
(AGENPARL) – Fri 21 March 2025 (ACON) Trieste, 21 mar – “Alla luce delle esternalizzazioni
previste sull’ospedale di Latisana, della generale carenza di
personale sanitario e della revisione complessiva della rete
ospedaliera del sistema sanitario regionale pi? volte
sottolineato dall’assessore Riccardi, ? necessario fare chiarezza
sulla futura tenuta dei servizi di salute nella Bassa friulana e
in particolare tra le due sedi ospedaliere di Palmanova e
Latisana, da anni ormai considerate un ospedale unico, con
‘primari a scavalco’ da oltre un decennio”.
Lo affermano, in una nota, i consiglieri regionali Francesco
Martines e Massimiliano Pozzo (Pd) che attraverso
un’interrogazione alla Giunta regionale chiedono di chiarire le
prospettive per la sanit? della Bassa friulana.
“La riforma di Riccardi del 2019 (ma ancor prima) – evidenziano i
consiglieri – ha disegnato un modello degli ospedali su due sedi,
pensando a un assetto organizzativo che coinvolge Palmanova e
Latisana, con funzioni condivise, appunto, su due sedi. Con la
legge omnibus del 2019 sostanzialmente si ? scelto per pronto
soccorso e urgenza Latisana, e attivit? di chirurgia programmata
Palmanova”.
“Innanzitutto – proseguono i due esponenti dem – chiediamo una
valutazione di questa esperienza di condivisione delle funzioni,
se ha funzionato, se ? completamente attuata e con quali
risultati. Ma soprattutto riteniamo importante fare ora questa
verifica, in considerazione degli ultimi atti di programmazione
dell’Azienda sanitaria dai quali emergerebbe una tendenza verso
l’esternalizzazione di singole funzioni ospedaliere e verso
operazioni di partenariato pubblico privato, che sembrano
interessare Latisana”.
Secondo Martines e Pozzo “non c’? dubbio che la sussistenza delle
singole funzioni ospedaliere debba rispondere a criteri clinici
fondati sull’evidenza scientifica, ma nella progettazione del
nuovo assetto ? fondamentale adottare e chiarire un metodo di
scelta oggettivo che tiene conto della situazione attuale, delle
mutate condizioni sociali, del bisogno di salute attuale e
futuro, consentendo in maniera trasparente un confronto con i
territori, i cittadini e quindi chi li rappresenta a livello
locale, ossia i sindaci e chiaramente con tutte le componenti
politiche presenti in Consiglio regionale”.
ACON/COM/sm
211616 MAR 25