
(AGENPARL) – Mon 07 April 2025 Se ne ? parlato a Pordenone al 14. Congresso della Fim Cisl
Pordenone, 7 apr – Una gestione attiva e non subita dei flussi
migratori, percorsi di formazione integrati con la programmazione
industriale e le esigenze delle imprese, politiche innovative di
welfare e patti territoriali in grado di mettere a disposizione
risorse e servizi per contrastare la perdita di potere
d’acquisto. Sono questi, per la Regione, i quattro pilastri su
cui costruire politiche efficaci per lo sviluppo del Friuli
Venezia Giulia, illustrati oggi dall’assessore al Lavoro a
Pordenone nel corso 14. Congresso regionale della FIM CISL sul
tema “Giovani, mercato del lavoro e immigrazione: emergenze e
opportunit?, quali soluzioni?”.
L’esponente dell’esecutivo, nel suo intervento, ha evidenziato
come, troppo spesso, la questione migratoria sia diventata
bandiera ideologica, senza trovare risposte concrete nelle
politiche nazionali e locali. Per la Regione chi desidera
integrarsi, formarsi e contribuire al sistema economico, oggi
trova quegli strumenti per farlo e che invece in passato sono
mancati, a partire dai percorsi di acquisizione di competenze che
poi facilitano l’inserimento professionale. In questo modo
diventa possibile governare e non subire il fenomeno. L’obiettivo
? quello di mettere in campo una politica industriale che non si
basi sul dumping sociale o salariale, ma sulla valorizzazione del
capitale umano, per evitare di importare numeri ed esportare
competenze.
A tal proposito, ? stato ricordato come il Friuli Venezia Giulia
abbia perso quasi 8mila laureati in dieci anni, con un tasso pari
al 17 per cento annuo, valore nettamente inferiore rispetto alla
media italiana (27%) e anche a quella europea (19%). Questo
“esodo” non ? dettato solo da una questione retributiva, ma anche
per l’assenza di percorsi di carriera meritocratici e per
l’instabilit? contrattuale diffusa. In questo quadro,
l’Amministrazione regionale intende rafforzare le politiche
attive del lavoro, in particolare investendo nella formazione
tecnica e professionale, anche attraverso il potenziamento degli
ITS e delle filiere duali scuola-impresa. La formazione, ? emerso
dall’intervento dell’assessore, ? diventata un asse portante
delle politiche occupazionali, anche nei momenti di riconversione
aziendale.
Altro aspetto analizzato ? stato quello che ha a che fare con la
necessit? di sintesi tra politiche del lavoro e quelle di welfare
realmente efficaci. Il benessere, ? stato ricordato, non ? solo
una questione di occupazione, ma anche di accesso ai servizi e di
condizioni che permettano alle persone, in particolare ai giovani
e alle donne, di scegliere un lavoro e un percorso di vita
dignitosi. Il welfare deve diventare la risposta concreta alle
esigenze espresse da tutte le fasce d’et?; solo in questo modo la
Regione potr? attrarre competenze e trattenere talenti.
L’assessore ha infine ribadito che il cambiamento richiede il
concorso di tutti: politica, sindacati, imprese e singoli
imprenditori. I piani industriali del futuro si basano infatti
sulla programmazione del capitale umano: le competenze non si
trovano infatti dall’oggi al domani, ma vanno formate, attratte e
valorizzate.
ARC/AL/gg
071813 APR 25