
(AGENPARL) – Thu 10 April 2025 L’Assemblea legislativa dell’Umbria approva il disegno di legge della
Giunta regionale
(Acs) Perugia, 10 aprile 2025 – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha
approvato, con 13 voti favorevoli della maggioranza (Pd, M5S, Avs, Tp-Ud) e 8
contrari della minoranza (FdI, FI, Lega, Tp-Uc) il disegno di legge
“Disposizioni in materia di tributi regionali” presentato dalla Giunta
regionale.
Prima del voto finale è stato approvato un emendamento, interamente
sostitutivo del testo, proposto dall’assessore Tommaso Bori. E’ stato
invece bocciato un emendamento, firmato da tutti i consiglieri di minoranza,
che chiedeva l’abrogazione dell’articolo riguardante l’aumento delle
aliquote Irpef. Soppressi, dopo l’approvazione dell’emendamento della
Giunta, altri due emendamenti della minoranza che chiedevano l’abrogazione
dell’articolo riguardante l’aumento dell’Irap e l’articolo sulla
tassa automobilistica.
L’EMENDAMENTO – SCHEDA
Nella relazione dell’emendamento si legge che la riduzione dei
trasferimenti alla regione Umbria di circa 40 milioni va a sommarsi al
deficit strutturale di 34,2 milioni di euro del consolidato regionale della
sanità, e alla necessità di risorse per la ricostituzione del fondo di
dotazione delle aziende sanitarie pari a 38,5 milioni, rateizzato in tre
annualità. La necessità di garantire la continuità dei servizi essenziali
ha determinato l’obbligo di attivare la manovra fiscale per recuperare le
risorse indispensabili per assicurare: un sistema sanitario pubblico
efficiente, accessibile e di qualità per tutti i cittadini; il sostegno per
un efficiente e sostenibile trasporto pubblico locale; il sistema del diritto
allo studio e dei servizi agli studenti; il potenziamento degli interventi
nell’ambito sociale ed educativo e di contrasto alla povertà; lo sviluppo
economico, le politiche attive del lavoro, la cura dell’ambiente e del
territorio; il cofinanziamento integrale dei programmi comunitari fino ad
oggi insufficiente. Le politiche di garanzia minima per la coesione sociale e
la tenuta del sistema regionale che si intendono realizzare – si legge
ancora nella relazione – richiedono importanti risorse per reperire le quali
si è deciso di intervenire sulle leve fiscali parametrandone il più
possibile l’effetto in base ai redditi e salvaguardando quelli più bassi.
In particolare, la maggiorazione dell’addizionale regionale all’IRPEF dal
2025 opera con progressività su tutti e quattro gli scaglioni di reddito.
Viene però introdotta una detassazione dell’intera maggiorazione di
aliquota regionale per i redditi fino a 28mila euro. Per i redditi da 28 a
50mila viene introdotta una detrazione di 150 euro. La proposta prevede
l’applicazione di nuove aliquote dell’addizionale regionale di 0,50% fino
a 15mila euro, 1,79% tra 15mila e 28 mila euro, dell’1,89% per lo scaglione
tra 28 mila euro e 50 mila euro, del 2,1% per lo scaglione di reddito
imponibile superiore a 50 mila euro. La manovra prevede per il 2025, il 2026
e il 2027 la non applicazione delle maggiorazioni previste per i redditi fino
a 28mila euro. Per l’IRAP, dal 2026, c’è una maggiorazione dello 0,40%
sull’aliquota ordinaria (3,90%). Con questo emendamento la Giunta non
interviene sul bollo auto.
ORDINI DEL GIORNO
Prima del voto definitivo sul provvedimento è stato approvato un ordine del
giorno, presentato dai consiglieri di maggioranza, “per la salvaguardia del
sistema sanitario regionale” che impegna la Giunta “a proseguire il
rafforzamento della sanità pubblica regionale, contrastando i processi di
privatizzazione in atto, come previsto nelle linee programmatiche di mandato
e a costruire, attraverso la partecipazione, un Piano socio sanitario
regionale basato su criteri di efficienza, sostenibilità e qualità dei
servizi erogati anche attraverso la riorganizzazione dell’offerta
territoriale, ospedaliera e il rafforzamento del personale sanitario, con
particolare attenzione alla medicina di prossimità. A prevedere nel Piano
sociosanitario regionale il rafforzamento del sistema di prevenzione con
particolare riguardo alla popolazione a rischio e promozione di corretti
stili di vita anche mediante politiche che mirano all’invecchiamento attivo
e al sostegno delle fragilità; il potenziamento del sistema di sorveglianza
epidemiologica e contrasto alle emergenze sanitarie anche con la
programmazione degli interventi per il benessere animale e a tutela della
sicurezza degli alimenti in un’ottica One Health; la qualificazione ed il
potenziamento dell’offerta clinico-assistenziale e socio-assistenziale
attraverso l’innovazione e la differenziazione dei servizi con livelli di
specializzazione crescente; lo sviluppo di sistemi di cooperazione tra
ospedali-territorio e territorio-territorio per la creazione di reti cliniche
interaziendali funzionali secondo i principi di sicurezza delle cure e la
gestione in prossimità della persona; azioni per la riduzione delle
disuguaglianze nell’erogazione delle prestazioni sanitarie anche attraverso
il miglioramento all’accessibilità ai servizi e dei tempi di attesa;
sostegno a politiche innovative in materia di ricerca sanitaria, anche
mediante il potenziamento del sistema delle reti e la promozione del
trasferimento tecnologico; supporto dell’innovazione tecnologica con
l’adeguamento delle dotazioni infrastrutturali degli enti del Ssr, supporto
alle politiche nel campo delle sperimentazioni cliniche e delle politiche sul
farmaco attraverso la creazione di sistemi di medicina di precisione;
investimenti sulla ‘sicurezza del dato’ con lo sviluppo ed
interoperabilità dei sistemi digitali, la diffusione dei sistemi di
e-Health; potenziamento del rapporto con l’università con la creazione di
una collaborazione di valore per la didattica e per la realizzazione di
progetti ricerca nell’area medica e delle professioni sanitarie, sia sul
versante biomedico che su quello della organizzazione dei servizi sanitari,
volti a sviluppare procedure diagnostiche e terapeutiche innovative e a
favorire il rapido trasferimento applicativo delle acquisizioni sperimentali;
sviluppo delle politiche del personale con il sostegno di azioni per la
valorizzazione dei professionisti sanitari, anche dando adeguato
riconoscimento alle prestazioni svolte e compensando maggiormente le funzioni
per le quali si registrano carenze, tra cui i servizi per l’emergenza
urgenza. A realizzare un sistema integrato di programmazione e controllo
della spesa sanitaria, che preveda il coordinamento strutturale tra il
bilancio della Regione e i bilanci delle quattro aziende sanitarie umbre, con
l’obiettivo di garantire una visione unitaria del fabbisogno e
dell’utilizzo delle risorse. A rafforzare gli strumenti di monitoraggio e
valutazione delle performance gestionali e sanitarie, con particolare
attenzione agli scostamenti di bilancio, ai costi standard e ai livelli
essenziali di assistenza. A prevedere, nel quadro delle prossime manovre di
bilancio e pianificazione sanitaria, misure di razionalizzazione della spesa
che tutelino i servizi essenziali e valorizzino le buone pratiche già
presenti nel sistema sanitario regionale. Analogamente a quanto avvenuto per
i direttori, a valutare l’opportunità di un riassetto delle spese ed una
più efficiente riorganizzazione della dirigenza e delle posizioni
organizzative dell’ente regionale. A provvedere alla predisposizione di un
nuovo piano di alienazioni, al fine di conseguire una razionalizzazione e
messa in economia dell’ampio patrimonio regionale spesso composto da beni
diffusi nel territorio e sottoutilizzati dall’ente. A promuovere il massimo
coinvolgimento dell’Assemblea legislativa e delle Commissioni competenti,
favorendo un confronto costruttivo e continuo tra Istituzioni, professionisti
del settore, enti locali e comunità locali. A sostenere, in sede di
Conferenza Stato-Regioni, la necessità di un adeguamento del finanziamento
del sistema sanitario umbro, al fine di ottenere strumenti di flessibilità e
sostegno adeguati alla realtà finanziaria regionale”.
Respinti anche 2 ordini del giorno presentati dai consiglieri di minoranza
uno che impegnava la Giunta “a destinare le risorse finanziarie derivanti
dall’applicazione dell’atto per finalità legate esclusivamente
all’ambito sanitario”; il secondo che impegnava la Giunta “ad
introdurre un sistema di detrazioni che mitighi l’impatto dell’aumento
dei tributi regionali in relazione al numero dei componenti il nucleo
familiare per la parte di entrate derivanti dall’applicazione della legge
regionali eccedenti la quota di 34 milioni 200 mila euro per la tutela della
salute”. DMB/
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/80063