
“Il sistema di valori e diritti disegnato dalla Costituzione prevede un Giudice e un Pubblico Ministero, soggetti solo alla legge, imparziali, indipendenti e appartenenti allo stesso ordine giudiziario. Solo così possono assicurare l’attuazione del principio di uguaglianza di tutti i cittadini dinanzi alla legge.
Il pubblico Ministero inserito nella giurisdizione è il primo giudice che il cittadino incontra e solo finché appartiene all’ordine giudiziario rimane aperto al dubbio sull’innocenza dell’imputato.
Separato dalla giurisdizione sarà attratto nella sfera di un altro potere, come accade in tutti gli ordinamenti che prevedono il pubblico ministero separato, senza poter svolgere il suo lavoro serenamente, condizionato dalle direttive dell’esecutivo e dall’impossibilità di disporre pienamente della polizia giudiziaria.
I primi a rimetterci saranno i cittadini, per i quali non sarà pienamente attuato il principio di uguaglianza, perché l’organo che cura le indagini sarà inevitabilmente condizionato dalle scelte politiche della maggioranza di turno.
La riforma costituzionale ci conduce su questa strada ed è per questo che l’ANM ha proclamato una giornata di astensione dalle udienze per il 27.2.25.
La Sottosezione ANM del Tribunale di Como aderisce appieno alle ragioni della protesta.
Con questa manifestazione intendiamo rivolgerci alla comunità in cui lavoriamo, al territorio Lariano, composto da persone concrete e tenaci, per comunicare la contrarietà alla Riforma di noi magistrati, Giudici (civili e penali) e Pubblici Ministeri.
L’attuale assetto costituzionale riflette il trauma della dittatura nazifascista e della successiva guerra civile, due ferite profonde, non ancora sanate, che hanno spinto i padri fondatori della nostra Repubblica ad affidare alla giurisdizione, un’unica giurisdizione, non solo il compito di decidere sulla colpevolezza ma anche, a monte, quello di raccogliere le prove e di scegliere se l’azione penale debba (o meno) essere esercitata; una garanzia per l’imputato, al riparo dalle pressioni della politica e dalla mutevolezza delle maggioranze parlamentari.
L’esercizio della giurisdizione inizia dunque dal Pubblico Ministero e trova la sua sintesi nella decisione del Giudice, ma non è mai un dialogo tra sordi che rimane esclusivamente all’interno della magistratura, come altri vogliono sostenere. Esso si arricchisce del contributo delle parti e del confronto sempre proficuo con l’avvocatura e con l’accademia, nel rispetto del contraddittorio e delle regole del giusto processo.
I Magistrati di Como già sperimentano questo confronto con il Foro locale, nel rispetto delle funzioni e del ruolo di ciascuno e nel riconoscimento reciproco, senza che ciò, sia dentro che fuori dalle aule di giustizia, sia mai venuto meno per via dell’appartenenza del Pubblico ministero e del Giudice ad un unico ordine.
Per questi motivi, come cittadini, giuristi e magistrati, siamo contrari a questa Riforma e intendiamo difendere la nostra Costituzione”.
Como, 27 febbraio 2025
I Magistrati della ANM Sottosezione di Como