tutela, ma viene falsamente evocata l’origine di un prodotto che gli acquirenti considerano,
appunto, indice di qualità, come avviene per il falso Made in Italy e nello sfruttamento
dell’Italian Sounding.
L’Arma dei Carabinieri partecipa ai lavori del Consiglio Nazionale per la Lotta alla
Contraffazione e all’Italian Sounding (C.N.A.L.C.I.S.), Organismo interministeriale con
funzioni di indirizzo, impulso e coordinamento strategico delle iniziative intraprese dalle
varie amministrazioni per il contrasto della contraffazione e della falsa evocazione
dell’origine italiana dei prodotti.
L’attività del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute
Il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, quale
Reparto Speciale posto alle dipendenze funzionali del
Ministro della Salute, è impiegato nel concorso alle
attività di controllo attribuite e sviluppate dagli Organi
di Vigilanza del Servizio Sanitario Nazionale, nonché
nello sviluppo di attività investigative e di intelligence
finalizzate a salvaguardare la salute dei consumatori.
Nel biennio 2023-2024, il citato Comando, d’intesa con
il Ministero della Salute, ha eseguito un’estesa e costante
attività di monitoraggio e controllo nei settori di propria competenza, finalizzata ad assicurare
la tutela della salute dei cittadini anche con riguardo al contrasto di frodi e contraffazioni.
In particolare, sono stati eseguiti dai Nuclei Carabinieri Antisofisticazioni e Sanità (N.A.S.),
dislocati su tutto il territorio nazionale, oltre 105.000 interventi presso aziende, strutture e
obiettivi vari, 32.000 dei quali (pari al 30% dei controlli) afferenti ad irregolarità amministrative
o penali. Le attività ispettive e di polizia giudiziaria svolte nelle varie filiere hanno consentito
di acclarare illeciti penali da cui è scaturito il deferimento all’A.G. di 6.568 persone, nonché
l’arresto, nei casi più gravi, di 139 soggetti. Inoltre, nel medesimo periodo sono state contestate
Tra i settori di intervento del Comando per la
Tutela della Salute in tema di contrasto alla
contraffazione, assumono rilievo quelli della
sofisticazione/contraffazione di alimenti ad
elevato valore commerciale (olio, vino,
formaggi, prosciutti e salumi DOP/IGP
tutelati da denominazioni di origine),
dell’importazione
alimenti
illecita/dubbia provenienza e senza le
garanzie di controllo, della nuova illecita
etichettatura di alimenti scaduti ed, infine, del commercio di farmaci venduti illegalmente o di
farmaci falsi o contraffatti, alimentato soprattutto dai centri di produzione cinesi18. Tale ultima
attività coinvolge ormai sia i Paesi in via di sviluppo, ove gli aiuti finanziari per la lotta alle
malattie concessi dalle Istituzioni governative occidentali attraggono gli interessi dei sodalizi
dediti alla “pirateria”, sia i Paesi “ricchi”, nei quali il business della contraffazione si concentra
soprattutto sui medicinali di lusso (c.d. “farmaci da stile di vita”). In tale quadro, nel corso del
confezioni di alimenti irregolari, potenzialmente pericolosi per la salute dei consumatori.
Inoltre, in ambito farmaceutico sono stati
sottoposti a sequestro circa 377.000 confezioni
di farmaci ed oltre 11.000 litri di medicinali in
stato liquido. Ancora, sono stati eseguiti
provvedimenti di chiusura/sospensione o
sequestro dell’attività nei confronti di 2.713
strutture, per un valore stimato in oltre
internet (su disposizione del Ministero della
Salute, a seguito di proposta del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute) sui quali
venivano illecitamente commercializzati medicinali a uso umano e veterinario.
Tra le maggiori attività di contrasto nel settore della contraffazione eseguite dal Comando
Carabinieri per la Tutela della Salute, si segnalano quelle eseguite:
a luglio 2023 dal NAS di Bari che, con il supporto dei competenti Comandi Provinciali
Carabinieri e di altri NAS, ha dato esecuzione a 18 misure cautelari (di cui 5 in carcere e 6
agli arresti domiciliari, nonché 5 ordinanze di applicazione della misura del divieto di dimora
e 2 dell’obbligo di dimora), emesse dal GIP del Tribunale di Trani (BAT) nei confronti di
imprenditori e dipendenti di aziende ittiche ritenuti responsabili di associazione per
delinquere finalizzata, tra l’altro, all’adulterazione di sostanze alimentari, frode
nell’esercizio del commercio e falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico.
18 Le attività investigative condotte dai Reparti dell’Arma dei Carabinieri confermano la persistente operatività dei gruppi
criminali cinesi nella produzione, nell’importazione e nella commercializzazione di prodotti contraffatti o difformi dagli
standard di sicurezza imposti dalle normative comunitarie.
beni aziendali. In particolare, le indagini, avviate nel giugno del 2021 a seguito di
un’intossicazione alimentare patita da decine di persone, in varie province, dopo il consumo
di tonno a pinna gialla, hanno consentito di acclarare che il prodotto, prima della sua
immissione in commercio, veniva decongelato e adulterato con sostanze non consentite
(nello specifico nitriti e nitrati) al fine di esaltarne l’aspetto e il colore, spacciandolo per
fresco, benché nocivo per la salute dei consumatori19;
a gennaio 2024 dal NAS di Perugia, che ha consentito di eseguire una misura cautelare in
carcere nei confronti dell’amministratore unico di una società che aveva messo in vendita,
anche tramite note piattaforme on-line, prodotti alimentari natalizi con marchio, qualità e
origine diversi da quelli dichiarati (illecitamente sostituiti con alimenti di minor valore
commerciale) e riportanti il termine minimo di conservazione fraudolentemente alterato.
Contestualmente, sono stati sequestrati circa 3.300 kg di prodotti dolciari natalizi contraffatti
(panettoni, colombe, biscotti, creme spalmabili, ecc.), per un valore complessivo di 165.000
euro;
a luglio 2024 dal NAS di Lecce che, a seguito di una specifica attività di controllo sulla
produzione olearia in Puglia (avviata nel luglio 2023 e durata circa un anno), ha deferito 57
soggetti ritenuti responsabili di aver adulterato e commercializzato olio extravergine di oliva
con aggiunta di olio lampante20, altresì sequestrando 54 quintali di olio di oliva vergine
illecitamente contrassegnato di origine italiana e 120 quintali di olio lampante privi di
indicazione riferita alla tracciabilità.
L’attività del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale
Altro settore in cui l’Arma dei Carabinieri esprime le competenze dei propri Reparti di
specialità nel contrasto alla contraffazione è quello del patrimonio culturale, nel cui ambito
opera il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.
L’analisi del fenomeno della contraffazione nel
precipuo comparto evidenzia una maggiore
incidenza nel settore dell’arte contemporanea, a
causa delle complessità tecniche sussistenti per
la falsificazione nel campo dell’antiquariato e
delle difficoltà a reperire materiali compatibili
con le epoche di riferimento, considerando che
anche le più piccole anomalie possono essere
rilevate con accertamenti scientifici. I soggetti
che operano in tale settore illecito sono in gran
parte “criminali specializzati”, che orbitano nel mondo dell’arte tra mercati ufficiali e illeciti
ove, sfruttando le proprie esperienze e competenze professionali, riescono ad immettere in
circolazione false opere.
In tale contesto, il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale persegue le finalità di
prevenzione e contrasto all’illecito fenomeno della contraffazione e commercializzazione di
opere contraffatte attraverso un’accurata attività preventiva, che si concretizza nel controllo
di gallerie d’arte ed esercizi di settore, cataloghi d’asta e mostre di arte contemporanea,
televendite e siti web.
Gli indagati avrebbero occultato e artefatto i risultati sfavorevoli delle analisi condotte sui prodotti ittici e sui conseguenti
certificati redatti da laboratori accreditati, in modo da non far risultare la presenza di nitriti e nitrati, abbassando quindi i
valori di ascorbati e traendo così in errore anche il Servizio Veterinario della ASL BAT, inducendolo a revocare un’azione
esecutiva di verifica, imposta all’azienda nel dicembre 2021.
20 Tipologia di olio d’oliva non adatto al consumo umano a causa della sua alta acidità e del suo sapore e odore sgradevoli.
Il costante monitoraggio dei siti internet, ove i manufatti vengono commercializzati a bassi
costi o privi di qualsivoglia certificazione di autenticità e provenienza, consente con
frequenza di individuare numerose opere contraffatte e deferire all’Autorità Giudiziaria i
relativi responsabili. In tale quadro, è in fase di sviluppo il sistema S.W.O.A.D.S. 2 (Stolen
Works Of Art Detection System) che, dopo la perfetta riuscita della prima fase, finalizzata alla
ricerca e all’individuazione delle opere d’arte trafugate tramite raccolta di dati dal web, dai
social media e dal deep web, mira a sfruttare l’Intelligenza Artificiale e la tecnologia 3D per
individuare l’eventuale presenza in rete di opere contraffatte.
Il menzionato Comando svolge, inoltre, una mirata attività repressiva, con l’obiettivo di
ricostruire l’intera filiera del falso (dal falsario all’acquirente finale), sia d’iniziativa sia a
seguito di denunce e segnalazioni di archivi e fondazioni, qualificati esperti e critici d’arte,
privati cittadini, funzionari ministeriali e artisti viventi. In merito alle attività preventive e
repressive condotte dal menzionato Reparto speciale dell’Arma nel biennio 2023-2024, si
segnalano le 4.740 opere d’arte false rilevate (di cui 4.103 riferite al settore dell’arte
per il reato di contraffazione.
Tra le maggiori attività di contrasto nel settore della contraffazione eseguite dal Comando
Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, si segnalano quelle eseguite:
ad aprile 2023, che hanno permesso di sequestrare 7 opere attribuite a grandi maestri
internazionali, quali Pablo Ruiz Picasso, Pierre Auguste Renoir e Henri Matisse, nonché
una raccolta di scritti e disegni facenti capo alla collezione Rudolf Steiner. Le indagini,
avviate a seguito di una segnalazione della Direzione Generale Archeologia Belle Arti e
Paesaggio del Ministero della Cultura, che stava attenzionando una richiesta relativa al
rilascio dell’Attestato di Libera Circolazione delle suddette opere, hanno permesso di
accertarne la falsità;
a giugno 2024, che, a seguito di una denuncia presentata dalla Fondazione dell’artista
Giorgio De Chirico di Roma, hanno consentito di sequestrare presso il citato ente un
dipinto falsamente attribuito al menzionato artista, di proprietà di un cittadino italobrasiliano. Il valore dell’opera, qualora immessa in commercio come autentica, è stato
stimato in 500.000 euro.
L’attività del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale
L’attività del Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare
Tra i vari ambiti nei quali la contraffazione
assume particolare rilievo si segnala il comparto
agroalimentare in quanto, oltre a generare danni
economici (sia ai consumatori che alle imprese e
allo Stato), può provocare anche nocumento alla
salute pubblica, in ragione della possibile
distribuzione di alimenti contenenti sostanze
nocive. Al riguardo, infatti, va precisato che nel
caso di frode sull’origine e sulla provenienza di un
alimento, lo stesso potrebbe non essere tossico, mentre in caso di frode sulle qualità
dell’alimento e di contraffazione delle sostanze che concorrono a formarlo, i consumatori
potrebbero imbattersi in sostanze potenzialmente nocive. Tra le attività del Comando
Carabinieri per la Tutela Agroalimentare assume pertanto rilievo il contrasto alle frodi
agroalimentari, in particolare nel settore della vendita di prodotti con segni mendaci, della
contraffazione o dell’evocazione di prodotti IGP o DOP.
Le attività del menzionato Comando, in particolare, fanno registrare come le opportunità di
guadagno offerte dal settore agroalimentare attirino l’interesse dell’impresa criminale, in
grado di inserirsi nelle varie fasi del ciclo di produzione, trasformazione, confezionamento,
trasporto e distribuzione delle merci, condizionando anche il prezzo finale dei prodotti.
Il panorama delle condotte illecite in tale settore è molto variegato, andando a incidere sugli
elementi di conformità dei prodotti (quali l’origine, la qualità o la quantità, le caratteristiche
o la composizione) o, in caso di alimenti, sulle norme di produzione e commercializzazione.
In particolare, sono state registrate significative violazioni inerenti alla contraffazione e alla
falsa evocazione dei marchi di qualità, la falsa origine italiana di prodotti in realtà provenienti
dall’estero, nonché l’incremento della detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione,
con carenza di rintracciabilità ed etichettatura.
pratiche produttive non conformi.
Sul versante delle produzioni agroalimentari sono
state
accertate
irregolarità
concernenti
l’etichettatura,
mancanza
tracciabilità/rintracciabilità, la contraffazione di
marchi di qualità (DOP/IGP/STG). In tale quadro, si
registra la costante crescita del mercato del
biologico, nel cui ambito sono stati documentati
sistemi di frode che riguardano l’immissione nel
circuito “BIO” di prodotti muniti di certificazioni
formalmente regolari, ottenute però seguendo
La distribuzione dei prodotti contraffatti può avvenire sia attraverso il circuito clandestino
(vendita per strada, per corrispondenza o tramite internet), sia tramite il circuito commerciale
abituale, ove i prodotti contraffatti sono venduti unitamente a quelli genuini e che comporta
maggiori rischi per i consumatori, in quanto la convinzione di acquistare su canali ufficiali di
vendita rappresenta un indice di affidabilità.
Tra i prodotti di largo consumo alcune categorie sono maggiormente colpite dal fenomeno
della contraffazione, quali l’olio extra vergine di oliva, il vino, gli insaccati, i formaggi tipici,
la mozzarella e la salsa di pomodoro. Al riguardo, le più diffuse modalità di contraffazione
riguardano la commercializzazione di prodotti a denominazione di origine (DOP, IGP) a cui
vengono attribuiti marchi o etichette false, con un uso indebito della denominazione protetta,
ovvero spacciati come biologici, ma realizzati senza rispettare quanto previsto dalla
normativa di settore (come ad esempio con l’uso di fitofarmaci non consentiti).
Altro aspetto che assume particolare rilievo nel comparto agroalimentare è il sempre più
diffuso ricorso ai mercati digitali che, alla facilità e velocità di acquisto dei prodotti,
contrappone il maggiore rischio di incorrere in alimenti contraffatti. La crescita degli acquisti
on-line, infatti, ha senz’altro favorito le imprese nell’espansione della platea dei propri clienti
ma, allo stesso tempo, ha favorito lo sviluppo di tecniche commerciali che traggono in
inganno l’acquirente, diffondendo su siti di e-commerce e marketplace prodotti non originali
o con marchi non autorizzati.
Al fine di contrastare i nuovi
fenomeni di contraffazione on-line
dei prodotti agroalimentari, il
Comando Carabinieri per la Tutela
Agroalimentare ha reso disponibile
il “Desk Anticontraffazione OnLine”, consentendo a consorzi di
tutela, associazioni di categoria e
singoli consumatori di inoltrare
segnalazioni
attraverso
compilazione di una “scheda
anticontraffazione”.
La procedura che viene di conseguenza avviata prevede mirate verifiche del Comando
Carabinieri per la Tutela Agroalimentare per appurare se la sospetta frode riguarda prodotti
commercializzati in Italia, ovvero l’interessamento dell’Ispettorato Centrale della Tutela della
Qualità e delle Repressioni Frodi dei Prodotti Agroalimentari (ICQRF), in qualità di food
fraud contact point tra Italia e UE, per le segnalazioni di presunta frode riguardanti prodotti
commercializzati nei Paesi UE ed extra UE.
In merito alle attività preventive e repressive condotte dal menzionato Reparto speciale
dell’Arma nel biennio 2023-2024, si segnalano i controlli eseguiti a 2.776 imprese che hanno
e deferire in stato di libertà 287 persone. Inoltre, nel medesimo periodo sono state sequestrate
Tra le maggiori attività di contrasto nel settore della contraffazione eseguite dal Comando
Carabinieri per la Tutela Agroalimentare si segnala quella eseguita tra il 2023 e il 2024 dal
Reparto Agroalimentare di Torino, che ha consentito di deferire 4 soggetti e sequestrare 38
quintali di olio EVO, spacciato quale prodotto italiano ma di origine UE/Extra UE, del valore
di 75.000 euro.
GUARDIA DI FINANZA
L’attività della Guardia di Finanza a tutela del mercato dei beni e dei servizi
La contraffazione ed il Made in Italy – Analisi di contesto
Nell’ambito delle attività di prevenzione e repressione che il Corpo della Guardia di Finanza
svolge a tutela del mercato dei beni e dei servizi, è riservato uno spazio sempre più rilevante
alle attività dirette al contrasto della contraffazione e alla tutela del “Made in Italy”.
Il rapporto “Abstract Intellectual Property Elaborated Report of the Investigation on
COunterfeiting” (I.P.E.R.I.CO. 21), diffuso nel 2024, dal Ministero delle lmprese e del Made
contraffatti, di varie categorie merceologiche. Al riguardo, va evidenziato che il documento
non tiene conto dei sequestri relativi ai prodotti alimentari, alle bevande alcoliche, ai
medicinali ed ai tabacchi. Si evidenzia, inoltre, che nel 2023 il valore economico stimato dei
Sulla base delle risultanze di I.P.E.R.I.CO., le
categorie
merceologiche
maggiormente
sequestrate hanno riguardato l’abbigliamento
(43,2%), gli accessori per abbigliamento (23%) e
le calzature (10,5%), tutti comparti storicamente
colpiti dalla contraffazione anche in ragione delle
numerose produzioni di eccellenza della
manifattura nazionale, che si distingue a livello
globale. A livello territoriale, nel 2023 il 58,7% dei
unita, pari al 9,2%).
L’espressione “Made in Italy” evoca standard
qualitativi elevati, associati a numerosi prodotti:
sempre più imprese hanno compreso l’importanza di
affiancare al proprio marchio anche l’indicazione
dell’origine, nella consapevolezza che il richiamo
alla produzione italiana conferisce al prodotto un
valore maggiore di quanto non possa fare la singola
azienda (country effect). Il fascino ed il richiamo sul
consumatore del “Made in Italy” è legato al successo
del sistema economico nazionale, basato sulle eccellenze di piccole e medie imprese, la cui
produzione si caratterizza con processi di ispirazione artigianale e frequentemente concentrati
in territori circoscritti, dove si formano distretti specializzati con maestranze altamente
qualificate.
21 https://www.uibm.gov.it/iperico/materialeapprofondimento.php
Come riportato nelle “Statistiche relative all’import/export di merce dall’Italia22”, pubblicate
dall’Osservatorio economico del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione
Internazionale, a gennaio 2025 l’Italia – con riferimento ai dati del periodo gennaio/settembre
2024 – si pone quale settimo Paese esportatore al mondo, con una quota del 2,7% su scala
globale. Dal 2018 ad oggi, dunque, si è registrato il passaggio dalla undicesima alla settima
posizione per volumi di export a livello globale.
Dal quadro illustrato discende la necessità di
approntare una strutturata azione di tutela del “Made
in Italy” nonché di contrasto alla contraffazione.
Non va, peraltro, trascurato che in molti Paesi è
frequente la produzione, commercializzazione e
vendita di prodotti, spesso generi alimentari, che,
con nomi, colori, immagini e simboli apposti sulle
confezioni, richiamano l’italianità dei prodotti, ma
che, al contempo, non possiedono alcun legame con
il nostro territorio e con gli areali di produzione.
Tale fenomeno, noto come italian sounding, genera un giro d’affari quantificato in
aspetti che coinvolgono sia i produttori che i consumatori; non da ultimo, si mette a rischio
la corretta percezione della qualità del “Made in Italy”.
La strategia di azione a contrasto della contraffazione e a tutela del Made in Italy
La Guardia di Finanza mira a contrastare con la propria azione tutti i diversi fenomeni che
costituiscono ostacolo alla crescita ed alla realizzazione di un mercato concorrenziale,
tutelando il “Made in Italy” e con esso il tessuto produttivo italiano.
Su un piano più generale, occorre considerare che
l’attività della Guardia di Finanza, a tutela del mercato
dei beni e dei servizi, trova la principale fonte
normativa di riferimento nel Decreto Legislativo n.
68/2001 che ha attribuito al Corpo, tra gli altri, compiti
di prevenzione, ricerca e repressione delle violazioni
in materia di marchi, brevetti, diritti d’autore, segni
distintivi e modelli, relativamente al loro esercizio e
sfruttamento economico.
Le direttive emanate dal Ministero dell’Interno hanno, nel tempo, confermato il ruolo centrale
della Guardia di Finanza nel contrasto agli illeciti che ledono i diritti di proprietà industriale.
In particolare, la direttiva “Minniti” del 15 agosto 2017, in tema di ridefinizione dei comparti
di specialità delle Forze di polizia, ha attribuito al Corpo la competenza esclusiva nel
contrasto della contraffazione dei marchi industriali e per la tutela della proprietà intellettuale,
nelle frodi agroalimentari nonché un ruolo preminente nella ricerca, prevenzione e contrasto
degli illeciti compiuti a mezzo di strumentazione informatica in tutti i settori rientranti nel
perimetro d’intervento della polizia economico-finanziaria.
22 https://www.infomercatiesteri.it/osservatorio-economico-interscambio-commerciale-italiano-mondo.php
La strategia repressiva della Guardia di Finanza a tutela
del mercato è orientata non solo a intercettare e sequestrare
le partite di prodotti illegali, ma anche e soprattutto a
disarticolare alla radice le filiere del falso, individuando le
componenti di approvvigionamento, di produzione e di
distribuzione che concorrono all’immissione sul mercato
delle merci contraffatte, così da interrompere i canali di
alimentazione del mercato parallelo e le fonti di
finanziamento delle organizzazioni criminali.
In Italia, infatti, ove si rileva la presenza di poli produttivi delle merci usurpative del marchio,
si registra anche la presenza di centri di assemblaggio della merce. Per rendere difficoltose le
attività di prevenzione e repressione del fenomeno, infatti, la merce, proveniente da Paesi
terzi attraverso rotte ogni volta diverse, che passano per Paesi in cui i controlli sono meno
rigorosi, viaggia separatamente dagli imballaggi sprovvista di loghi ed etichette ed è poi
assemblata sul territorio nazionale nel prodotto finale contraffatto, completo di loghi del
marchio, subito dopo lo sdoganamento.
In tale contesto, i militari della Guardia di Finanza sono impegnati nelle indagini volte a
contrastare la contraffazione con un approccio tipico della polizia economico-finanziaria, che
mira a ricostruire, oltre alle movimentazioni delle merci e ai luoghi di stoccaggio, l’origine e
la destinazione dei flussi finanziari anche attraverso l’esame di tutta la documentazione
contabile ed extracontabile acquisita.
Sul piano strettamente operativo, il dispositivo di contrasto muove lungo tre distinte direttrici,
di seguito elencate:
il presidio delle aree doganali, portuali e aeroportuali, per l’individuazione dei traffici di
merci illegali provenienti dall’estero, in sinergia con gli Uffici dell’Agenzia delle Dogane
e dei Monopoli;
il controllo economico del territorio, del mare e degli spazi aerei sovrastanti, per il
monitoraggio delle dinamiche di movimentazione delle merci e la repressione dei
fenomeni di abusivismo nel commercio e minuta vendita;
l’attività investigativa in senso stretto, svolta dai Reparti territoriali.
Sul piano organizzativo, la Guardia di Finanza agisce avvalendosi di un dispositivo che
contempla, a livello centrale, i Reparti Speciali che sviluppano, mediante la valorizzazione
degli elementi tratti dalle banche dati a disposizione, informazioni che consentono l’analisi
del rischio relativamente ai fenomeni illeciti più gravi e maggiormente pervasivi, sulla cui
scorta si dà avvio a piani d’intervento mirati.
Le analisi finalizzate alla tutela della proprietà
intellettuale sono condotte dal Nucleo Speciale
Beni e Servizi, che supporta i Reparti
nell’intraprendere e sviluppare le attività
ispettive. Per quanto riguarda, invece, il contrasto
della
contraffazione
online,
ruolo
significativo è svolto dal Nucleo Speciale Tutela
Privacy e Frodi Tecnologiche, che opera un
costante monitoraggio della rete internet.
Nella prospettiva di incentivare lo sviluppo delle attività d’iniziativa nel comparto, già da
alcuni anni ciascun Comando Provinciale, sulla base di quanto preventivamente pianificato
nell’ambito del proprio dispositivo operativo per il contrasto alla contraffazione e
all’abusivismo commerciale organizzato, elabora periodici piani di intervento. Nella
redazione degli stessi, si tiene conto, in particolare, delle:
analisi del contesto territoriale di riferimento, avuto riguardo alle peculiarità economiche
della provincia;
caratteristiche con cui si manifesta il fenomeno illecito in argomento, individuando quali
anelli della filiera illecita interessano maggiormente l’area in esame;
definizione delle misure organizzative per lo sviluppo dei servizi di contrasto.
Ciò permette il costante monitoraggio del
territorio, raggiungendo l’obiettivo della
salvaguardia del consumatore e dello
svolgimento di azioni repressive mirate e
sistematiche. Esaminando i dati statistici di
sintesi relativi ai sequestri effettuati dal Corpo
negli ultimi anni, emerge che gran parte della
merce sottoposta a sequestro proviene
dall’estero. Individuare la reale origine e/o
provenienza dei prodotti contraffatti che giungono in Italia è, tuttavia, un’operazione
complessa; le merci contraffatte, infatti, viaggiano, come già accennato, seguendo rotte
costantemente diversificate e transitando per Paesi in cui i controlli sono meno stringenti. La
maggior parte di queste, poi, è sequestrata dalla Guardia di Finanza al di fuori dei varchi
doganali, portuali e aeroportuali, fatto che è espressivo della capacità degli investigatori del
Corpo di avviare e sviluppare gli interventi anche oltre la linea di confine doganale.
L’impegno della Guardia di Finanza a contrasto delle violazioni ai diritti di proprietà
industriale è compendiato dai risultati conseguiti nel periodo intercorrente tra il 1° gennaio
2023 ed il 31 dicembre 2024, in cui si registrano 11.955 interventi, con il sequestro di circa
medesimo arco temporale, con riguardo alla tutela delle produzioni nazionali, sono stati
indicazione “Made in Italy” e la denuncia di 514 persone di varia nazionalità.
Il contrasto della contraffazione online
L’azione di prevenzione e repressione del Corpo si sviluppa
anche sul web, in particolare con il monitoraggio del dark
web, delle attività di natura illecita legate alla condivisione di
file, della compravendita di beni o servizi illegali e dei
crimini informatici.
Il contenimento dell’uso del web per i traffici di merce
contraffatta non è agevole, essendo complesso individuare
chi si cela dietro i siti illegali e ancor di più risalire alle
strutture di produzione e stoccaggio dei prodotti, spesso
collocati in Paesi poco collaborativi. Le organizzazioni
criminali che operano nel settore hanno mostrato una
grandissima capacità di cogliere le nuove opportunità offerte dai progressi tecnologici e di
adattarsi velocemente ai mutevoli gusti dei consumatori.
Negli ultimi anni, la commercializzazione della
merce contraffatta si è progressivamente spostata
sulla rete internet, sfruttando i diversi canali
online, tra cui i maggiori marketplace (Amazon,
Ebay e Alibaba), i social network più utilizzati
dagli utenti (Facebook, Instagram e Tik-tok),
alcuni siti appositamente creati per gli scopi della
contraffazione in modo da renderli del tutto
simili (se non dei cloni) rispetto a quelli ufficiali
dei titolari del marchio, le piattaforme di
messaggistica istantanea (WhatsApp e Telegram), i forum online e le altre tipologie di chat
ove si pubblicizzano e promuovono i prodotti contraffatti di varia natura merceologica.
I contraffattori fanno ampio ricorso a tali canali, che garantiscono la possibilità di raggiungere
un elevatissimo numero di potenziali clienti e, al contempo, eludere i controlli, sia quelli
effettuati dalle Autorità di Law Enforcement sia quelli automatizzati predisposti dalle stesse
piattaforme di e-commerce e social network che, già da tempo, utilizzano procedure interne
di verifica dei venditori.
Un modus operandi sempre più spesso riscontrato consiste nella creazione di siti web dedicati
alla vendita di merce contraffatta, spesso ospitati su server esteri e privi di informazioni circa
l’identità dei titolari. All’esito delle investigazioni svolte si osservano schemi criminali sempre
più complessi, in cui la contraffazione online si integra con altri reati di natura economica e
finanziaria, quali il riciclaggio e l’evasione fiscale nonché crimini informatici, quali il furto
dei dati personali, la diffusione di software malevoli e le frodi nei servizi di pagamento. 23
Uno dei modelli di vendita maggiormente rilevati durante l’esecuzione degli accertamenti di
polizia giudiziaria, in tema di commercio di beni contraffatti mediante l’utilizzo di internet,
è quello del dropshipping24. Tale azione favorisce il venditore di beni contraffatti in quanto
può commercializzare prodotti senza averli in magazzino, appoggiandosi a uno o più fornitori.
In tale ipotesi, il venditore raccoglie gli ordini e li inoltra ai fornitori, svolgendo una funzione
da intermediario; questi ultimi si occuperanno di spedire la merce direttamente all’indirizzo
fornito dai clienti, tramite operatori postali o corrieri. Il pagamento è effettuato dal cliente al
venditore, che a sua volta trasferisce quel denaro trattenendo la sua provvigione.
La progressiva transizione della contraffazione dal mercato fisico a quello online ha
determinato, inoltre, il coinvolgimento di ulteriori attori che si affiancano ai responsabili della
produzione, del confezionamento e della commercializzazione della merce contraffatta. Tra
questi, gli influencer, che si occupano di pubblicizzare la merce sui propri account social,
favorendone la domanda. Gli esperti informatici, responsabili della creazione e della gestione
di siti web ospitati all’estero, su cui sono pubblicizzati e commercializzati i prodotti, e, infine,
i professionisti, con competenze specifiche nella gestione di aziende ubicate in Paesi poco
collaborativi, nella gran parte dei casi intestate a prestanome. Il contrasto alla
commercializzazione di prodotti contraffatti e illegali nel web richiede, quindi, una stringente
collaborazione tra gli stakeholder del settore, anche a livello internazionale, e con le stesse
piattaforme di e-commerce, per la creazione di mirati canali di segnalazione diretta dei bad
actors.
23 In tale panorama delinquenziale, le indagini sono anche ostacolate dalla riluttanza di alcune Autorità estere nel perseguire o
dare corso alle rogatorie, utili ad acquisire elementi di colpevolezza in capo ai contraffattori. Questi, sfruttando anche i vuoti
normativi di alcune legislazioni, non sempre all’avanguardia nella difesa della proprietà intellettuale, se ne avvantaggiano nei
traffici verso l’Occidente.
24 Termine che definisce l’azione di un commerciante online quando vende un prodotto, che non possiede, facendolo spedire
direttamente al cliente dal produttore o distributore.
Il falso “Made in Italy” nel comparto agroalimentare
Il settore agroalimentare, che comprende agricoltura, silvicoltura e pesca, costituisce uno dei
simboli del nostro Paese nel mondo, grazie alla capacità di rinnovarsi valorizzando le
produzioni tipiche e salvaguardando le tradizioni.
In particolare, nel comparto agricoltura, secondo i dati ISTAT 2024, l’Italia è il primo Paese
prodotti aumentano soprattutto nelle coltivazioni (+1,5%) e nel comparto zootecnico (+o,6%).
In particolare, nel medesimo periodo, si è registrato un aumento della produzione di frutta
(+5,4%), degli ortaggi freschi (+3,8%) e del vino (+3,5%).
La cosiddetta “D.O.P. Economy” (Economia legata alle Denominazioni di Origine
Controllata) fornisce un contributo del 19% al fatturato complessivo del settore
agroalimentare nazionale, raggiungendo, sul fronte delle esportazioni, un valore pari a
Nel comparto vitivinicolo, l’Italia nel 2023 è al
secondo posto per la produzione, mentre si colloca
al primo per l’esportazione mondiale di vino 26. In
tale comparto produttivo, giova segnalare che
l’Unione Europea ha registrato 3.641 prodotti con
marchi D.O.P., I.G.P. e S.T.G.27; di questi, 888 sono
di origine italiana protetta nei comparti food (324),
wine (529), bevande spiritose e vini aromatizzati
(35). Conseguentemente, l’Italia detiene oltre il 24%
dell’intero mercato europeo.
Le condotte illecite che, per i loro riflessi economici e finanziari, rientrano a pieno titolo nella
competenza della Guardia di Finanza sono, quindi, riconducibili essenzialmente alle seguenti
condotte:
importazione e immissione in commercio di prodotti recanti falsa indicazione del “Made in
Italy” o, comunque, riportanti fallaci informazioni in ordine a origine, provenienza e qualità;
commercializzazione di prodotti che recano ingannevolmente una denominazione di origine
o un’indicazione geografica protetta (marchi D.O.P. e I.G.P.);
contraffazione di marchi e segni distintivi dei prodotti.
Una particolare attenzione è riservata alla tutela del comparto agroalimentare, ambito nel
quale la Guardia di Finanza agisce in stretta collaborazione con l’Ispettorato Centrale della
Tutela della Qualità e della Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari (I.C.Q.R.F.), con il
quale, nel dicembre 2022, è stato rinnovato un protocollo d’intesa che prevede l’effettuazione
di controlli congiunti, un prezioso scambio informativo nonché la possibilità di utilizzo dei
laboratori dell’Ispettorato.
25 Fonte: dati ricavati dal “Rapporto ISMEA- Qualivita 2024”-
https://www.ismea.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/13232
26 Fonte: dati diffusi da O.I.V. (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino).
27 Fonte: Ambrosia in “The E.U. geographical indications register” del gennaio 2025.
Dal punto di vista strettamente operativo, i
Reparti territoriali assicurano un’importante
attività di presidio, attraverso interventi a
tutela del “Made in Italy” nel comparto
agroalimentare. Le funzioni di analisi a tutela
della proprietà intellettuale nel comparto
agroalimentare sono, invece, condotte, a
livello centrale, dal Nucleo Speciale Beni e
Servizi, Reparto speciale che supporta i
Reparti territoriali nell’avvio e nello sviluppo
di attività ispettive e dal Nucleo Speciale
Antitrust, che pianifica e indirizza gli interventi in materia di pratiche commerciali sleali nei
rapporti tra imprese della filiera agricola e alimentare.
La crescente attenzione della Guardia di Finanza verso i fenomeni illeciti che interessano lo
specifico settore del comparto agroalimentare è compendiata dai risultati conseguiti, nel
periodo 1° gennaio 2023 – 31 dicembre 2024, come di seguito illustrato:
897 interventi di ispezione e verifica;
prodotti, oggetto di contraffazione e frode commerciale;
denuncia all’Autorità Giudiziaria di 228 persone;
sul totale dei beni oggetto di sequestro, oltre 116 tonnellate e circa 497.000 litri di prodotti
recavano false attestazioni D.O.P. e I.G.P..
La sicurezza dei prodotti
Se è certo che l’obiettivo del contraffattore è quello di ottenere il massimo profitto al minor
costo, è altrettanto scontata l’assenza di remore da parte dei medesimi soggetti a impiegare
nella produzione qualunque genere di materiale o sostanza, anche se questa risulta
potenzialmente dannosa o non sicura per gli utilizzatori.
Un prodotto contraffatto o lesivo delle norme che
tutelano il “Made in Italy” è spesso anche insicuro
e pericoloso per la salute dei consumatori. Proprio
per tutelare i consumatori finali dall’esposizione ai
rischi di determinati prodotti, riveste un ruolo di
significativa importanza il Sistema di allerta rapido
per la sicurezza dei prodotti, denominato “Safety
Gras Rapex”. Si tratta di uno strumento, attivo
nell’Unione Europea, di allerta e informazione
rapida per i prodotti non conformi agli standard di sicurezza previsti dalla normativa, grazie
al quale le Autorità nazionali degli Stati membri comunicano alla Commissione Europea i
prodotti (a eccezione di alimenti, farmaci e presidi medici) che rappresentano un rischio grave
per la salute e la sicurezza dei consumatori. Per l’Italia, l’Amministrazione competente ad
alimentare il circuito è il Ministero delle Imprese e del Made in Italy che, pertanto, svolge la
funzione di punto di contatto nazionale. Il Nucleo Speciale Beni e Servizi è il Reparto della
Guardia di Finanza che contribuisce all’alimentazione del Sistema attraverso l’inserimento
delle segnalazioni riguardanti il sequestro di prodotti caratterizzati da un rischio grave che,
previa approvazione del citato Ministero, confluiscono nel predetto sistema.
Come riportato nella più recente relazione della Commissione Europea sul sistema RAPEX 28,
nel 2023, per i prodotti “pericolosi” (quindi non anche quelli semplicemente non conformi)
sono state registrate 3.412 segnalazioni, grazie alle quali è stato possibile intervenire
tempestivamente, con il ritiro dal mercato dell’Unione Europea di milioni di beni considerati
“a rischio”; tra questi, i prodotti più segnalati sono stati i cosmetici (32%), i giocattoli (13%)
e i veicoli a motore (12%).
Nel periodo intercorrente tra il 1° gennaio 2023 ed il 31 dicembre 2024, l’azione di contrasto
alla commercializzazione di prodotti non sicuri si è concretizzata come segue:
10.794 interventi;
denuncia all’Autorità Giudiziaria di 1.604 persone di varia nazionalità.
La tutela del diritto d’autore
Nell’ambito della tutela del diritto d’autore, la
pirateria audiovisiva digitale si conferma la più
importante forma di indebito sfruttamento delle
opere dell’ingegno (tra le quali, ad esempio, titoli
originari o connessi alle opere di carattere creativo
come opere letterarie, artistiche e musicali), posta in
essere attraverso le reti informatiche e di
comunicazione. Le violazioni in materia di diritto
d’autore sfruttano appieno la rete internet in ragione
della natura immateriale dei beni scambiati, che possono essere trasferiti nel cyberspazio
azzerando i costi delle copie aggiuntive che dovrebbero essere sostenuti, ad esempio, per
produrre la copia fisica di un quotidiano.
Secondo recenti indagini IPSOS/FAPAV (giugno 2024), nel 2023 i danni della pirateria
rappresenterebbero la perdita in termini di fatturato per le aziende interessate, con una
lavoro.
Tra le modalità di accesso ai contenuti illeciti, si segnala il ricorso a I.P.TV. illecite, TV che
diffondono contenuti attraverso la rete internet, che si conferma fenomeno di assoluto rilievo
nel contesto della pirateria audiovisiva nel nostro Paese. La Legge 14 luglio 2023, n. 93
recante “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della diffusione illecita di contenuti
tutelati dal diritto d’autore mediante le reti di comunicazione elettronica”, delinea un quadro
normativo in cui il legislatore ha inteso contrastare la proliferazione di illeciti connessi alla
violazione del diritto d’autore online e il fenomeno della pirateria in rete, mediante una
piattaforma tecnologica unica con funzionamento automatizzato.
Tra le novità più rilevanti, introdotte da tale previsione normativa, vi è il riconoscimento di
poteri all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (A.G.COM.), che può ordinare ai
prestatori di servizi di disabilitare l’accesso ai contenuti diffusi abusivamente, tramite il
blocco dei nomi di dominio e del traffico di rete verso gli indirizzi I.P. (Internet Protocol)
ricondotti ad attività illecite, impedendo contestualmente anche ogni altro successivo
collegamento.
28 Relazione presentata il 14 marzo 2024 .
II provvedimento emesso dall’Autorità deve essere eseguito nell’immediatezza e, in ogni caso,
entro il termine massimo di 30 minuti dalla notifica, disabilitando la risoluzione D.N.S.
(Domain Name System) dei nomi di dominio e adottando le misure tecnologiche e
organizzative necessarie per impedire agli utenti la fruizione dei contenuti diffusi
abusivamente. Al riguardo, l’Autorità ha adottato la delibera 189/23/CONS che disciplina la
tutela del diritto d’autore in riferimento alle manifestazioni sportive, prevedendo, tra l’altro,
che l’esame delle segnalazioni provenienti dai titolari dei diritti possa essere effettuato
avvalendosi della collaborazione del personale della Guardia di Finanza.
Nel mese di settembre 2024 è stato sottoscritto un protocollo operativo tra la Procura della
Repubblica di Roma, l’A.G.COM e la Guardia di Finanza, che, nell’ambito della gestione
operativa della piattaforma “Piracy Shield” (Scudo Antipirateria), prevede che l’A.G.COM
“… trasmetta alla Procura, avvalendosi del Nucleo Speciale Beni e Servizi che provvederà a
redigere singola comunicazione di notizia di reato sulla base degli elementi informativi
acquisiti, il file contenente l’elenco dei provvedimenti di disabilitazione adottati e delle
risorse oscurate…”.
Nel periodo 1° gennaio 2023 – 31 dicembre 2024, i Reparti del Corpo, nel corso di 589
d’autore, denunciando alle Procure della Repubblica 2.166 persone.
Collaborazione con altri attori istituzionali
La lotta al fenomeno della contraffazione impone di “fare rete” tra i diversi attori istituzionali
e privati coinvolti nelle attività di prevenzione e repressione della contraffazione. In questo
ambito, la Guardia di Finanza collabora costantemente con la Direzione Generale per la
Proprietà Industriale – Ufficio Italiano Brevetti e Marchi nonché con la Direzione Generale
Consumatori e Mercato del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (M.I.M.I.T.). Presso
il citato Ministero è attiva, inoltre, la Linea Diretta Anticontraffazione, gestita dai militari
della Guardia di Finanza in servizio presso l’ufficio dell’Ufficiale di collegamento presso il
M.I.M.I.T., che offre, gratuitamente, ai consumatori e alle imprese, in particolare di piccole
e medie dimensioni, assistenza e informazioni sugli strumenti di tutela previsti dalla
normativa in caso di violazione dei diritti di proprietà industriale (marchi, brevetti e disegni),
anche al fine di consentire l’attivazione di procedure di contrasto a livello nazionale e
internazionale.
La Guardia di Finanza partecipa, altresì, alle attività del Consiglio Nazionale per la Lotta alla
Contraffazione e all’Italian Sounding (C.N.A.L.C.I.S.) e, in particolare, alla Commissione
Consultiva Permanente delle Forze dell’ordine e ai Gruppi di Lavoro costituiti in seno al
Consiglio.
Campagne di sensibilizzazione
Le attività di repressione delle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale, per quanto mirate
e incisive, non sono da sole sufficienti ad arginare un fenomeno particolarmente capillare e
pervasivo. Un ruolo sempre più determinante ai fini del suo contrasto e delle altre violazioni
penali collegate è certamente rappresentato dalle campagne di comunicazione e
sensibilizzazione rivolte ai consumatori, promosse da Istituzioni e Associazioni di categoria
impegnate nella tutela di tali diritti.
Il consumatore, spesso consapevole delle scelte di acquisto di merce contraffatta, è il soggetto
verso il quale orientare le attività di sensibilizzazione, allo scopo di informarlo circa il ruolo
decisivo che svolge per un’efficace lotta alla contraffazione.
Proprio per tale ragione, la Guardia di Finanza affianca da tempo ai tradizionali interventi
repressivi, condotti nell’ambito di numerose e articolate indagini, anche di carattere
internazionale, iniziative volte alla diffusione della cultura della legalità; a tal fine, sono
costanti, negli anni, le campagne di sensibilizzazione promosse dal Corpo, soprattutto a
favore dei giovani consumatori, nell’ambito delle iniziative di educazione alla legalità
promosse ed organizzate presso gli istituti scolastici di ogni ordine e grado. Tra esse, la
“Giornata per la lotta alla contraffazione per gli studenti”, organizzata presso istituti di
istruzione del Corpo, finalizzata alla diffusione di una maggiore consapevolezza sui temi della
contraffazione e del falso “Made in Italy”, nonché ad accrescere, tra le nuove generazioni, la
conoscenza del valore della proprietà industriale.
Come i cittadini possono dialogare con la Guardia di Finanza
Il Sistema Informativo Anticontraffazione (S.I.A.C.), tramite la funzionalità SIAC cittadini,
garantisce la possibilità di dialogare con la Guardia di Finanza, che mette a disposizione
dell’utenza indicazioni e consigli pratici, utili all’orientamento e all’informazione per evitare
l’acquisto di prodotti contraffatti o pericolosi. Il funzionamento è sostanzialmente quello di
un sito web navigabile secondo le modalità standard di utilizzo dei contenuti multimediali,
con una fruizione libera che consente a ogni cittadino di accedere ai contenuti del portale
pubblico. L’applicativo, inoltre, attraverso la funzionalità S.I.A.C. Aziende, consente ai titolari
di privativa industriale e intellettuale di collaborare attivamente all’azione di prevenzione e
contrasto mediante l’invio di elementi informativi sui propri prodotti (immagini, schede
tecniche, perizie e consulenze tecniche), di pronta consultazione per i militari del Corpo
operanti sul territorio. Persegue, infine, l’obiettivo di realizzare forme di collaborazione e
scambio informativo con i titolari dei diritti di privativa industriale, nell’ottica di supportare
l’operatività dei Reparti territoriali e rendere maggiormente efficace l’azione di tutela.
Di seguito, si riportano alcuni degli interventi maggiormente significativi volti al contrasto
dei fenomeni criminali in argomento.
Contraffazione
Aprile 2024 – Il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche, con
il supporto dei Reparti delle province di Torino, Bologna, Ascoli Piceno,
Napoli, Palermo e Cosenza, ha eseguito un decreto di perquisizione
personale, informatica e locale nei confronti di 15 persone, ritenute
responsabili di contraffazione per aver commercializzato online orologi
contraffatti di marchi prestigiosi. Le indagini, che hanno preso avvio da
un’analisi svolta in collaborazione con l’Associazione italiana per la tutela
della proprietà intellettuale (INDICAM) e con l’Associazione italiana
produttori e distributori di orologeria (ASSOROLOGI), hanno consentito di
individuare una particolare tipologia di frode, denominata “Hidden Links”:
il venditore di merce contraffatta promuove sui canali social i propri articoli
come originali, utilizzando immagini ufficiali di noti brand dell’orologeria,
ma a queste è associato un codice identificativo che reindirizza l’acquirente
su un catalogo di prodotti contraffatti. Nel corso dell’operazione sono state
oscurate 163 risorse digitali presenti su X, lnstagram, Facebook, Telegram e
altri siti internet ed è stato eseguito il sequestro di 77 orologi di lusso e di
numerose apparecchiature (smartphone, PC, tablet) utilizzate per
perfezionare l’attività illecita.
Contraffazione
Made in Italy
Frodi agroalimentari
Novembre 2024 – La Compagnia Pronto Impiego di Aversa, nell’ambito
dell’operazione denominata “El fuego delle firme”, ha eseguito un’ordinanza
applicativa di misure cautelari personali nei confronti di 15 persone (delle
quali 5 agli arresti domiciliari, 7 con obbligo di dimora e 3 con obbligo di
presentazione presso gli Uffici di polizia giudiziaria), ritenute responsabili
del reato di associazione per delinquere dedita alla commercializzazione
online di capi di abbigliamento, calzature e accessori moda recanti dei marchi
contraffatti. Nel corso dell’operazione, è stato eseguito un provvedimento di
sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, anche per equivalente, del
euro. Più in particolare, l’indagine trae origine da un’attività di polizia
giudiziaria delegata dalla Procura della Repubblica di Napoli, che ha
consentito di sequestrare 4.481 capi d’abbigliamento, accessori e calzature
contraffatti e di risalire all’intera filiera illecita dell’organizzazione criminale
dedita alla commercializzazione online dei prodotti contraffatti, provenienti
dalla Repubblica Popolare Cinese e dalla Turchia. Si è accertato, inoltre, che
i sodali della compagine criminale erano anche impegnati nella gestione di
pagine Instagram per pubblicizzare e vendere le merci in loro possesso. In
tale contesto, è stato, altresì, accertato come le spedizioni agli acquirenti
finali fossero effettuate tramite corrieri e/o pacchi postali, con pagamenti in
contanti alla consegna, tramite il “sistema del contrassegno”, così da eludere
i controlli e rendere ancor più difficoltosa la ricostruzione delle relative
transazioni finanziarie.
Il Gruppo Pronto Impego di Torino, al termine di una mirata attività
investigativa, ha sequestrato oltre 1.300 motoveicoli e circa 13.000 ricambi
per motocicli che, benché avessero apposti dei simboli tipici del “Made in
Italy”, erano in realtà stati interamente prodotti e successivamente importati
dall’Asia. II valore dei beni sequestrati ammonta, al prezzo di vendita al
di alcuni motoveicoli riportanti simboli che ne richiamavano l’origine italiana
ma che, a seguito degli accertamenti esperiti, sono risultati di provenienza
estera. In particolare, la merce, prodotta in Estremo Oriente, è stata
successivamente importata nel territorio nazionale all’interno di imballaggi
privi di indicazioni in merito alla loro effettiva provenienza. L’attività
investigativa ha consentito di ricostruire l’intera filiera distributiva e di
individuare un deposito in provincia di Pavia, gestito da un imprenditore di
nazionalità cinese, al cui interno sono stati rinvenuti i prodotti illegali pronti
per essere commercializzati con il simbolo della bandiera italiana. Il titolare
dell’azienda è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per i reati di frode in
commercio e vendita di prodotti industriali con segni mendaci, in violazione
alla normativa di settore a tutela del “Made in Italy”.
Aprile 2024 – Militari della Guardia di Finanza, in forza al Nucleo
Speciale Beni e Servizi, hanno concluso la progettualità “MIELE”, volta
al contrasto dell’illecita produzione, importazione e commercializzazione
di miele nel territorio nazionale. Gli interventi eseguiti dai Reparti
territoriali nell’ambito della citata progettualità, svolti in sinergia con
l’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e della Repressione Frodi
dei prodotti agroalimentari (I.C.Q.R.F.), hanno consentito di sequestrare
356 tonnellate di miele, per un controvalore commerciale superiore a
evitandone cosi l’immissione sul mercato.
Frodi agroalimentari
Sicurezza prodotti
Diritti d’autore
Settembre 2024 – Militari della Guardia di Finanza, in forza al Nucleo di
Polizia Economica e Finanziaria di Torino, hanno concluso una mirata attività
investigativa per il contrasto delle frodi agroalimentari ed a tutela del “Made
in Italy”, che ha riguardato la commercializzazione, su tutto il territorio
nazionale, di sementi da orto (principalmente semi di pomodoro, peperone e
peperoncino) di origine extra Europea, riportanti sulle relative confezioni
segni, figure e immagini atti a indurre il consumatore a ritenere che il prodotto
fosse di origine italiana. In particolare, l’attività di indagine ha consentito di
ricostruire la filiera relativa all’importazione dall’estero delle sementi, che
sono state successivamente confezionate con imballi recanti la bandiera
tricolore ed indicazioni che richiamavano il territorio italiano, anche con
fallace evidenziazione delle Regioni di provenienza, nonché le denominazioni
di numerosi prodotti agroalimentari tradizionali, quali, tra gli altri, il
pomodoro costoluto fiorentino, il pomodoro San Marzano, il pomodoro
padano, il peperone quadrato d’Asti ed il peperoncino piccante calabro. A
conclusione delle investigazioni sono state sottoposte a sequestro 8,3
tonnellate di sementi, confezionate in circa 218.000 buste, destinate alla
successiva vendita sul mercato nazionale. Per le violazioni summenzionate
sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria 2 persone, ritenute responsabili
del reato di cui all’art. 517 del codice penale (Vendita di prodotti industriali con
segni mendaci) in relazione all’art. 4, comma 49, della Legge 24 dicembre
2003, n. 350.
Agosto 2024 – Militari della Guardia di Finanza, in forza al Gruppo di Padova,
presso un grossista, in quanto carenti delle informazioni minime per il
consumatore previste dal Codice del Consumo. In particolare, è stato accertato
che i prodotti, di origine cinese, prevalentemente penne, astucci, bracciali e
collane, sono stati immessi in commercio senza le prescritte indicazioni
relative alle caratteristiche merceologiche, all’eventuale presenza di materiali
o sostanze che possono arrecare danno nonché dei dati dell’importatore o del
produttore e, in alcuni casi, con informazioni nella sola lingua cinese. Per tali
irregolarità, il titolare del deposito è stato segnalato, quale legale
rappresentante della società, alla locale Camera di Commercio per l’avvio del
procedimento amministrativo sanzionatorio.
Ottobre 2024 – Militari della Guardia di Finanza, in forza al Nucleo di Polizia
Economico e Finanziaria di Torino, nel corso di una mirata attività d’indagine
nel settore della tutela del diritto di autore, delegata dalla Procura della
Repubblica di Torino con particolare riguardo al fenomeno del c.d.
“retrogaming”, hanno concluso l’operazione denominata “Coin-up”, che ha
permesso di ricostruire la filiera commerciale e produttiva di console di gioco
contenenti software illegali, in quanto privi di autorizzazione dalle aziende
titolari dei diritti, tra le quali le più note del settore. Le attività di accertamento
hanno interessato anche i depositi di AMAZON Logistica Italia S.r.l.,
consentendo di sequestrare, a partire da dicembre 2023, 654 console di gioco
denuncia di 9 persone all’Autorità Giudiziaria in relazione ai reati di cui agli
articoli 474 (introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi),
515 (frode in commercio), 648 (ricettazione) del codice penale e 171-ter,
comma 1, lett. c), della legge n. 633/1941 (legge sul diritto d’autore). Inoltre,
sono state contestate sanzioni amministrative per un ammontare complessivo
POLIZIA DI STATO
L’attività della Direzione Centrale Anticrimine
La contraffazione dei prodotti è un’attività criminosa che riguarda ormai tutti i settori produttivi
e desta l’interesse delle organizzazioni criminali, anche di matrice mafiosa, che dimostrano di
avere una costante capacità di adattamento ai continui cambiamenti del mercato, in ambito
nazionale e internazionale, riuscendo a diversificare le proprie attività e creando un circolo
indissolubile tra la gestione delle stesse ed il reinvestimento di capitali nel circuito economico.
Le organizzazioni criminali, avvalendosi di collaudate tecniche sofisticate e ingannevoli, hanno
sviluppato modelli di business criminali che si fondano sulla dispersione geografica dei prodotti
contraffatti, sull’elevato numero di transazioni commerciali internazionali, sull’utilizzo di
tecniche sempre più sofisticate per eludere i controlli doganali, sulla frequente commistione tra
attività legali e illegali, atteso che gli articoli sono realizzati anche dalle stesse aziende che
producono gli originali e la stessa rete di distribuzione legale ne consente la vendita.
Le mafie, in particolare la Camorra, sono fortemente attratte dal settore della contraffazione,
che consente di incamerare notevolissimi profitti, con rischi limitati, con la possibilità di
reinvestire i proventi delle altre attività illecite in complesse operazioni di riciclaggio
internazionale di denaro. In tale contesto, uno specifico settore di particolare interesse per le
organizzazioni mafiose è quello del commercio illegale di tabacchi lavorati, che riguarda sia il
contrabbando di prodotti autentici sia quello di sigarette contraffatte, che sfuggono alle
normative sulla qualità dei prodotti, rivelandosi ancora più dannose per i consumatori.
L’attività della Direzione Centrale per la Polizia Scientifica e la Sicurezza Cibernetica
Nell’attuale panorama criminoso e, in particolare, in materia di
contraffazione, si registra una significativa evoluzione di alcune
condotte delittuose sempre più caratterizzate dall’utilizzo di nuove
tecnologie informatiche, fra cui i software di intelligenza
artificiale che costituiscono, da un lato, un’importante risorsa
tecnologica e, dall’altro, una potenziale fonte di minaccia,
connessa al rischio di un uso indebito e distorto. La Polizia Postale
e per la Sicurezza Cibernetica ne ha infatti riscontrato il crescente
utilizzo in materia di cybercrime, specie nei reati finanziari, ma anche per alimentare campagne
di disinformazione, con la manipolazione di video, audio e foto capaci di trarre in inganno la
collettività, per estorcere denaro alle vittime, ricattate ad esempio mediante immagini sessuali
generate dall’intelligenza artificiale o per la creazione di malware29 adattivi e auto-addestranti,
in grado di controllare la presenza, all’interno dei sistemi violati, di software antivirus e di
contrastarne l’azione.
Il termine malware indica un programma informatico dannoso, utile per compromettere o sfruttare qualsiasi tipo di
dispositivo, servizio o rete programmabile. I criminali informatici di solito lo usano per recuperare dati ed informazioni sensibili
da utilizzare per fini illeciti.
Al momento l’utilizzo più diffuso di tale tecnologia si registra nella realizzazione di deep fake30
(foto, video e audio) all’interno dei più comuni social network, mediante l’uso fraudolento di
volti di personaggi politici o dello spettacolo, al fine di realizzare truffe in materia di falsi
investimenti finanziari, finte proposte di lavoro, C.E.O31 fraud nonché per l’apertura
fraudolenta di conti correnti bancari attraverso procedure ingannevoli di identificazione del
cliente.
Con specifico riferimento alle violazioni in materia di proprietà intellettuale e tutela del
copyright, l’intelligenza artificiale è in grado di impattare in modo significativo l’attuale
panorama investigativo, da un lato offrendo strumenti utili per contrastare la produzione e la
distribuzione di beni falsificati, dall’altro essendo in grado di agevolare le attività illecite. Fra i
rischi specifici legati all’uso dell’intelligenza artificiale in materia di contraffazione, possiamo
citare ancora una volta i deepfakes, attraverso i quali si possono agevolare le truffe mediante la
falsificazione di messaggi e contenuti a carattere promozionale/pubblicitario; in particolare, i
loghi, i prodotti o i marchi possono essere contraffatti attraverso la manipolazione digitale di
immagini, video e audio.
L’utilizzo dell’intelligenza artificiale, inoltre, può contribuire
alla creazione di prodotti contraffatti maggiormente sofisticati
rispetto a quanto non sia avvenuto in passato, soprattutto nei
casi in cui gli autori dei delitti sfruttino programmi di machine
learning, ossia sistemi che apprendono o migliorano le
performance in base ai dati che utilizzano o reti neurali in
grado di prendere decisioni in modo simile al cervello umano.
Detti strumenti consentono di riprodurre loghi e marchi con
un’elevatissima precisione nei dettagli, tale da rendere il prodotto contraffatto difficilmente
distinguibile da quello autentico. Inoltre, il ricorso all’intelligenza artificiale potrebbe
contribuire a ridurre i costi di produzione dei prodotti contraffatti, ottimizzando il processo di
contraffazione sotto il profilo della capacità produttiva e della distribuzione su larga scala,
attraverso il miglioramento della gestione delle scorte, dello sfruttamento dei canali di vendita
online e del perfezionamento delle strategie di identificazione sul web dei potenziali clienti.
Un altro rischio significativo è rappresentato dall’uso
dell’intelligenza artificiale per aggirare o falsificare i sistemi di
tracciabilità che le aziende utilizzano per garantire l’autenticità dei
prodotti. Ciò può avvenire attraverso la manipolazione dei codici
QR (Quick Response) o delle etichette NFC (Near Field
Communication), che i consumatori utilizzano per verificare
l’autenticità di un prodotto: con l’intelligenza artificiale, i
falsificatori possono creare codici che appaiono legittimi ma che,
in realtà, rimandano a prodotti falsi o a siti web ingannevoli.
Sotto il profilo specifico dei controlli di autenticità e dei sistemi di rilevamento dei falsi,
l’intelligenza artificiale potrebbe essere utilizzata anche per generare dichiarazioni di garanzia
non autentiche o falsi certificati di autenticità da distribuire insieme ai prodotti contraffatti. Se
da un lato le nuove tecnologie sono foriere di rischi e insidie, dall’altro possono costituire un
potente strumento e un prezioso alleato per contrastare la contraffazione. Ad esempio, l’utilizzo
di software basati su A.I. può consentire il riconoscimento di un prodotto falso o di rilevare un
deepfake.
30 Il deepfake è una tecnica informatica, che, sfruttando la sintesi dell’immagine umana fondata sull’intelligenza artificiale,
combina e sovrappone immagini e video esistenti al fine di ideare un falso.
31 Chief Executive Officer.
Smart contracts: vantaggi e problematiche
Fra le nuove tecnologie che possono costituire uno strumento di contrasto della contraffazione
figurano anche gli smarts contracts. Questi funzionano principalmente su piattaforme
blockchain, che forniscono un ambiente decentralizzato e sicuro per l’esecuzione del codice.
La blockchain è un registro distribuito che protocolla in modo sicuro tutte le transazioni e le
attività, rendendo praticamente impossibile la manipolazione dei dati. La combinazione di
smart contracts e blockchain crea un sistema dove le transazioni possono essere eseguite in
modo trasparente e soprattutto tracciabile.
Gli smart contracts offrono numerosi vantaggi rispetto ai contratti tradizionali: prima di tutto,
eliminano la necessità di intermediari come avvocati o notai, riducendo significativamente i
costi e i tempi di esecuzione. Inoltre, essendo basati su codice informatico, riducono il rischio
di errori umani e interpretazioni ambigue. La loro natura automatica garantisce che le
condizioni del contratto siano rispettate rigorosamente, riducendo la possibilità di frodi. La
trasparenza e l’immutabilità della blockchain forniscono un ulteriore livello di sicurezza,
rendendo gli smart contracts ideali per applicazioni dove la sicurezza e l’affidabilità sono
fondamentali. Questo cambiamento non solo riduce significativamente i tempi e i costi di
transazione, ma minimizza anche il rischio di frodi e disaccordi, poiché le condizioni del
contratto vengono codificate in modo immutabile e verificabile. Inoltre, la trasparenza e
l’immutabilità offerte dalla blockchain assicurano che tutte le parti coinvolte possano
monitorare in tempo reale lo stato del contratto, aumentando la fiducia e la sicurezza nel suo
adempimento.
Nel campo della proprietà intellettuale, gli smart contracts possono facilitare la concessione di
licenze per i diritti di autore. Le condizioni contrattuali sono predeterminate, riducendo costi e
intermediari e promuovendo un rapporto diretto tra autori e utenti. Grazie a tali strumenti, gli
utenti possono acquistare legalmente licenze per usare un brano musicale o leggere un libro,
con il compenso che viene automaticamente trasferito agli autori, proteggendo così i diritti della
proprietà intellettuale e riducendo il rischio di pirateria.
Analogamente nella filiera produttiva dei marchi maggiormente interessati dai fenomeni di
contraffazione, l’utilizzo degli smart contracts nel tracciamento delle varie fasi della
produzione può garantire l’integrità della notorietà del brand, interrompendo ogni tentativo di
falsificazione del prodotto allorché tutte le fasi produttive e distributive sono tracciabili e
individuabili sulla blockchain, non modificabile. L’utilizzo dello smart contract garantisce la
genuinità del prodotto anche al retail finale, per il quale il pagamento della merce va a buon
fine solo se il contratto intelligente rileva l’integrità dell’intera filiera produttiva.
N.F.T. (Non Fungible Token): cosa sono, punti di forza e criticità
Un ruolo particolarmente innovativo e significativo in materia di gestione della proprietà, tutela
del copyright e lotta alla contraffazione è potenzialmente svolto anche dal cosiddetto NFT, che
rappresenta l’acronimo di Non Fungible Token, letteralmente “gettone non copiabile”, cioè
qualcosa di unico che non può essere sostituito da altro.
La caratteristica dell’N.F.T. è quella di essere scritto e
registrato su blockchain ma, a differenza delle
criptovalute come Bitcoin o Ethereum, che sono
fungibili, gli N.F.T. sono unici e non intercambiabili.
Ogni N.F.T. ha un’identità digitale che lo distingue
dagli altri e può essere comprato, venduto o scambiato;
essendo registrato sulla blockchain, che è un registro
pubblico e immutabile, ogni N.F.T. ha una “traccia”
digitale che ne certifica l’origine e la proprietà.
Se un’opera d’arte o un prodotto digitale è stato venduto come N.F.T. è possibile risalire alla
sua creazione, verificando che sia autentico e non una copia contraffatta; ciò significa che chi
acquista un N.F.T. ha la certezza di possedere una versione originale dell’opera, anche se una
copia digitale di questa può essere distribuita liberamente.
Più precisamente, gli N.F.T. sono utilizzati e scambiati, all’interno di negozi virtuali
(marketplace), per rappresentare l’atto di proprietà e il certificato di autenticità di un bene unico
del mondo reale, come opere d’arte, musica, giochi e collezioni di qualsiasi tipo, o di opere
digitali, consentendo agli artisti, ai creatori di contenuti e ai collezionisti di monetizzare e
scambiare i loro lavori in modo sicuro grazie alla tecnologia della blockchain, per sua natura
decentralizzata e non modificabile né controllabile dall’esterno.Va evidenziato, però, che
questo risultato si raggiunge se le piattaforme di scambio N.F.T. implementano misure di
controllo per prevenire la vendita di N.F.T. contraffatti, come la verifica dell’identità degli artisti
o la necessità di fornire prove di originalità prima di consentire la creazione dell’ N.F.T..
Non tutte le piattaforme sono rigorose e quindi la protezione contro la contraffazione dipende
anche dalla buona pratica di chi crea e compra gli N.F.T.. Gli investitori, pertanto, dovranno
prestare massima attenzione a chi si rivolgono, per evitare di acquistare certificati fondati su
blockchain improvvisate, scarsamente decentralizzate e conseguentemente inaffidabili o che
potrebbero essere dismesse in futuro.
È quindi buona prassi procedere ad attente verifiche sia
con riguardo alla blockchain che al marketplace. Va poi
considerato che non tutti gli N.F.T. sono uguali dal
punto di vista del contenuto giuridico e dei diritti che
racchiudono al loro interno. Quasi mai con un N.F.T. si
acquistano, ad esempio, gli ulteriori diritti d’autore,
come quello di pubblicazione, riproduzione o
elaborazione dell’opera.
Questi ultimi solitamente non sono regolamentati e/o inclusi e, anzi, più correttamente si può
affermare che l’N.F.T., in realtà, tutela la specifica copia informatica che ne è oggetto (vale a
dire quella avente la medesima sequenza hash) e non anche una sua copia ulteriore. Ad esempio,
il compratore a volte acquisisce solo il diritto di visualizzare l’opera digitale, in altri casi anche
quello di rivenderla; nel caso si lamenti violazione del copyright, sarà difficile ottenere tutela
legale, specie a livello transnazionale, per motivi connessi ad eventuali risarcimenti o per
diverse regolamentazioni normative. Il sistema tecnologico che ruota attorno agli N.F.T. è,
quindi, aggirabile ed affidato al rapporto fiduciario fra autore dell’opera ed acquirente, nonché
alla capacità delle parti di verificare accuratamente la provenienza e l’autenticità dei beni digitali
associati oltre alla legittimità dell’emittente.
Pertanto, se tecnicamente e teoricamente non è possibile contraffare un token non fungibile nel
senso tradizionale del termine, poiché un N.F.T. è unico e registrato su una blockchain che
garantisce l’autenticità e la proprietà verificabile del token, ci sono tuttavia molti modi
attraverso i quali il sistema può essere aggirato o sfruttato fraudolentemente, ad esempio
creando un N.F.T. basato su un’opera d’arte clonata o copiata, vendendolo come se fosse
autentico. La copia contraffatta sarà commercializzata su falsi marketplace o utilizzando
account fake su piattaforme legittime. Si sono verificati casi in cui è stato compromesso
l’account del titolare del diritto, con attacchi hacker per creare o vendere N.F.T. non autorizzati.
Modus operandi: componente associativa e transnazionale
Sempre più frequentemente, in materia di contraffazione, si rileva la componente associativa
degli autori delle condotte criminose che, nella maggioranza dei casi, operano su scala
transnazionale. Questi elementi rendono difficoltosi la prevenzione ed il contrasto dell’azione
criminosa da parte degli organi investigativi, in considerazione del necessario coinvolgimento
di Paesi terzi e della maggiore complessità dell’azione delittuosa; queste compagini criminali
si caratterizzano per un’articolata organizzazione ed una capillare distribuzione dei ruoli.
Recentemente, è stata portata a termine con successo
un’operazione della Polizia Postale e per la Sicurezza
Cibernetica, volta al contrasto del fenomeno delle I.P.TV
illegali, che ha coinvolto numerosi Paesi stranieri ed ha
consentito di smantellare una complessa infrastruttura
informatica, dedita allo streaming illegale di segnali
audiovisivi e contenuti multimediali ad accesso
condizionato. L’I.P.TV (Internet Protocol Television)
rappresenta una pratica sempre più diffusa della pirateria audiovisiva, considerata un’industria
multimiliardaria. Questa attività è per sua natura globale, parzialmente anonima, in continua
evoluzione, e caratterizzata da una crescente sofisticazione e complessità.
Nel caso di specie, con un sofisticato sistema informatico venivano illegalmente captati e
rivenduti i palinsesti live ed i contenuti on demand protetti da diritti televisivi, di proprietà delle
più note piattaforme televisive nazionali ed internazionali.
Il sodalizio criminale che gestiva tale infrastruttura, presente in Italia e con ramificazioni in
Regno Unito, Olanda, Svezia, Svizzera, Romania, Croazia e Cina, era strutturato su un legame
associativo secondo un modello organizzativo di tipo verticistico, caratterizzato dalla presenza
di sodali che rivestivano ruoli distinti e ben precisi, con la finalità di realizzare una serie
indeterminata di reati, concernenti lo streaming illegale di contenuti audiovisivi mediante
I.P.TV, accesso abusivo a sistema informatico, frode informatica e riciclaggio.
servizio illegalmente ad oltre 22 milioni di utenti finali. Nel corso dell’operazione sono stati
sequestrati oltre 2.500 canali illegali e server che gestivano la maggior parte dei segnali illeciti
euro in contanti.
ANCI (ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMUNI ITALIANI)
Da tempo A.N.C.I. ha avviato specifiche attività sul tema dell’anticontraffazione, in
considerazione dell’importanza del fenomeno e delle sue ricadute economiche e sociali sui
territori. Un’interlocuzione diretta con i Comuni e le Polizie Locali, che hanno tra i punti di
forza la capillarità e la puntuale conoscenza della realtà territoriale, permette di acquisire
informazioni dettagliate su quanto accade nel nostro Paese, dal Nord al Sud Italia.
Il Programma di Azioni Territoriali Anticontraffazione
Da diversi anni, a seguito della sottoscrizione di uno specifico Protocollo d’intesa, è partita una
collaborazione tra l’A.N.C.I. e il M.I.M.I.T., diretta alla promozione della legalità e al contrasto
del fenomeno della contraffazione. È nato così il Programma di “Azioni Territoriali
Anticontraffazione”, che si è dispiegato a partire dal 2010, in due edizioni e relative tranche di
finanziamento, e fa parte della strategia nazionale definita nel C.N.A.L.C.I.S.. Il citato
programma, promosso da A.N.C.I. e M.I.M.I.T. e messo in campo nei Comuni italiani, è basato
un’alleanza centro – territorio, nella consapevolezza che i comuni e le Polizie Locali possono
svolgere un ruolo di primo piano in quanto, più di ogni altro livello istituzionale, godono di
una condizione di prossimità con i cittadini e possiedono informazioni e competenze circa
le specificità e le caratteristiche peculiari dei territori;
un’alleanza con i cittadini. Questa non si basa solo sul contrasto alla contraffazione nelle sue
tre dimensioni di produzione, diffusione e consumo, ma l’elemento chiave è l’attività di
prevenzione attraverso una seria e costante, opera di informazione e comunicazione per
rendere il cittadino/consumatore consapevole su ciò che acquista, sulla sicurezza dei prodotti
e sui rischi per la salute. È necessario un cambiamento culturale per la tutela della salute dei
cittadini, in quanto l’acquisto di merci contraffatte spesso non è percepito in tutte le sue
dannose conseguenze per la collettività.
In particolare, il Secondo Programma di Azioni Territoriali Anticontraffazione, partito a seguito
dell’accordo rinnovato nel 2017, ha coinvolto 15 Comuni italiani (12 comuni capoluogo
metropolitano più 3 comuni capoluogo di provincia), con attività dispiegate nell’anno 2021 in
territori in cui vivevano complessivamente 9 milioni di italiani. Sono state 3 le misure di
intervento realizzate nelle città: attivazione nucleo G.O.A.C. e attività di contrasto, scambio di
personale tra comandi di Polizia Locale, attività preventive/comunicazione.
Attività dei G.O.A.C.
L’attivazione dei “Gruppi Operativi Anticontraffazione” (G.O.A.C.) è la novità significativa
del Secondo Programma, sperimentazione unica nel suo genere, che ha consentito la
costituzione di una rete di nuclei specializzati delle Polizie locali nelle maggiori città del nostro
Paese. Grazie al Programma, i G.O.A.C. contano oltre 260 unità di personale dedicato e
formato.
Di questi, 50 sono i cosiddetti tutor, selezionati dalle città capoluogo metropolitano con il ruolo
di coordinamento del personale. Il lavoro dei citati Gruppi ha prodotto significativi risultati sul
fronte dell’attività di contrasto al fenomeno della contraffazione, dal Nord al Sud del Paese, con
operazioni in esercizi commerciali, nei mercati e nei centri storici che hanno portato al sequestro
di merci contraffatte.
Importante è anche l’attività di tipo
investigativo. Nonostante la conclusione del
Secondo programma, i G.O.A.C. rimangono
operativi nelle città e continuano a svolgere
quotidianamente il loro lavoro. L’esperienza
del Secondo Programma ha permesso di fare
rete e di produrre significativi risultati anche
di collaborazione tra i G.O.A.C. di città
diverse. Tra le attività info investigative,
riveste una posizione di rilievo un’attività
iniziata a fine 2023, ma ancora in corso relativamente alle vicende giudiziarie, che ha visto la
collaborazione tra i G.O.A.C. di Roma, Milano e Napoli. L’indagine, partita da un negozio di
scarpe ubicato in una delle vie dello shopping di lusso del centro storico romano, che vendeva
prodotti falsi di grandi brand, ha portato a scoprire che il titolare gestiva un altro negozio fisico
a Napoli, sempre ubicato in zona centrale. Ad entrambi i negozi erano correlati due siti di ecommerce che esponevano una vasta gamma di capi di abbigliamento ed accessori di brand di
perquisizioni, che hanno portato al sequestro di grandi quantitativi di merci, sono stati
recuperati anche oltre 205.000 euro in denaro contante, provento dell’attività illecita. Entrambi
i siti di e-commerce sono stati oscurati.
Attività condotte nell’anno 2023
L’A.N.C.I. pubblica annualmente il
Rapporto Nazionale sull’attività della
Polizia Locale. Dai dati dell’ultimo
Rapporto riferiti all’anno 2023,
provenienti da 152 Comuni tra
capoluogo di provincia e comuni sopra
i 50.000 abitanti, emerge come
l’anticontraffazione sia un’attività in
forte crescita (già dal 2021). Infatti, pur
rappresentando nel suo insieme solo
l’1% del totale delle attività amministrative svolte dalle Polizie Locali italiane, negli ultimi anni,
si è registrato un incremento notevole di sequestri di merci contraffatte. Le denunce fatte nel
2023 sono state 862, i sequestri o ritrovamenti 5.081 (la metà circa rispetto al precedente anno,
ma con un numero di oggetti sequestrati quasi in linea con quello dell’anno 2022, 676.538
rispetto ai 726.687 dell’anno 2022).
Attività condotte nell’anno 2024
Per il primo semestre dell’anno 2024, è stato realizzato un monitoraggio sull’attività
anticontraffazione svolta principalmente dai G.O.A.C.. Va considerato che i risultati operativi
complessivi sono eterogenei e non facilmente collazionabili e per questo non è ancora possibile
avere un dato consolidato che permetta un raffronto con l’anno precedente.
Di seguito, si riportano le principali evidenze nelle maggiori città italiane, relative al periodo
compreso tra gennaio e giugno 2024:
a Roma, l’attività di contrasto al fenomeno si esplica essenzialmente nei settori merceologici
di abbigliamento, pelletteria, accessori, materiale elettronico e giocattoli, venduti su supporti
di fortuna (cartoni o lenzuola) o banchetti improvvisati per strada. Nella maggior parte dei
casi i venditori sono persone extracomunitarie, spesso sprovviste di documenti, quindi anche
facili prede di chi ne sfrutta il lavoro. L’attività di contrasto è anche foriera di attività
investigative atte a risalire alla filiera, fino a rintracciare magazzini, depositi ed importatori.
Di minore rilevanza numerica, ma sicuramente di maggior impatto, sono le indagini condotte
sulle attività commerciali in sede fissa. In queste ultime, il prodotto contraffatto, sicuramente
di migliore fattura, viene venduto a prezzo definito “scontato”, cosa che attrae l’ignaro
acquirente;
a Milano, sono stati effettuati 99 sequestri per un totale di 100.525 pezzi, in prevalenza moda
ed elettronica;
a Torino, sono stati effettuati 232 sequestri per un totale di oltre 26.000 articoli tra custodie,
stampe, cover e pellicole per cellulari, abbigliamento e relativi accessori e giochi;
a Genova, sono stati effettuati 22 sequestri per un totale di 758 articoli, in prevalenza
abbigliamento;
a Bologna, sono stati effettuati 10 sequestri per un totale di 275 pezzi contraffatti (accessori,
calzature e telefonia);
a Firenze, sono stati sequestrati 25 chili di alimenti e in collaborazione con la ASL sono stati
effettuati due sequestri per circa 1.000 unità di merce alimentare;
a Napoli, sono stati effettuati 86 sequestri per oltre 5.000 articoli tra moda (3525 articoli),
elettronica (1325 articoli), giocattoli (68 articoli) e beni di consumo (162 articoli);
a Venezia, gli interventi presso i banchi di vendita hanno portato al sequestro di accessori di
abbigliamento contraffatti, provenienti da aziende operanti in un’altra città veneta;
a Trieste, città coinvolta nel secondo programma nazionale anticontraffazione, sono stati 50
i sequestri effettuati, tra generi alimentari e non, con una prevalenza di abbigliamento ed
elettronica, alimenti, giocattoli ed anche 7,5 kg di tabacco di contrabbando, non idoneo alla
vendita;
a Bari, nel primo semestre 2024 non sono stati effettuati sequestri di articoli contraffatti.
Settori, mercati di indagine e nuove progettualità
Sono molteplici i settori sui cui si è
concentrata l’attività anticontraffazione:
dall’incremento dell’attività investigativa,
in particolare approfondendo la ricerca
degli articoli segnalati come pericolosi
sulla piattaforma del sistema di allerta
“RAPEX”32, al tema della genuinità dei
prodotti posti in vendita nel settore
alimentare, al commercio anche nei settori
di abbigliamento, elettronica e cosmetica,
sia per quanto riguarda gli esercizi in sede
fissa che la vendita in forma ambulante.
32 A Bari si è proceduto ad incrementare l’attività investigativa, in particolare su tale piattaforma.
L’attività è concentrata principalmente nel mercato offline, anche se non manca quella online
(abbigliamento, cosmetici, accessori, calzature e hi-tech).
Nel biennio in esame, sono state realizzate attività che hanno visto un’azione di prevenzione e
di controllo del territorio sia in uniforme che in abiti civili, concentrate in particolar modo nei
fine settimana. Sono stati, inoltre, effettuati diversi interventi congiunti tra Polizia Locale, ASL,
Ispettorato del Lavoro e Forze di Polizia, nonché tra nuclei di Polizia Locale anche di città
diverse (G.O.A.C.). Significativo anche il ricorso ai sistemi civici di videosorveglianza, ai
social media mining, all’analisi forense di dispositivi informatici e siti web, nonché all’analisi
finanziaria dei flussi di denaro con sequestro di conti correnti di derivazione illecita.
L’attività di contrasto si è concentrata sul monitoraggio dei social network, sempre più sfruttati
da chi offre merce contraffatta, per la vendita del “falso di Qualità”, utilizzando come canale di
distribuzione privilegiato la fitta rete dei riders. Questi ultimi si prestano, sempre più spesso,
alla consegna di merce contraffatta direttamente al domicilio del consumatore finale. Oltre
all’utilizzo dei moderni mezzi digitali, l’attività della Polizia Giudiziaria in materia di
anticontraffazione si avvale dei controlli sul territorio, sia nelle aree mercatali sia nelle aree
della città già conosciute per la presenza di depositi e di laboratori di trasformazione o
confezionamento del falso, nonché dei controlli effettuati dalla Polizia Stradale sui riders.
Si è provveduto, inoltre, ad implementare la formazione del personale impegnato nel contrasto
del fenomeno ed a sensibilizzare la popolazione sul tema della contraffazione, promuovendo
specifici eventi pubblici nelle piazze delle principali città. Infatti, se le attività repressive sono
fondamentali al contrasto del mercato del falso, non da meno lo sono la sensibilizzazione della
cittadinanza, in particolar modo delle giovani generazioni, nonché la formazione degli
operatori, sempre più esperti in materia.Nel febbraio 2024, presso il Comando di Polizia Locale
di Bari, è stata organizzata, in collaborazione con INDICAM, una giornata di formazione del
personale alla quale hanno partecipato numerosi luxury brand. Nelle piazze della città di Bari
e di Monopoli si sono, altresì, svolti due eventi pubblici di sensibilizzazione sul tema della
contraffazione destinati alla popolazione.
POLIZIA LOCALE ROMA CAPITALE
Nell’ambito dell’anticontraffazione, le attività
della Polizia Locale di Roma Capitale,
analogamente alle altre Polizie Locali delle città
metropolitane, si concentrano principalmente
su sequestri eseguiti nelle vie ad alta densità
turistica e commerciale, oltre che nei mercati
rionali e nei litorali durante il periodo estivo.
I servizi di anticontraffazione svolti su strada
sovente sono stati forieri di informazioni che
hanno permesso di avviare attività investigative
mirate. La capillarità della presenza sul territorio, tesa a combattere il mercato del falso, ha
spinto i venditori a fare un upgrade relativamente alle modalità di vendita. Mentre in
passato i numerosi articoli venivano esposti su strada adagiati su supporti di fortuna (cartoni o
lenzuola), oggi i venditori si affidano a compravendite su prenotazione, tramite i social,
soprattutto per quelle merci contraffatte con una qualità tale da essere difficilmente distinguibili
dalle originali.
Questo cambiamento ha fatto sì che le attività investigative diventassero sempre più mirate, al
fine di risalire alla filiera ed individuare corrieri e fornitori. Con specifici servizi di O.C.P. sono
stati individuati appartamenti adibiti a magazzini, ove gli spedizionieri consegnavano i prodotti
falsi; intercettando le spedizioni presso le sedi operative dei corrieri, sono stati individuati i
magazzini di logistica ed infine i grossisti.
La costituzione del G.O.A.C. (Gruppo Operativo Anticontraffazione) ha fornito un grande
contributo allo svolgimento delle attività investigative. Il citato Gruppo è composto da
personale appartenente a tutti i gruppi territoriali e speciali, il quale, ricevendo formazione
e aggiornamenti periodici, ha acquisito competenze tali da riconoscere un “buon falso”. La
rete costituita attraverso i G.O.A.C. ha mostrato anche l’efficacia dell’integrazione tra attività
informativa e repressiva, i cui risultati si sono evidenziati in termini sia numerici, sia di qualità
ed incisività delle operazioni. Il G.O.A.C. presente sul territorio capitolino è integrato nel
contesto dei G.O.A.C. costituiti a livello nazionale nelle città metropolitane, la cui rete ha
consentito di ottimizzare le attività operative d’indagine, permettendo così di smantellare
organizzazioni criminali che operavano in luoghi e regioni diverse. Con l’espressione “fare
rete” si fa riferimento ad una strategia di lavoro comune tra le diverse Polizie Locali dislocate
sul territorio nazionale, tra loro interconnesse per il raggiungimento di obiettivi comuni.
A titolo esemplificativo, si riporta di seguito un’indagine che ha coinvolto il G.O.A.C. di Roma
Capitale e gli omonimi di Milano e di Napoli. Nello specifico, da Roma è partita un’ indagine
nei confronti di un negozio situato in un’importante via del centro storico in prossimità di Piazza
di Spagna, dove venivano vendute merci contraffatte di brand famosi. Dietro segnalazione e
grazie ai rapporti con I.N.D.I.C.A.M. (Associazione Italiana per la tutela della proprietà
intellettuale), siglati attraverso un protocollo d’intesa, sotto il patrocinio della Procura di Roma,
gli investigatori di alcuni brand colpiti hanno effettuato acquisti nel citato negozio, riscontrando
la falsità dei prodotti dopo opportune verifiche.
Le successive indagini hanno permesso così di risalire a tutte le attività commerciali intestate
al proprietario del negozio, risultato poi essere titolare anche di un altro esercizio analogo a
Napoli.
A ciascun punto vendita corrispondevano
rispettivi siti di e-commerce, dove erano
pubblicizzati e venduti i prodotti, con un giro
due siti di e-commerce si appoggiavano
ognuno ad una piattaforma con sede in
Lussemburgo, con un distaccamento italiano a
Milano. Le attività investigative, quindi,
seppur partite e coordinate da Roma, hanno
visto il coinvolgimento anche dei G.O.A.C.
dei capoluoghi della Lombardia e della
Campania. Il primo si è occupato dei due siti,
interfacciandosi direttamente con i referenti
della sicurezza per l’Italia della piattaforma di
supporto, mentre il secondo ha svolto attività investigative sul campo, in quanto le sedi delle
società facenti capo all’organizzazione criminale del falso si trovavano nel territorio campano.
In estrema sintesi, accertato che sia nei due punti vendita fisici che in quelli on-line, venivano
venduti capi di abbigliamento e calzature contraffatti, sono state delegate le perquisizioni nei
negozi, estese anche alle abitazioni dei soggetti coinvolti. Con la citata operazione sono stati
raggiunti importanti risultati, tra i quali il sequestro di una somma di denaro contante pari a
205.000 euro, parte del provento delle compravendite on-line riscattate dalle spedizioni in
contrassegno delle merci, documentate attraverso le relative distinte. Infine, è stata sequestrata
merce a Roma per un valore stimato di circa 100.000 euro, con contestuale chiusura del punto
vendita e sono stati oscurati entrambi i siti di e-commerce.
Ciò ha dimostrato come la collaborazione tra le Forze di polizia, le Polizie Locali, l’Agenzia
delle Dogane ed i privati risulti essere di estrema importanza nella lotta al fenomeno della
contraffazione.
SIAE (SOCIETA’ ITALIANA DEGLI AUTORI ED EDITORI)
La S.I.A.E. (Società Italiana degli Autori ed Editori) svolge un ruolo cruciale nella tutela del
diritto d’autore in Italia. Fondata nel 1882, la S.I.A.E. è un Ente pubblico economico che
rappresenta autori, editori e altri titolari di diritti, garantendo il giusto compenso per l’utilizzo
rappresentanza, stipulati con altri organismi di gestione collettiva.
La S.I.A.E., come la S.G.A.E. in Spagna e la S.A.B.A.M. in Belgio, è una società ‘à branches
multiples’, ovvero gestisce diritti d’autore relativi a diversi tipi di opere ed è divisa in diverse
branche:
sezione musicale;
sezione OLAF (opere letterarie e arti figurative);
sezione DOR (opere teatrali);
sezione Cinema;
sezione Opera.
La natura pubblica dell’Ente giustifica non solo il monopolio originariamente concesso alla
Società dall’articolo 180 della Legge sul diritto d’autore, ma anche una serie di altri compiti e
poteri ad essa attribuiti, che sono tipici degli enti pubblici. Gli esempi spaziano dal ruolo di
depositario di opere inedite, al valore probatorio privilegiato degli atti dei suoi agenti nel
contesto dei procedimenti di recupero dei crediti per diritto d’autore, al carattere probatorio dei
registri pubblici della S.I.A.E., fino ai poteri di verifica, valutazione e riscossione delle tasse.
Tra questi compiti, uno particolarmente rilevante per l’enforcement del diritto d’autore online è
la supervisione esercitata, insieme all’Autorità Garante per le Comunicazioni (AGCOM),
“nell’ambito delle rispettive competenze previste dalla legge, al fine di prevenire ed accertare
le violazioni” (Articoli 182-bis e 182-ter Lda). L’articolo 182-bis della Legge sul diritto
d’autore conferisce sia ad AGCOM che a SIAE poteri di supervisione e ispezione; gli ispettori
hanno lo status di pubblici ufficiali, le loro funzioni vanno oltre la raccolta dei proventi dovuti
agli autori e sono finalizzate a garantire la raccolta dei diritti d’autore dovuti attraverso attività
di controllo e contestazione delle infrazioni.
Gli ispettori svolgono inoltre funzioni di polizia amministrativa con potere di controllo e
supervisione ed hanno l’obbligo di segnalare qualsiasi condotta criminale all’Autorità
Giudiziaria (articolo 331 del Codice Penale) qualora ne venissero a conoscenza durante le loro
attività di ispezione. SIAE e AGCOM hanno intrapreso il compito di coordinare le attività di
ispezione e cooperare con uno scambio costante di dati per la prevenzione e la soppressione di
illeciti amministrativi e reati e per svolgere attività congiunte di studio e ricerca su questioni di
interesse comune, con particolare riferimento ai servizi audiovisivi.
L’Autorità Garante per le Comunicazioni ha adottato un Regolamento in materia di tutela del
diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica (Allegato A alla Delibera