
(AGENPARL) – Sat 22 March 2025 (ACON) San Giorgio di Nogaro, 22 mar – “Attorno alla parrocchia
si ? intrecciata la storia dell’intera comunit? sangiorgina,
insieme alla vita di ogni singola persona e al suo vissuto
personale. Ecco che custodire e coltivare quel passato diventa un
impegno morale al quale nessuno pu? sottrarsi”.
E’ stato questo il messaggio che Enzo Paravano, autore del libro
“Cenni sulla parrocchia arcipretale di San Giorgio di Nogaro”
presentato questa mattina dall’associazione Ad Undecimum a Villa
Dora, ha rivolto al numeroso pubblico presente in sala.
Il 2 agosto del 1835, l’Arcivescovo Di Udine Emanuele Lodi,
erigeva la chiesa filiale di San Giorgio di Nogaro in
parrocchiale, staccandola dalla Pieve di Porpetto. Don Valentino
Amedeo Rizzi fu il primo parroco, seguito da molti altri fino ai
giorni nostri, con monsignor Igino Schiff. Lungo anche l’elenco
dei sacerdoti cooperanti che hanno affiancato la vita pastorale
della comunit?.
“Quando parliamo della storia della nostra parrocchia, parliamo
di un patrimonio collettivo” – ha ribadito il presidente del
Consiglio regionale del Fvg, Mauro Bordin, intervenuto alla
presentazione questa mattina a San Giorgio di Nogaro -. “La
parrocchia era il luogo dove nei paesi ci si incontrava, dove si
cresceva insieme. Oggi tutto questo sembra pi? fragile:
celebriamo molti funerali e pochi battesimi, e anche i ritmi
della vita lavorativa, sempre pi? frenetici e dispersi, incidono
sul senso di comunit?”.
“? vero, viviamo in un tempo in cui la visione del mondo si ?
allargata. Per chi sente un legame profondo, quasi romantico, con
il proprio paese e con la propria gente, c’? un po’ di nostalgia.
Tuttavia, dobbiamo guardare al futuro con fiducia. I giovani di
oggi hanno uno sguardo diverso sul mondo, e dobbiamo rispettarlo.
La memoria del passato – ha aggiunto il presidente del Cr – non
va dimenticata, ma affiancata dalla volont? di continuare a
scrivere, anche noi, nuove pagine di storia. Perch? il territorio
vive se qualcuno continua a raccontarlo e ad abitarlo con cuore e
passione”.
Importanti e sentiti sono stati i pensieri espressi da monsignor
Igino Schiff che Ha ricordato come “accanto ai grandi eventi
della storia che sembrano passare sopra le nostre teste, siano
proprio le storie ‘piccole’, quelle quotidiane, vissute nella
comunit?, a fare davvero la differenza”.
Schiff ha parlato del “tempo di passaggio che stiamo vivendo, con
un paese che non ? pi? quello di una volta: fisicamente pi?
esteso, ma anche cambiato nelle relazioni e nei modi di pensare.
Un cambiamento radicale e veloce che porta con s? sfide, ma anche
opportunit?, come una migliore qualit? della vita, la vitalit?
del mondo dell’associazionismo e il valore della libert?”.
Il presidente dell’associazione Ad Undecimum, Lodovico Rustico,
si ? soffermato sull’importante ruolo educativo svolto dai
cappellani a cui venivano affidati i giovani che “hanno fatto
crescere nel rispetto e nel profondo senso di identit? e di
appartenenza alla comunit?”.
Prezioso il contributo dello storico Marco Sicuro che ha
ripercorso la storia della Pieve di Porpetto, dalla sua prima
menzione documentata nel 1247 fino al distacco della chiesa di
San Giorgio. Toccante anche l’intervento della prof.ssa Maria
Fanin che ha rievocato momenti dell’infanzia nel dopoguerra,
quando i bambini giocavano nel cortile della parrocchia, luogo in
cui prendeva forma il senso autentico di comunit?. L’assessore
comunale Caterina Taverna, accompagnata dalla collega Michela