
(AGENPARL) – Sat 12 April 2025 Bonelli: “Difendere autonomia e ricerca è una sfida cruciale per il futuro
dell’Italia, non l’acquisto di armi”
“C’è una questione strategica che troppo spesso viene ignorata ma che
riguarda il cuore del futuro del nostro Paese: l’autonomia dell’università
e della ricerca. Parliamoci chiaro: oggi in Italia la ricerca non è libera.
Sta diventando terreno di conquista di fondi di investimento e interessi
privati, in particolare legati all’industria militare. E la cosa grave è
che questa deriva non viene solo dalla destra: le responsabilità stanno
anche nel campo del centrosinistra, anche se noi – come Verdi e Sinistra –
quelle scelte non le abbiamo mai condivise né sostenute.” Così Angelo
Bonelli nel suo intervento al convegno “La grande espulsione. Basta tagli
alla ricerca”, svoltosi oggi a Roma.
“In Italia c’è un patrimonio straordinario di competenze che vive in
condizioni di precarietà cronica: ricercatori e ricercatrici senza alcuna
garanzia sul futuro, trattati come pedine da spostare a seconda delle
convenienze politiche o economiche del momento. È una condizione non solo
profondamente ingiusta, ma anche miope: perché danneggia il futuro di chi
lavora nella ricerca, ma anche quello dell’Italia intera.”
“Voglio denunciare una dinamica gravissima. Oggi il polo universitario più
grande è Multiversity, che riunisce le università private telematiche ed è
di proprietà di un fondo d’investimento. A presiederlo è Luciano Violante,
ex Presidente della Camera, che guida anche la Fondazione Leonardo –
Civiltà delle Macchine, il principale polo industriale militare del Paese.
Un’altra fondazione legata a Leonardo, la Med-Or, è guidata da Marco
Minniti, anche lui ex esponente del PD. Questo intreccio tra industria
militare e università è pericoloso: a decidere il futuro della ricerca non
sono più i ricercatori e le università pubbliche, ma soggetti mossi da
logiche di profitto e controllo strategico.”
“E mentre questo avviene, le spese militari continuano a crescere. Con
l’ultima legge di bilancio si è arrivati a 32 miliardi, con un +7%, ma se
si includono gli investimenti strategici per l’industria militare – tra
F-35, Eurofighter, sistemi radar, commesse navali – la cifra arriva a 73
miliardi. Solo tra F-35 ed Eurofighter avremo in dotazione ben 232 caccia.”
“Ci troviamo così in una situazione paradossale: mentre si investe in armi,
si taglia sulla ricerca pubblica, sull’università, sull’innovazione. Noi
non siamo quelli dei “fiorellini nei cannoni”, come qualcuno ama
etichettarci con superficialità. Siamo quelli che credono in un’idea di
sicurezza e stabilità fondata sull’indipendenza energetica, sulla
transizione ecologica e sulla forza sociale ed economica dell’Europa.”
“Vogliamo un’Italia che investa in ricerca pubblica, sostenibilità,
autonomia energetica e innovazione tecnologica. Come Alleanza Verdi e
Sinistra ci candidiamo a costruire un’alternativa, e diciamo con chiarezza
ai nostri alleati e a tutto il campo progressista che su due battaglie non
si può arretrare: la difesa dell’autonomia dell’università e della ricerca,
che deve restare pubblica e libera, e la fine della precarietà, che non è
solo una questione individuale, ma un danno sistemico per il futuro del
nostro Paese.”
“Su questo – conclude Bonelli – ci giochiamo la nostra credibilità. E su
questo lavoreremo con determinazione, ogni giorno.”
UFFICIO STAMPA EUROPA VERDE