
(AGENPARL) – Mon 07 April 2025 (ACON) Trieste, 7 apr – Non c’? solo la classica manutenzione
delle aree stradali e ferroviarie nella vita quotidiana dei
consorzi di sviluppo economico locale. Sempre pi? spesso questi
bracci operativi della Regione, come li ha definiti oggi in II
Commissione l’assessore alle Attivit? produttive, si occupano
anche di alloggi da destinare a chi andr? a lavorare nelle aree
industriali, di asili nido, di mense, di ristoranti e di bar. In
altre parole sono i servizi la nuova frontiera dell’impegno a
rendere sempre pi? attrattivo il Friuli Venezia Giulia, favorendo
l’insediamento delle aziende.
Tutti aspetti emersi nel corso dell’audizione di oggi nell’aula
del Consiglio regionale, una seconda convocazione sul tema del
futuro economico del Fvg che era stata richiesta da alcuni
consiglieri del Partito democratico.
? stata la rappresentante di Coselag (Consorzio di sviluppo
economico locale dell’area giuliana) a porre per prima il
problema della crisi degli alloggi e l’opportunit? di mettere a
disposizione a prezzi calmierati gli edifici destinati a civile
abitazione presenti nell’area industriale triestina.
Un argomento, quello della residenzialit? della manodopera,
ripreso dal presidente del Cosint (Consorzio di sviluppo
economico locale di Tolmezzo-Carnia), che ha insistito
sull’opportunit? di privilegiare recupero e riqualificazione dei
siti dismessi. Il presidente del Coseveg (Consorzio di sviluppo
economico della Venezia Giulia) ha poi spiegato che asili nido e
mense sono elementi importanti per rendere le aree maggiormente
attrattive.
Da parte del presidente del Cosef (Consorzio sviluppo economico
del Friuli) ? arrivata l’indicazione della preferenza di molte
aziende per il trasporto su ferro, con i relativi investimenti
sulle rotaie, e un dato sintetico di bilancio che parla di lavori
per 14 milioni di euro conclusi entro la fine del 2025, mentre
altri 40 milioni dovrebbero essere “messi a terra” tra il 2026 e
il 2028. Il presidente del Consorzio del Ponterosso Tagliamento ?
poi tornato sul tema dei servizi alle persona come asili e mense,
in un modello sempre pi? all’inglese, in modo da attrarre
personale e di conseguenza anche imprese. Andrebbero anche
pensati incentivi a favore dei Comuni che per carenze economiche
faticano a gestire le aree industriali di loro competenza. Il
rappresentante del Nip (Consorzio per il nucleo di
industrializzazione della provincia di Pordenone) ha infine
ribadito la necessit? di portare nel territorio nuovi lavoratori
e nuove famiglie.
In sede di dibattito, alcuni consiglieri del Pd hanno chiesto
chiarimenti sulla ripartizione dei 75 milioni di fondi regionali
destinati ai Consorzi, cos? come sui tempi di realizzazione dei
progetti e sul tema dell’export, con un’osservazione relativa al
Pil del Fvg che da 4 anni cresce meno della media nazionale,
mentre dal gruppo Misto ? arrivata una domanda sul problema dei
cervelli in fuga e delle azioni per contrastare questo fenomeno.
Non ? mancato un accenno all’argomento del giorno a livello
internazionale, quello dei dazi decisi dagli Stati Uniti, bench?
il presidente della Seconda, del gruppo di Fratelli d’Italia,
avesse invitato a restringere il terreno del dibattito agli
argomenti all’ordine del giorno, rimandando l’approfondimento
sulle tariffe doganali, gi? richiesto dall’Opposizione, a una
successiva seduta di commissione.
L’assessore regionale alle Attivit? produttive non si ? comunque
sottratto a un’analisi pi? ampia osservando come il Fvg, regione
votata pi? di altre alle esportazioni in particolare verso Usa e
Germania, non possa che soffrire l’attuale sconquasso borsistico
a livello mondiale. E se ? vero che l’Agenda Manifattura 2030
immagina da tempo nuovi mercati di sbocco, ? necessario che le
imprese Fvg, in grandissima parte piccole o medie, crescano sul
piano dimensionale. L’assessore ha infine ricordato che dal 2016
i consorzi hanno gi? portato avanti 160 progetti, di cui 93
conclusi, e che la Regione ha messo loro a disposizione in questi
anni quasi 300 milioni di euro.
ACON/FA
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