
(AGENPARL) – mer 26 febbraio 2025 TLC, BEVILACQUA (M5S): CONNESSIONI FIBERCOP IN RITARDO, CON MELONI RETE UNICA ALLO SBANDO
NOTA STAMPA
TLC, BEVILACQUA (M5S): CONNESSIONI FIBERCOP IN RITARDO, CON MELONI RETE UNICA ALLO SBANDO
Roma, 26 febbraio. “Capiamo il disperato tentativo di FiberCop, e dei fondi esteri che la controllano, di comunicare in questi giorni che nella società della rete unica delle telecomunicazioni va tutto va bene, nonostante le improvvise dimissioni dell’Ad, Luigi Ferraris, e il nervosismo dei fondi stessi di fronte a un rallentamento della loro impaziente strategia di incasso dei dividendi. Ma i numeri, riportati da siti specializzati e testate giornalistiche, sono lì a dimostrare il contrario. FiberCop è in chiaro ritardo nello sviluppo delle connessioni, in particolare quelle finanziate con più di 3 miliardi dal Piano Italia 1 Giga all’interno del Pnrr. A oggi siamo a 696mila civici connessi sugli 1,33milioni del piano da conseguire entro giugno 2026. A gennaio 2025 i civici connessi sono stati appena 2.184, in crollo rispetto ai 97mila del mese precedente e molti di meno dei 36mila cablati nello stesso mese di gennaio dalla società per ora concorrente, Open Fiber. La situazione è allo sbando. Inutile allora provare a fare un’operazione di ‘camouflage’, dietro la quale la realtà purtroppo è chiara. Il fondo americano Kkr, azionista di maggioranza di FiberCop, vuole rendimenti alti e rapidi e ha promesso rendimenti alti e rapidi anche ai suoi coinvestitori, ovvero il fondo sovrano di Abu Dhabi e il Fondo pensione canadase Cppib. Il ministero ‘sovranista’ dell’economia, quando Tim ha deciso di cedere la rete unica a Kkr, non ha fatto nulla per evitare di essere marginale nell’infrastruttura, relegandosi a un men che ancillare 16%, che non gli consente di presidiare come si deve l’incisività, la costanza e la direzione degli investimenti. Il capolavoro della Meloni, che dall’opposizione invocava una rete unica controllata dallo Stato, è completo. Così come rischia di essere completo anche in Sparkle e Rai Way, altre società strategiche dei cavi sottomarini e delle torri tv, oggetto di un processi di cessione di quote o privatizzazione che vedono intorno il solto balletto di fondi esteri. Noi abbiamo depositato diverse interrogazioni su queste operazioni al Mef, al ministero della difesa e a quello delle infrastrutture, ovviamente senza avere ancora uno straccio di risposta”. Lo comunica in una nota Dolores Bevilacqua, componente M5S della Commissione di vigilanza Rai e vicepresidente della Commissione politiche Ue del Senato.
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Ufficio Stampa Parlamento
Movimento 5 Stelle