
(AGENPARL) – Fri 11 April 2025 *Intervista di Marialuisa Roscino *
*La Pasqua, sia nella tradizione ebraica, che in quella cristiana, è ricca
di valori come la liberazione, il sacrificio, la speranza, la rinascita e
l’amore. Raccontare le storie legate alla Pasqua, farli partecipare agli
eventi pasquali, permette ai bambini di riflettere sui valori universali.
Pertanto, in questa intervista, insieme alla Dott.ssa Adelia Lucattini,
Psichiatra e Psicoanalista, Ordinario della Società Psicoanalitica Italiana
scopriamo perché è di fondamentale importanza trasmettere ai bambini il
significato più profondo e affettivo della Pasqua, andando oltre l’aspetto
meramente consumistico legato alle uova di cioccolato o alle mete
turistiche più alla moda per le vacanze pasquali.*
*Lucattini: “Valorizzare i riti familiari, sono strumenti potenti di unione
e trasmissione di senso. Un gesto ripetuto ogni anno, le frasi dette sempre
in modo gentile, le sorprese preparate insieme, restano impressi nella
mente del bambino e diventano “punti fermi”.*
*Dott.ssa Lucattini, qual è il vero significato profondo della Pasqua?*
La Pasqua ha un significato condiviso che va oltre la dimensione religiosa
e affonda le sue radici nel desiderio di cambiamento e trasformazione da
pensiero ad azioni concrete nella propria vita. Dal punto di vista
psicoanalitico, rappresenta un momento di passaggio, un movimento simbolico
dalla perdita e separazione, alla rinascita e al ritrovarsi, dalla chiusura
in sé stessi all’apertura al prossimo, dal buio della tristezza alla luce
della gioia condivisa. È una celebrazione del superamento delle difficoltà
e della possibilità di trovare insieme a chi si ama, una nuova dimensione
interiore.
Per i bambini, tutto ciò ha un risvolto al tempo stesso pragmatico e
immaginativo, la Pasqua è un momento di attesa, di sorpresa, di scoperta. È
l’esperienza della speranza, incarnata nei riti familiari e nei simboli
pasquali, come l’uovo, il coniglio di Pasqua, i dolci tipici e la colazione
pasquale con i cibi dedicati.
*Perché è importante trasmetterlo ai bambini?*
I bambini vivono immersi in un presente continuo e hanno un bisogno
fondamentale di narrazioni che diano senso al loro tempo scandendolo e agli
eventi grazie alla loro ripetizione, anno dopo anno. Le festività come la
Pasqua aiutano a costruire il “tempo interno”, a dare un ritmo alla mente
come in una musica esistenziale, fatti da attese (pause), eventi (note),
trasformazioni (ritmo) e significati (melodia), tutti insieme
contribuiscono a trovare il senso delle cose e della partecipazione,
dell’esserci, come spettatori e protagonisti.
Dal punto di vista psicoanalitico, trasmettere il senso della Pasqua
significa offrire ai bambini strumenti simbolici per pensare la vita,
metterli in condizione di comprendere che dopo un momento difficile (buio),
può arrivare la felicità (luce), che ogni sofferenza può diventare
un’occasione di crescita, che si può e si deve cambiare, ma si rimane
sempre se stessi, però migliori. Significa, in altre parole, aiutarli a
costruire un mondo interno ricco, articolato, complesso, capace di riposta
e resilienza.
*L’uovo di Pasqua è un simbolo ricco di significati, che spaziano dalla
Vita, alla Risurrezione, alla Speranza, è giusto farne comprendere il vero
significato ai bambini, andando oltre la visione prettamente consumistica
legata alle varie marche e sorprese?*
L’uovo stesso è stato per secoli uno dei simboli più importanti e
adattabili nei miti e nei rituali in Europa. Nel ciclo naturale delle
stagioni, a primavera le galline ovaiole riprendono a deporre le uova dopo
la pausa invernale. Nella tradizione cristiana della Pasqua, l’uovo
simboleggia da sempre la nuova vita, la nascita, la purezza, la fertilità e
la rigenerazione. L’uscita del pulcino dall’uovo rappresenta la
resurrezione di Cristo, la forma ovale dell’uovo simboleggia la pietra
rotolata via Santo Sepolcro, mentre i primi cristiani coloravano le uova di
rosso per ricordare il sangue di Gesù versato durante la crocifissione.
Solo all’inizio dell’Ottocento vennero prodotte le prime uova di Pasqua
fatte di cioccolato in Francia e Germania, sebbene fossero prevalentemente
piene e non cave come quelle di oggi.
L’usanza di regalare uova di cioccolato a Pasqua è così diffusa che la loro
produzione ha secolarizzato un simbolo religioso. Restano però le uova
artigianali, in cui è possibile nascondere un dono personalizzato,
scegliendo le decorazioni floreali di zucchero, sono delle vere opere
d’arte che andrebbero riscoperte.
*Gli eventi familiari permettono interazioni uniche e significative tra i
componenti stessi della famiglia ed esprimono le convinzioni e i valori di
essa, fornendo in tal modo ai bambini, un senso di stabilità e identità,
nonché un mezzo di socializzazione, cosa può dirci al riguardo? Cosa
riferiscono in merito, gli ultimi studi scientifici?*
I bambini apprendono le convenzioni sociali attraverso l’imitazione, in
particolare guardando i loro genitori, percepiscono i comportamenti
ritualizzati come socialmente utili e normativi. Gli eventi non sono solo
piacevoli, ma anche significativi nella trasmissione di conoscenze e
nell’insegnare ai bambini come orientarsi nella vita, spesso senza che i
genitori siano pienamente consapevoli della dipendenza dei loro figli
dall’esperienza di avere ricevuto e fatto regali, ad esempio. Partecipare
alle feste e alle celebrazioni permette di costruire, consolidare e
promuovere la collaborazione e l’aiuto reciproco all’interno della
famiglia. Inoltre, la semplice osservazione degli eventi influenza
l’identità, le convinzioni religiose, i ricordi e le emozioni.
Uno studio pubblicato sul *British Medical Journal Pediatrics* (2024) ha
studiato la relazione tra la ricorrenza degli eventi familiari condivisi e
il loro riverbero sui bambini. La ricerca ha coinvolto 653 studenti di 11 e
12 anni. I risultati hanno mostrato che i bambini che partecipano a un
numero maggiore di eventi familiari (20 all’anno) ha minori comportamenti
problematici e a una maggiora sicurezza personale, migliore rendimento in
ambito scolastico e in gruppo, mentre i bambini che partecipano un numero
minore di eventi familiari (10 all’anno) presentano comportamenti
problematici, minore benessere psicoemotivo e mancanza di spigliatezza.
*La Pasqua è anche un buon momento per stimolare nei bambini la creatività
e il gioco attraverso attività decorative e lavoretti da fare con loro,
cosa ne pensa Lei al riguardo? Ritiene, sia anche una valida occasione per
rafforzare sempre di più i legami familiari? *
Studiosi della *Colgate University* affermano che le attività pasquali come
i lavoretti manuali e la cucina sono strumenti efficaci per stimolare la
creatività dei bambini e consolidare i legami familiari, offrendo
esperienze educative e affettive che contribuiscono al loro sviluppo
complessivo, ben oltre quella specifica esperienza. Insegnare ai bambini a
cucinare e in generale coinvolgerli in attività pratiche, come la
preparazione di cibi tradizionali, apparecchiare la tavola a festa,
preparare i regali con le proprie mani, sviluppa competenze, qualità
psichiche e capacità emotive fondamentali come la collaborazione, la
creatività e il pensiero critico. Le attività creative parlano
dell’inconscio e permettono di esprimerlo liberamente, sono costruttive,
antidepressive e ansiolitiche, sono terapeutiche.
Queste esperienze non solo migliorano le capacità di apprendimento in
materie scolastiche come la matematica e le scienze attraverso
l’applicazione pratica, ma favoriscono anche la resistenza alle avversità e
la capacità di risposta alle difficoltà, trasformando eventuali insuccessi
in opportunità di apprendimento, come quando, a casa, con i genitori, hanno
sbagliato ad impastare o bruciato i biscotti e poi si sono cimentati di
nuovo con successo. Ad esempio, cucinare insieme rafforza i legami
familiari, crea ricordi condivisi e promuove una maggiore apertura verso
nuovi alimenti, stimola la curiosità, vince le diffidenze.
*Quali possono essere le altre modalità stimolanti ed educative per fare
descrivere ai bambini la Pasqua?*
Il disegno, come regalo ai genitori, preparando anche il bigliettino,
tagliare lungo le linee e collocare i materiali in posizioni specifiche
stimola l’integrazione visuo-motoria, abilità importante per le attività
che richiedono la coordinazione occhio-mano, come leggere, scrivere e
praticare sport. Seguire le istruzioni passo dopo passo nel processo di
creazione, aiuta a sviluppare le abilità di sequenziamento che permette di
organizzare e svolgere compiti in un ordine specifico, è utile per le
attività scolastiche e le attività quotidiane, compreso la cura di sé, non
semplice da insegnare ai bambini.
Una ricerca pubblicata su *Developmental Psychology *dell’*APA *(2023),
mostra come molte attività artigianali, come ad esempio la creazione delle
orecchie da coniglio, richiedono l’uso di entrambe le mani. La
coordinazione bilaterale è fondamentale per abbottonare i vestiti,
allacciare le scarpe e altre attività che richiedono la coordinazione di
entrambi i lati del corpo.
Portarli a conoscere i riti religioso-pasquali e approfittare della
Pasquetta per ritagliarsi dei momenti di svago all’aperto, sono
importantissimi. Creare l’abitudine del primo giorno al mare o in montagna
a Pasquetta come riscoprire giochi tradizionali all’aperto, è formativo e
divertente. Ad esempio, il gioco della campana, prevede la preparazione del
disegno e poi giocare a turno con gli amici saltando lungo il percorso,
magari raccogliendo le uova di Pasqua sparse di lato. Un’altra attività
molto apprezzata dai bambini è la caccia alle uova, una caccia al tesoro
pasquale! Sono attività che contribuiscono allo sviluppo della cooperazione
e socializzazione con i compagni di gioco e permettono il fare gruppo in
allegria, poiché alla fine, tutti vincono un uovo di Pasqua!
*Quali consigli si sente di dare ai genitori?*
-Ritagliarsi del tempo da trascorrere con i propri figli, non solo per
organizzare o “fare qualcosa”, ma per esserci emotivamente e stare con loro
affettuosamente. La Pasqua è un’occasione preziosa per rallentare, per
riscoprire il piacere di stare insieme, per lasciare che la lentezza, il
gioco e la fantasia dettino il ritmo, senza pressioni e senza stress;
– Lasciare che i bambini esprimano liberamente le loro emozioni, attraverso
attività simboliche e creative. I lavoretti pasquali, la decorazione delle
uova, le storie inventate, il disegno o il semplice raccontarsi intorno a
un tavolo sono momenti in cui il mondo interno prende forma e si possono
esprimere, rappresentare e trasformare le emozioni;
– Non cercare la perfezione né per se stessi, né nei figli, ma piuttosto la
sincerità e profondità nei legami. La gioia che nasce da uno sguardo
condiviso, da una risata imprevista, da un piccolo disordine creativo. È lì
che la relazione si fa profonda, ed è lì che il bambino sente che crescere
è bello, perché non si sente solo;
– Valorizzare i riti familiari, sono strumenti potenti di coesione e
trasmissione di senso. Un gesto ripetuto ogni anno, le frasi dette sempre
in modo gentile, le sorprese preparate insieme, restano impressi nella
mente del bambino e diventano “punti fermi”. In psicoanalisi, diremmo che
creano “tracce mnesiche affettive” che contribuiscono a costruire il Sé,
consolidano la personalità, fanno sentire il piacere e il diritto di stare
al mondo.