
(AGENPARL) – Wed 09 April 2025 **Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano**
Comunicato del 09/04/2025, ore 13:05
Nota ai media!
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I lavori del plenum vengono trasmessi in diretta sulla homepage http://www.consiglio-bz.org e sul canale YouTube del Consiglio provinciale. Su quest’ultimo è possibile interrompere lo streaming per rivedere i passaggi precedenti, in caso di interesse a specifici interventi. Alla pagina web http://www.consiglio-bz.org/it/filmati-delle-sedute-del-consiglio è disponibile invece, di norma dal giorno successivo alle riprese, una riproduzione strutturata delle stesse, con la possibilità di cercare e selezionare la discussione su un determinato atto e gli interventi dei singoli consiglieri/delle singole consigliere.
Consiglio
Lavori Consiglio: Albo delle/degli assistenti familiari, Contro la povertà in Alto Adige
**Mozioni del Team K. I lavori riprendono alle 14.30. Alle 14.00 l’aula ospiterà la presentazione delle risoluzioni del Parlamento dei giovani della Convenzione delle Alpi.**
(In osservanza delle disposizioni sulla par condicio in vigore in prossimità delle prossime elezioni amministrative (4 maggio) e dei prossimi referenda popolari abrogativi (8-9 giugno), i comunicati stampa relativi ai lavori del plenum sono redatti in forma impersonale e riassuntiva.)
Con Istituzione di un albo provinciale delle/degli assistenti familiari, il Team K ha proposto (versione emendata) di impegnare la Giunta provinciale 1. a richiedere informazioni ai gestori dei servizi in questo settore; 2. a valutare l’istituzione di un albo professionale degli/delle assistenti familiari e, se ritenuto opportuno, a procedere il prima possibile con l’istituzione di tale albo; 3. a sostenere e finanziare in tutta la provincia corsi di aggiornamento per assistenti familiari e in generale per coloro che prestano assistenza. La proponente ha chiarito che, secondo il progetto di ricerca Servizi sociali Alto Adige 2030, le persone anziane non autosufficienti attualmente sono circa 15.000, pari al 2,8% della popolazione. Il 70% di queste (circa 10.600 persone) viene assistito a domicilio, mentre nel 60% dei casi l’assistenza viene fornita esclusivamente da familiari e/o da badanti. Mantenendo gli attuali standard di assistenza, per il 2030 si prevede che ci saranno circa 17.431 persone anziane non autosufficienti, pari al 3,1% della popolazione. Se venisse mantenuto l’attuale livello di assistenza, il 70% di queste persone (circa 12.478) verrebbe assistito a domicilio, e il 60% da familiari e badanti: le/gli assistenti familiari saranno anche in futuro un pilastro fondamentale a sostegno dei familiari prestatori di assistenza. Bisogna fare tutto il possibile per sostenere chi offre assistenza a domicilio, in maggioranza donne; l’albo professionale sarebbe un aiuto e una sicurezza per i famigliari, conterrebbe anche quali esperienze professionali bisogna avere e un riferimento alla formazione continua, che sia anche solo un corso di cucina. Va considerato che tante famiglie non hanno la possibilitá di assistere i propri famigliari e devono ricorrere a un aiuto esterno, di cui va garantita la qualità. È importante attivarsi, invece che dedicarsi a nuovi Piani e strategie che richiedono di aspettare, considerando anche le difficoltà che affrontano persone che per certe famiglie diventano veri e propri angeli .
Il Gruppo verde ha ricordato che il Comune di Bolzano ha attivato un proprio registro, e anche quello di Merano si è attivato: sarebbe però importante coordinare i vari comuni, altrimenti ciascuno prosegue in modo diverso. pertanto, la mozione è da sostenere. Molti si ritrovano ad affrontare situazioni di bisogno di assistenza, anche da un giorno all’altro, e poter trovare una persone di cui fidarsi è importante. Un registro come quello proposto è anche una garanzia per le badanti, considerando anche la grande diffudione del lavroo nero in quest’ambito, con mancanza di garanzie. I numeri devono venire allo scoperto.
La mozione va in direzione di un sistema di assistenza trasparente e professionale, ha detto il Partito Democratico, ricordando una propria mozione per aumentare l’assegno di cura alle famiglie che assumono le assistenti famigliari con regolare contratto: l’istituzione di un registro sarebbe un passo ulteriore e coerente.
Secondo la SVP, nell’ambito dai servizi sociali sono necessarie tanta fiducia e responsabilità. È necessario considerare strategie su come affrontare il cambiamento demografico in modo interdisciplinare, e a questo scopo il Piano sociale provinciale tratta anche dell’invecchiamento attivo; con i Comprensori è stato anche valutato il fabbisogno in loco, ma il problema della mancanza di personale non si risolve con un Albo, come dimostra l’esempio di Trento. Il modello del Burgenland è sicuramente positivo, ma lì c’è un altro quadro giuridico.
L’assessora competente ha ringraziato per la mozione, aggiungendo che negli ultimi mesi il tema è stato affrontato spesso La Giunta avrebbe approvato la mozione, considerando l’indispensabilità degli assistenti familiari, che aumenterà in futuro; l’opportunità di un Albo sará valutata considerando costi e benefici; se si parla di albo professionale, però, la competenza è statale. In provincia sono attive 11 associazioni che assistono le famiglie e collocano gli assistenti familiari, esse fanno un ottimo lavoro e cercano di fornire assistenza con contatti regolari che garantiscono i diritti di entrambe le parti, vanno sostenute anche le donne che prestano assistenza a domicilio, sensibilizzando sulla possibilità di contributi a fini della pensione. Il Team K ha apprezzato il dibattito, con riferimenti alla necessità di garantire qualità e osteggiare il lavoro nero, e ha ricordato che in altre Regioni esiste già un tale registro: in Sardegna, per esempio, diversamente che a Trento, contiene molte informazioni utili. Più che intervenire nelle singole città è opportuno agire a livello provinciale. Ha chiesto di cambiare la parola “Albo” con “Registro”. Respinte le premesse con 17 sí e 17 no, la parte dispositiva è stata approvata con 34 sí e 1 astensione.
Di nuovo il Team K ha presentato la Il Consiglio provinciale diventa partner della rete “Insieme contro la povertà in Alto Adige”, con la quale chiedeva di (versione EMENDATA) impegnare l’Ufficio di presidenza del Consiglio provinciale a) a sottoscrivere il manifesto “Insieme contro le povertà in Alto Adige”; b) a svolgere ogni due anni in Consiglio provinciale un’audizione della rete contro le povertà, al fine di informarlo sui risultati del lavoro svolto e sulle conseguenti raccomandazioni per l’adozione di misure legislative e sociali; e la Giunta provinciale c) a tenere conto nella sua attività amministrativa e legislativa dei principi elencati nel manifesto “Insieme contro le povertà”. Il proponente ha segnalato che in Alto Adige molte persone si vergognano di chiedere aiuto, ma questa povertà nascosta fa ancora più male, e ricordato che le Nazioni Unite hanno volutamente inserito la lotta alla povertà come primo dei 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile. In occasione di un importante convegno su questo tema lo scorso ottobre, la Federazione per il Sociale e la Sanità ha presentato il manifesto “Insieme contro le povertà in Alto Adige”, descrivendo la prevenzione e la lotta alla povertà come un compito trasversale. Il citato manifesto “Insieme contro le povertà in Alto Adige” indica le seguenti misure: prevenire le povertà in modo globale, formazione per tutti, misure di consulenza e sostegno, alloggi a prezzi accessibili, salari dignitosi.
Il Gruppo verde ha ricordato che nel periodo dell’infanzia la condizione di povertà era presentata e vissuta come qualcosa che faceva paura, aggiungendo che è importante togliere lo stigma alla povertà. Spesso si parla male delle persone povere, in particolare immigrate, ritenendo che si approfittino degli aiuti sociali, ma spesso il problema è la povertà, non la provenienza. La povertà riguarda anche persone che lavorano e donne anziane, in ogni classe c’è un bambino povero o a rischio povertà.
La SVP ha citato Gandhi: “La povertá è la peggiore forma di violenza”, aggiungendo che la povertà infantile colpisce molto, oltre a quella delle donne e della terza età, e che essa può sopraggiungere con malattie o disabilità. Anche l’Alto Adige negli anni 60 era povero; il welfare e una rete sociale che accoglie le persone in difficoltà sono il presupposto per una buona qualità di vita e per la sicurezza sociale; bisogna impegnarsi perché si continui a finanziarli.
La discussione prosegue a partire dalle 14.30.
Alle 14.00 l’aula ospiterà la presentazione delle risoluzioni del Parlamento dei giovani della Convenzione delle Alpi.
**MC**
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