
(AGENPARL) – Tue 15 April 2025 Gli stati generali dell’informazione in Toscana, Giani: “Sostenere
l’informazione è far crescere le comunità”
Una giornata sotto l’egida del Corecom per fare il punto sul sistema
dell’informazione in Toscana, con le istituzioni, i rappresentanti degli
operatori e gli esperti di IRPET che hanno presentato l’analisi
sull’evoluzione del comparto nella nostra regione, per approfondirne i
meccanismi economici di creazione del valore e di sviluppo dell’occupazione
“Ringrazio il Corecom e ringrazio tutti i protagonisti di questa giornata
che è davvero molto importante e che diventerà un appuntamento a cadenza
annuale per vedere come si evolve il mondo dell’informazione nel suo
complesso nella nostra regione- ha detto il presidente Giani-
Un’informazione plurale e capillare sul territorio rappresenta un valore
pubblico ed è indice di vitalità in una comunità. I dati evidenziano tra
luci e ombre una repentina evoluzione e delle potenzialità ancora non
pienamente espresse da questo settore cruciale. In Toscana il rapporto del
mondo dell’informazione con le istituzioni mi sembra sereno e costruttivo,
da qui è necessario partire per progettare azioni di sostegno, in un
panorama che cambia ogni giorno.
Il contributo pubblico dal punto di vista regionale è cresciuto
significativamente in questi ultimi anni- ha detto sempre Giani, che si è
detto favorevole all’ipotesi di lavorare per creare un sistema su base
regionale dell’emittenza locale, con contratti di servizio sulla scorta di
quanto già avviene nel rapporto che lega lo Stato centrale alla Rai- Sono
orgoglioso del nostro sistema radiotelevisivo toscano formato da soggetti
che a livello locale sono cresciuti in qualità e in investimenti. Nel
momento in cui legiferassimo in questo senso sarei apertissimo a contratti
di servizio, che gestiti in modo equilibrato senza favorire nessuno,
potrebbero dare ancora più sostegno a tutto il settore”, ha concluso
Giani.
Secondo il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo intervenuto in
videoconferenza:“È un momento di confronto prezioso per l’intero
ecosistema dell’informazione nella nostra regione. Il rapporto dell’Irpet
si rivela strumento fondamentale per le scelte politiche che andremo a
prendere nei prossimi mesi”, sottolinea il presidente Mazzeo. La
fotografia consegnata dal rapporto mostra “un settore in profonda
trasformazione, dall’editoria agli strumenti e gli spazi di comunicazione a
disposizione dei cittadini. Avere un’informazione locale libera, ma anche
in grado di garantire informazione di qualità è fondamentale. In questi
anni abbiamo continuato a sostenere soprattutto le emittenti televisive
locali, per assicurare. Siamo di fronte a cambiamenti epocali, a fronte dei
quali dobbiamo porci domande profonde. Serve una visione condivisa per il
futuro dell’informazione nella nostra regione. Ritengo fondamentale – ha
concluso Mazzeo – continuare a garantire condizioni di lavoro dignitose,
tutelare l’autonomia dei professionisti dell’informazione, sostenere
l’innovazione tecnologica. Per fare tutto questo, servono ingenti
finanziamenti pubblici, che hanno bisogno di regole chiare. Grazie al
Corecom per la qualità del lavoro che svolge”.
Secondo il commissario Agcom Antonello Giacomelli anche lui in
videoconferenza: “Dal rapporto Irpet emergono potenzialità ma anche
debolezze del settore, che devono essere superate con strumenti attutati
anche dal governo regionale, che non siano solo sussidi.
Suggerisco che la Conferenza delle regioni, so quanto il presidente Giani e
la sua giunta abbiano a cuore questo tema e quanti interventi abbiamo messo
in cantiere, proponga allo Stato un accordo per una sorta di industria 4.0
rivolta al comparto dell’emittenza locale- ha detto ancora Giacomelli-
Aiuterebbe tutte le emittenti, con un contributo attivo e trasparente dello
Stato, a realizzare il necessario processo di innovazione tecnologica”.
“La Toscana ha sempre giocato un ruolo centrale nella storia
dell’informazione italiana, ma negli ultimi tempi, come il resto d’Italia,
ha anche risentito della crisi dell’editoria, della precarizzazione del
lavoro giornalistico, della profonda trasformazione che ha messo in
discussione modelli consolidati, aprendo scenari nuovi, spesso incerti- ha
detto il presidente del Corecom della Toscana Marco Meacci che ha
organizzato la mattinata- Una delle tematiche in primo piano è il ruolo di
servizio pubblico svolto dalle emittenti locali, capaci di raccontare e
valorizzare le specificità territoriali come nessun attore nazionale o
addirittura globale può fare, soprattutto in caso di emergenze o calamità
naturali. Occorre favorire strategie orientate alla cooperazione fra
soggetti economici locali per creare massa critica e agganciare alcune
traiettorie di rilancio e di sviluppo del settore. In questo senso, le
istituzioni locali, Regione in primis, possono svolgere un ruolo
fondamentale di supporto e garanzia. Il Corecom è a disposizione a fornire
informazioni e monitorare lo sviluppo del settore. L’incontro di oggi è un
momento per cercare di mettere insieme le questioni principali del sistema
dell’informazione, trasmetterle e trasferirle alle istituzioni.
L’informazione non è un mondo qualsiasi, ma un bene comune. Credo che sia
fondamentale creare un nuovo patto tra istituzioni, media e nuove
generazioni, perché il tema della tenuta dell’informazione è fondamentale
e vitale per la democrazia” ha concluso Meacci.
“Questo rapporto ci consegna una serie di considerazioni abbastanza
pesanti, abbastanza allarmanti e non solo dal punto di vista occupazionale
e produttivo, tema che riguarda in primo luogo il sindacato, ma anche dal
punto di vista ordinistico, perché riguarda il possibile depauperamento
del sistema pluralistico dell’informazione in Toscana- ha detto in
videomessaggio il presidente nazionale dell’Ordine dei Giornalsiti Carlo
Bartoli- Io credo che da questo punto di vista dobbiamo tutti sforzarci di
lavorare per rafforzare il settore: l’Associazione, quindi il sindacato,
l’Ordine, sia a livello regionale che nazionale e le istituzioni, perché
un sostegno forte e mirato è indispensabile”.
Secondo Sandro Bennucci presidente dell’Associazione Stampa Toscana:
“Emerge una situazione poco brillante dell’informazione in Toscana in
linea con quanto purtroppo avviene nel panorama nazionale. Come sindacato
siamo alle prese con difficoltà enormi per quanto riguarda la carta
stampata, con diversi fronti di crisi aperti. Bisogna salvaguardare in
tutte le sedi la figura del giornalista e premiare nei bandi pubblici
quelle realtà che hanno giornalisti assunti con regolare contratto. Se non
c’è informazione di qualità e capillare, fatta da professionisti che
rispettano la deontologia è a rischio la tenuta democratica di questo
Paese”
Durante la mattinata con un’ampia panoramica sull’ecosistema comunicativo
digitale è stata fornita nell’intervento di Francesco Giorgino,
giornalista Rai e professore alla Luiss di Comunicazione e Marketing.
*Il rapporto in sintesi*
*Gli stati generali dell’informazione in Toscana. Un settore in rapido
cambiamento secondo IRPET*
Come per le edizioni passate (2006, 2011 e 2018) la ricerca è stata
commissionata a IRPET da Corecom Toscana. *Ne emerge un quadro estremamente
dinamico e in continua evoluzione. In generale la filiera di radio, tv ed
editoria in Toscana tiene in termini di numero di operatori, ma attori e i
protagonisti cambiano rapidamente fisionomia. *
A fronte infatti di una crisi del comparto della carta stampata che
perdura, cresce l’editoria online. Così come soffrono tv e radio
tradizionali e di contro si assiste alla crescita di nuovi servizi,
produzioni video e sonore che sono in espansione.
Dall’ analisi dei dati dell’andamento del ROC (Registro degli Operatori
della Comunicazione) della Toscana emerge una *lieve crescita del numero
dei soggetti operanti **complessivamente **nel comparto*. Allo stesso tempo
il ROC è lo specchio di intensi e profondi cambiamenti nel settore della
comunicazione, dovuti, tra le varie cause, al progresso tecnologico e alla
sempre più pervasiva espansione della digitalizzazione, del web e
dell’online, che ha anche determinato la nascita e/o la diffusione di nuove
attività.
*L’analisi delle performance economiche del settore*
*informazione-comunicazione evidenzia un generale stato di difficoltà*,
soprattutto con riferimento all’analisi dei dati economici in un’ottica di
medio periodo. Alcuni dati suggeriscono che sia in atto una polarizzazione
dal punto di vista dell’assetto delle imprese con una maggiore
strutturazione societaria delle più grandi e un ampliamento della platea
dei fornitori di servizi, essenzialmente microimprese legate alle nuove
produzioni
Dal punto di vista occupazionale dall’analisi IRPET emerge una certa
vitalità del settore, ma al contempo i dati generano *preoccupazione per
la precarietà delle forme contrattuali che vengono attiva**te*.
Nel complesso infatti *la quasi totalità degli avviamenti al lavoro
(96,7%) sono relativi a contratti a tempo determinato* (57,4%) e a forme
più o meno flessibili (atipiche) di lavoro (39,3%). Il contratto di lavoro
a tempo indeterminato è appena pari al 3,3% del totale degli avviamenti al
lavoro.
Dal rapporto emerge dunque un quadro con luci e ombre per un settore
dell’informazione che in Toscana presenta certamente opportunità
importanti, che è dotato al suo interno di professionalità di alto
valore, ma che evidenzia punte di debolezza sui dati che essenzialmente
afferiscono alla qualità dell’occupazione, come anche alla capacità di
creare valore da parte di alcune imprese.
Un settore che comunque va accompagnato e sostenuto in questa fase di
continuo quanto rapido cambiamento.