
(AGENPARL) – Wed 26 March 2025 Oggetto: Al via i lavori per il nuovo padiglione didattico MO-53 nel Campus di Ingegneria
“Enzo Ferrari” di Unimore
Alle redazioni in indirizzo
COMUNICATO STAMPA
Al via i lavori per il nuovo padiglione didattico MO-53 nel Campus di Ingegneria di Unimore.
L’edificio ospiterà cinque aule per un totale di 1.100 posti e offrirà spazi moderni per la
didattica. Il progetto, finanziato con 10,1 milioni di euro, coinvolge fondi pubblici e privati e
risponde alla crescente domanda formativa.
Si è tenuta oggi presso il Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” di Unimore la conferenza
stampa per l’avvio ufficiale dei lavori di realizzazione del nuovo padiglione didattico MO-53, un
intervento strategico destinato a potenziare significativamente l’offerta formativa e la qualità degli
spazi per la didattica all’interno del campus modenese.
L’incontro ha visto la partecipazione del Magnifico Rettore di Unimore Carlo Adolfo Porro, del
Vicepresidente della Regione Emilia-Romagna con delega anche all’Università Vincenzo Colla, del
Direttore Generale dell’Ateneo Luca Chiantore, di Paolo Tartarini, Delegato all’Edilizia di Unimore,
di Francesco Leali, Direttore del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” e di Stefano Savoia,
Dirigente della Direzione Tecnica di Unimore. Un tavolo che ha permesso di illustrare nei dettagli
un’opera che risponde alle esigenze di crescita dell’Ateneo e si inserisce in un più ampio piano
di riqualificazione infrastrutturale.
Un nuovo spazio per la didattica
Il progetto, sviluppato da OBR Open Building Research degli architetti Paolo Brescia e
Tommaso Principi e da Politecnica Building for Humans Modena, prevede la costruzione di un
edificio che si integrerà nel contesto del Campus di Ingegneria per rispondere a una domanda
formativa in costante crescita. Il padiglione MO-53 ospiterà cinque nuove aule, distribuite su più
livelli, per un totale di 1.100 posti a sedere. Questa nuova struttura migliorerà la qualità della
didattica e renderà più funzionale l’organizzazione degli spazi a disposizione di studenti e docenti.
L’edificio sarà destinato prevalentemente alle attività dei corsi di ingegneria, ma anche a quelle
dei corsi di area medico-sanitaria.
L’intervento nasce da una progettazione che unisce funzionalità ed estetica attraverso un nuovo
volume in dialogo architettonico con l’edificio adiacente, nel rispetto delle proporzioni e
dell’impatto visivo. La facciata avrà frangisole verticali in alluminio, una reinterpretazione
contemporanea del sistema di paraste già presente nel contesto. All’interno, la distribuzione degli
spazi favorisce la massima fruibilità: il piano terra ospiterà un’aula da 300 posti, affacciata sulla
piazza coperta, concepita come spazio di aggregazione e connessione con il resto del campus. Al
primo piano verranno realizzate un’aula da 300 posti e un’altra da 200 posti, mentre il secondo
accoglierà due aule da 150 posti ciascuna, oltre a zone studio e una terrazza dedicata alle attività
di relax e lavoro.
L’impianto distributivo si articola attorno a un nucleo centrale a doppia altezza, dove trovano posto
le scale e gli ascensori, per assicurare una circolazione fluida e accessibile a tutti. Tra gli elementi
distintivi del progetto rientrano le logge esterne, concepite come spazi di connessione tra interno
ed esterno e studiate per favorire la socialità tra studenti. Un percorso ascensionale collega
idealmente la piazza coperta all’ampia terrazza superiore, con una sequenza di ambienti che
accompagna lo sviluppo delle attività didattiche e di studio in una progressione sempre più aperta
verso l’ambiente esterno.
Un investimento strategico per il futuro di Unimore
L’opera, dal valore complessivo di 10,1 milioni di euro, è finanziata attraverso una combinazione
di fondi pubblici e privati. Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha destinato 4,7 milioni di
euro al progetto, la Regione Emilia-Romagna ha contribuito con 4 milioni di euro, mentre un
ulteriore finanziamento di 800mila euro proviene da Confindustria Emilia, grazie al sostegno delle
imprese del territorio di Bologna, Ferrara e Modena.
Le risorse stanziate dalla Regione rientrano all’interno di un più ampio piano di investimenti per
l’edilizia universitaria, volto a rafforzare la dotazione infrastrutturale degli atenei del territorio e a
garantire spazi adeguati alla crescita dell’offerta formativa. L’importanza di questo intervento è stata
sottolineata nel corso della conferenza stampa, dove è stato evidenziato come l’adeguamento e
l’espansione degli spazi didattici rappresentino una priorità per Unimore, in un contesto in cui
la domanda di formazione universitaria è in costante aumento.
Tempistiche e sviluppo dei lavori
L’avvio ufficiale dei lavori segna il primo passo verso la realizzazione di un’opera destinata a
trasformare l’assetto del Campus di Ingegneria “Enzo Ferrari”. Il cronoprogramma prevede 510
giorni di lavori, per arrivare al completamento dell’edificio entro la metà del 2026. L’esecuzione
dei lavori è stata affidata ad ITI Impresa Generale Spa di Modena e sarà coordinata dal medesimo
gruppo che si è occupato della fase di progettazione.
Il piano di realizzazione è stato studiato per garantire il rispetto dei tempi e degli standard qualitativi
previsti, con una suddivisione degli interventi che consentirà di procedere con la costruzione
senza interferire con le attività già presenti all’interno del campus.
L’edificio sarà dotato di impianti di ultima generazione, con particolare attenzione alla
sostenibilità ambientale e al risparmio energetico. L’adozione di materiali innovativi e
tecnologie avanzate consentirà di ridurre i consumi e di migliorare l’efficienza termica e acustica
della struttura.
“Questo nuovo edificio destinato alla didattica – sottolinea il Magnifico Rettore Unimore, Carlo
Adolfo Porro – traduce in architettura l’idea di un’Università che esercita una funzione civile, oltre
che accademica e rappresenta un ulteriore importante passo nella riqualificazione e ampiamento
del Campus di Ingegneria. Il progetto introduce spazi che orientano, accolgono e restituiscono forma
al sapere, mettendo al centro la qualità dell’ambiente in cui si studia. La sequenza degli ambienti, la
chiarezza distributiva, la cura per la luce e i materiali valorizzano il tempo della formazione. In questo
edificio convivono funzionalità, sostenibilità e attenzione alla vita quotidiana degli studenti. Ringrazio
il Ministero dell’Università e della Ricerca, la Regione Emilia-Romagna e Confindustria Emilia Area
Centro per aver creduto in questo progetto, così come la Direzione Tecnica e tutti coloro che, con
grande professionalità, hanno portato avanti le fasi di ideazione, coordinamento e avvio del
cantiere.”
“La Regione Emilia-Romagna – commenta il Vicepresidente della Giunta regionale, Vincenzo Colla
– continua a investire sul sapere e sulla conoscenza, facendo sistema fra istituzioni e
rappresentanze. Sono soldi spesi bene perché, in questo caso, serviranno ad ampliare gli spazi e
con essi le opportunità formative per ragazze e ragazzi. Parliamo di un Campus di valenza
internazionale, in una grande area a cultura industriale, che potrà attrarre studenti sulla didattica
STEM. Inoltre, una costruzione sostenibile, nel segno dell’efficienza energetica, che consentirà di
avere luoghi più accoglienti e confacenti, nella consapevolezza che la funzionalità e la bellezza degli
spazi concorrono a una migliore diffusione del sapere e a un migliore apprendimento.”
“L’intervento presentato oggi – sottolinea il Direttore Generale di Unimore, Luca Chiantore –
rappresenta un rilevante ampliamento e miglioramento qualitativo degli spazi a disposizione della
didattica del Campus di Ingegneria di Modena. Esso va correlato con gli altri interventi che
caratterizzano il campus ovvero il completamento della palazzina dedicata all’intelligenza artificiale,
il progetto di riqualificazione energetica ed installazione dei pannelli fotovoltaici, la riqualificazione
dei laboratori di ricerca e degli spazi esterni a disposizione degli studenti e dei docenti. La strategia
adottata porterà ad un rafforzamento delle infrastrutture di ateneo, elemento abilitante per il
potenziamento delle missioni dell’università, didattica, ricerca e terza missione e fattore di attrattività
per i futuri studenti. Un ringraziamento va alla Direzione Tecnica, ai progettisti e a tutti coloro che
hanno lavorato per arrivare puntuali e pronti a questo momento.”
“L’avvio dei lavori per la realizzazione del nuovo padiglione didattico MO-53 – dichiara il Prof. Paolo
Tartarini, Delegato del Rettore per le Problematiche Energetiche e l’Edilizia – rappresenta un grande
motivo di soddisfazione in una duplice ottica: quella delle sinergie fra istituzioni pubbliche e private
e quella della pianificazione edilizia ed energetica di Ateneo. In entrambi i casi, i principi della
sostenibilità e della fruibilità sono stati la base della progettazione condivisa fra tutte le parti
interessate. L’ampliamento degli spazi di didattica e di ricerca in Unimore, non limitato a MO-53 ma
esteso su varie altre opere fra Modena e Reggio Emilia, si inserisce in un contesto di collaborazioni
fra università ed enti locali, Regione Emilia-Romagna in primis, finalizzato alla crescita dell’Ateneo
nel territorio ma soprattutto alla formazione dei giovani che sullo sviluppo del territorio giocano il
ruolo fondamentale. Da questo punto di vista, i sentimenti primari che prevalgono oggi sono quelli
dell’orgoglio e della soddisfazione di stare facendo la cosa giusta”.
“L’obiettivo del Dipartimento nella valorizzazione dei nuovi spazi – afferma Francesco Leali,
Direttore del DIEF – è mettere sempre più le studentesse e gli studenti al centro di un percorso di
formazione che li porti a frequentare il campus dipartimentale. Le moderne aule in costruzione, che
completano la dotazione di aule e laboratori per la didattica e la ricerca già disibili, insieme ai nuovi
spazi interni ed esterni sono indispensabili perché le persone in formazione possano condividere tra
loro esperienze ed idee, e possano confrontarsi criticamente con la facoltà dei docenti e la comunità
dei ricercatori. Siamo strategicamente convinti che la piena e reale partecipazione alla vita
universitaria, attraverso la circolazione delle conoscenze ed il libero confronto dei saperi, sia il miglior
modo per garantire la formazione dei professionisti, della classe dirigente e, soprattutto, dei cittadini
del futuro.”
Lunedì 17 marzo 2025
L’Ufficio Stampa