
(AGENPARL) – Wed 09 April 2025 (ACON) Trieste, 9 apr – “Se mai si dovessero aprire le porte
anche agli infermieri indiani (esiste un protocollo con il
Governo indiano non ancora operativo e non portato all’attenzione
della Conferenza Stato-Regioni) questo avvenga con le dovute
garanzie della comprensione linguistica e di un aggiornamento
professionale, perch? sono legate a doppio filo alla sicurezza
del paziente”.
Lo auspica, in una nota, il consigliere regionale Francesco
Martines (Pd) replicando alla risposta dell’assessore regionale
alla Salute, Riccardo Riccardi, all’interrogazione attraverso la
quale l’esponente dem chiedeva alla Giunta se a fronte della
“carenza di infermieri professionali” fosse previsto l’arrivo di
infermieri indiani anche in Friuli Venezia Giulia.
“Prendiamo atto che il nodo personale ha una dimensione nazionale
e che le misure da mettere in campo esplicheranno i loro effetti
quantomeno nel medio periodo, quindi ? comprensibile che si
cerchino altre soluzioni pi? o meno temporanee. In assenza di
altre possibilit?, dunque, il reperimento di queste risorse
professionali anche all’estero, come ? gi? stato fatto per
personale di origine argentina, pu? essere una soluzione, ma va
verificata con rigore sia la loro competenza professionale sia la
loro capacit? linguistica” raccomanda Martines.
“Visto che la carenza di infermieri in Friuli Venezia Giulia si
attesta a meno 357 unit?, come ha fatto sapere in aula Riccardi,
verr? dunque valutata questa opportunit? e l’arruolamento sar?
centralizzato a livello di Arcs per le tre aziende sanitarie
della regione, in questo caso sar? fondamentale seguire procedure
approfondite di formazione professionale e linguistica proprio
per il ruolo che ricopriranno e che li porter? a interagire con
situazioni di fragilit? e con persone in situazioni di bisogno”.
ACON/COM/fa
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