
Domenica, migliaia di sostenitori del partito Rassemblement National si sono radunati a Parigi, in piazza Vauban, per manifestare contro la decisione giudiziaria che vieta a Marine Le Pen di candidarsi alle presidenziali del 2027. La leader del partito, intervenuta davanti alla folla, ha denunciato la sentenza come una “caccia alle streghe” e ha promesso di continuare la sua lotta “fino alla vittoria”.
Le Pen ha definito la decisione del tribunale una farsa ai danni della democrazia francese e dello stato di diritto, affermando che la Francia “sta offrendo uno spettacolo patetico al mondo”. Secondo il verdetto, Le Pen è stata condannata a quattro anni di prigione, di cui due con braccialetto elettronico, e le è stato vietato di candidarsi a cariche elettive per cinque anni. Una sentenza che, se non impugnata con successo, le impedirà di correre alle elezioni del 2027.
Durante la manifestazione, i partecipanti hanno scandito slogan come “Marine presidente!” e “Vinceremo!”. L’evento si è svolto senza incidenti rilevanti, anche se alcune attiviste a petto nudo hanno protestato contro Le Pen prima di essere allontanate dalla sicurezza.
Le Pen ha paragonato la sua lotta a quella di Martin Luther King, ringraziando i sostenitori francesi e stranieri, tra cui alcuni leader politici che hanno espresso solidarietà.
Accanto a lei si sono schierati anche esponenti di spicco del Rassemblement National e alleati politici come Louis Aliot, Eric Ciotti e Jordan Bardella, che ha ribadito il pieno supporto a Le Pen.
Nella stessa giornata, altri partiti hanno organizzato manifestazioni. La coalizione pro-Macron Renaissance ha radunato i suoi sostenitori a Saint-Denis, dove l’ex premier Gabriel Attal ha accusato il RN di essere filo-russo e contrario agli interessi nazionali. Intanto, la sinistra ha tenuto una “contro-manifestazione” in Piazza della Repubblica, guidata da Manuel Bompard di La France Insoumise, che ha definito Le Pen “un pericolo per la democrazia”.
Il clima politico in Francia si fa sempre più acceso, con le piazze che diventano teatro di una contesa che anticipa la battaglia elettorale del 2027.