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(AGENPARL) – ven 21 febbraio 2025 Confcommercio: Pil e consumi delle famiglie lucane crescono troppo
lentamente
Le recenti previsioni Svimez sul Pil e i consumi delle famiglie in
Basilicata trovano conferme nei dati dell’ultima *Congiuntura Confcommercio*,
a gennaio 2025. Siamo preoccupati – sottolinea Confcommercio – perché Pil e
consumi delle famiglie lucane crescono troppo lentamente rispetto alle
esigenze di ripresa delle nostre microimprese. Se per la Svimez il Pil 2025
in Basilicata sarà di più 0,60% e i consumi dello 0,85%, per l’Ufficio
Studi confederali nel primo mese del nuovo anno c’è stata una *variazione
dei consumi dello 0,3% rispetto allo stesso mese del 2024 *con una lieve
diminuzione della spesa per i beni (-0,1%) e una crescita dell’1,4% per i
servizi. Commentando i risultati, il *direttore dell’Ufficio Studi, Mariano
Bella*, ha affermato che “*l’inizio del 2025 replica le caratteristiche di
disfunzionamento dell’economia italiana. Restano robusti i presupposti per
una crescita dei consumi, grazie all’occupazione elevata, ai redditi reali
crescenti e all’inflazione sotto controllo, sebbene in episodica crescita a
febbraio, mentre non si assiste a un coerente sviluppo della spesa delle
famiglie*”. “*Anche in considerazione del nebuloso scenario internazionale
– *ha aggiunto Bella* – che certo non sostiene la propensione agli
investimenti da parte delle aziende, un nuovo orientamento verso
l’espansione della domanda interna sarebbe auspicabile. È presumibile che
le scorie psicologiche accumulate durante la recente fiammata
inflazionistica, rendono le famiglie particolarmente caute nel valutare le
proprie possibilità di spesa*”. Per Bella comunque “*questa stessa
interpretazione indica che con il passare del tempo e in assenza di
ulteriori shock avversi, si dovrebbe ripristinare il corretto funzionamento
della catena che lega maggiori redditi a maggiori consumi. Che è alla base
del nostro moderato ottimismo sulle prospettive dell’economia italiana nel
2025″*.
In dettaglio: Gennaio ha portato con sé un andamento dei consumi piuttosto
“misto”. Da un lato, c’è stato un calo nella domanda di molti beni, ma
dall’altro alcuni settori dei servizi hanno fatto registrare miglioramenti
significativi. Tra le buone notizie, spicca l’*andamento positivo per la
comunicazione*, con un aumento del 2,8%. Anche il *settore dei viaggi e dei
pasti fuori casa ha visto crescere la domanda*, con un +1,9%. Questo dato
conferma un trend in atto da quasi quattro anni, spinto soprattutto dal
turismo internazionale.* Buone notizie anche per il settore alimentare*,
che cresce dell’1,3%, anche se le difficoltà restano. Altri segnali
positivi arrivano dai beni per la cura della persona (+0,4%) e, seppur più
moderato, dall’abbigliamento e dalle calzature (+0,4%), anche se questo
settore resta comunque in difficoltà. D’altra parte, alcuni settori sono
ancora in difficoltà. *I consumi legati alla mobilità sono calati del 2%*,
e anche i beni legati alla casa e alla ricreazione hanno segnato una lieve
discesa (-0,3%). Guardando più nel dettaglio, c’è stato un forte aumento
per i trasporti aerei (+11,2%) e per i servizi ricreativi (+8,7%). Anche i
consumi di energia elettrica sono saliti (+0,8%). Ma non tutte le notizie
sono positive: *l’automotive continua a essere un settore problematico*,
con una diminuzione del 3,8% nella domanda di auto nuove. In proposito i
titolari di autoconcessionarie e vendite auto della Basilicata – che hanno
chiesto di far parte del Tavolo Stellantis in quanto parte interessata
della “filiera” – sono preoccupati. C’è stato anche un calo nei consumi di
mobili e arredamento (-1,9%) e di elettrodomestici (-1,7%).