
(AGENPARL) – Sat 12 April 2025 “Ma è mai possibile che per risolvere l’emergenza abitativa a Bologna debbano intervenire i privati?” afferma Alberto Zanni, presidente nazionale di Confabitare.
La situazione appare sempre più paradossale: il Comune, invece di offrire soluzioni immediate, preferisce nascondersi dietro sterili dibattiti e richieste di nuove limitazioni sugli affitti brevi. Nel frattempo, la mancanza di alloggi costringe spesso famiglie e studenti a vivere in appartamenti inadeguati o scantinati, mentre migliaia di immobili rimangono inutilizzati. Con l’amministrazione pubblica spettatrice di questo degradante scenario.
“I numeri parlano chiaro: ci sono 18.000 alloggi inutilizzati o sottoutilizzati e almeno 6.000 famiglie in cerca disperata di un’abitazione. Il problema, dunque, non è la scarsità di case, ma la cattiva gestione politica e la mancanza di tutele per i proprietari”, sottolinea Zanni. “Non è un mistero che questi ultimi preferiscono tenere i propri immobili vuoti piuttosto che rischiare di locarli a inquilini che, complice il carovita, potrebbero diventare morosi, anche noi di Confabitare ci siamo posti il problema e abbiamo creato CoopAbitare”.
CoopAbitare, è una realtà capace di rimettere sul mercato bolognese gli immobili sfitti tutelando pienamente i proprietari. “La formula è chiara ed efficace: il proprietario concede l’immobile in locazione alla cooperativa, che garantisce un canone fisso e regolare, indipendentemente da eventuali morosità degli inquilini”, spiega Zanni. “In più, CoopAbitare si fa carico delle manutenzioni ordinarie, dei rapporti con gli amministratori condominiali e della selezione accurata degli inquilini, eliminando completamente le preoccupazioni per i proprietari”. Questi ultimi, affidando il proprio immobile nelle mani di CoopAbitare, devono soltanto attendere la corresponsione puntuale del canone.
Una soluzione trasparente e sostenibile, che presenta l’ulteriore vantaggio per cui i proprietari diventano soci della cooperativa, beneficiando così anche degli utili annuali prodotti. “CoopAbitare dimostra chiaramente che a Bologna, quando il settore pubblico manca, il privato è in grado di intervenire efficacemente”, evidenzia Zanni.
“La domanda, però, resta una sola: perché il Comune continua a fare propaganda o, al massimo, perpetua soluzioni vaghe e poco efficaci?”, si chiede. “Perché l’amministrazione si limita a discutere senza concretizzare nulla di utile e risolutivo, mentre emergono sempre più drammaticamente situazioni al limite della dignità abitativa?”
CoopAbitare è una risposta concreta all’emergenza abitativa e al tempo stesso la dimostrazione che a Bologna ci sono realtà che, in mancanza di risposte, scelgono di agire direttamente nella piena legalità, mossi da un’esigenza concreta della cittadinanza. “È arrivato il momento che l’amministrazione smetta di rifugiarsi nei convegni e cominci finalmente a fare politiche abitative collaborando concretamente con chi si dà da fare per colmarne il vuoto”, conclude Zanni.